Brasile, l'assalto ai palazzi del potere

I sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro assaltano i palazzi delle istituzioni a Brasilia

  Articoli (Articles)
  Wiam Kessab
  13 gennaio 2023
  4 minuti, 17 secondi

L’ ATTACCO AI PALAZZI DEL POTERE A BRASILIA

Domenica 8 gennaio migliaia di sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro - sconfitto alle elezioni di ottobre da Luiz Inacio Lula da Silva - hanno fatto irruzione nelle sedi del Parlamento, della Corte suprema e Palazzo Planalto, sede della residenza presidenziale. I manifestanti hanno rotto finestre, ribaltato mobili, distrutto opere d'arte e rubato la Costituzione originale del 1988. La polizia, dopo alcune ore, è riuscita a riprendere il controllo dei palazzi.

Bolsonaro, rimarcando di aver sempre rispettato e difeso le leggi, la democrazia, la trasparenza e la sacra libertà, ha dichiarato che le manifestazioni pacifiche fanno parte della democrazia. Per questo motivo il leader della destra, che secondo i social media sarebbe in ospedale ad Orlando, in Florida, per dolori addominali, ha detto di “ripudiare” le accuse “prive di prove” mosse nei suoi confronti dall’attuale presidente Lula.

Intanto, le autorità brasiliane hanno iniziato le indagini per accertare quanto accaduto. La prima testa a cadere è stata quella del governatore di Brasilia, Ibaneis Rocha, che è stato rimosso per 90 giorni dal suo incarico dal giudice della Corte Suprema, Alexandre de Moraes. Allo stesso tempo è stato ordinato lo sgombero dell’accampamento dei sostenitori dell’ex presidente Bolsonaro, che da oltre 60 giorni stazionavano nei pressi del quartier generale dell’esercito a Brasilia. Nel corso delle operazioni sono state fermate almeno 1.500 persone e l’intenzione delle autorità è di verificare quanti fra loro abbiano partecipato all’assalto delle sedi istituzionali di domenica. Secondo quanto riportato dal giornale ‘O Globo’, il raid sarebbe stato programmato già da giorni tramite i social network utilizzando la frase in codice ‘cena da Selma’. I primi messaggi sarebbero iniziati a circolare in alcuni gruppi Whatsapp lo scorso 5 gennaio.

META PROMETTE DI RIMUOVERE I CONTENUTI CHE ELOGIANO L’ASSALTO

De Moraes si è inoltre scagliato contro i social, in particolare Facebook, Twitter e TikTok, ordinando di bloccare la propaganda golpista in Brasile. Una linea presto recepita da Meta, la società madre di Facebook, che ha definito le rivolte come un evento di violazione e ha promesso di rimuovere i contenuti che sostengono o elogiano le azioni dei manifestanti che hanno preso d’assalto gli edifici governativi. Il portavoce della società, Andy Stone ha dichiarato che ancora prima delle elezioni, avevano designato il Brasile come luogo temporaneo ad alto rischio e avevano rimosso i contenuti che invitano le persone a prendere le armi o a invadere con la forza il Congresso, il palazzo presidenziale e altri edifici federali.

LE SIMILITUDINI TRA L’ATTACCO A CAPITOL HILL E L’ATTACCO IN BRASILE

Le modalità e gli sviluppi dell’assalto sono stati molto simili all’attacco al Congresso americano del 6 Gennaio 2021 compiuto dai sostenitori dell’ex presidente Donald Trump. Trump e Bolsonaro hanno visioni politiche simili e relazioni strette, si sono affidati in momenti diversi agli stessi consiglieri, a partire da Steve Bannon, ex stratega del presidente americano e riferimento dell’estrema destra statunitense.

Il percorso che ha portato ai due assalti, al Congresso di Washington e ai palazzi governativi di Brasilia, ha molti punti in comune.

I punti di contatto e le similitudini tra l’attacco ai palazzi del potere a Brasilia da parte dei sostenitori dell’ex presidente Jair Bolsonaro e, due anni prima, quello dei sostenitori di Trump a Capitol Hill, non sono pochi e si iscrivono nel solco dei legami tra i due ex capi di Stato, si tratta di legami che non sono solo ideologici ma solidi e duraturi nel tempo.

Giampiero Gramaglia, giornalista e politologo, già direttore dell’Ansa ha risposto alle domande su eventuali similitudini tra quello che è successo a Capitol Hill ed in Brasilia evidenziando il fatto che si tratta di un parallelo molto forte, come lo sono le circostanze che hanno portato all’attacco al Campidoglio il 6 gennaio 2021 e all’assalto dei palazzi istituzionali di Brasilia. Donald Trump e Jair Messias Bolsonaro, definito ‘Tropical Trump’, tutti e due negazionisti del Covid, entrambi hanno una forte connotazione populista e si ponevano come ‘estranei’ all’establishment del loro Paese. Inoltre, entrambi ancora prima delle elezioni presidenziali da cui sono usciti sconfitti avevano avanzato il sospetto di brogli e né l’uno né l’altro hanno riconosciuto la sconfitta. L’atteggiamento di Trump è stato più evidente, facendo numerosi ricorsi, tutti respinti contro l’esito delle elezioni. Bolsonaro è stato più discreto, non ha avuto un ruolo diretto negli avvenimenti di Brasilia, si trovava fuori dal Paese, però non ha riconosciuto la vittoria di Lula, non ha favorito il passaggio dei poteri fra il suo team e quello del nuovo presidente e ha in qualche modo incoraggiato le azioni di protesta dei suoi sostenitori. Le similitudini sono quindi estremamente forti.

Copyright © 2022 - Mondo Internazionale APS - Tutti i diritti riservati

Fonti consultate per il presente articolo:

brasile-assalto-cosa-e-successo

brasile-1-500-arresti-dopo-assalto-a-istituzioni

come-arrivati-assalto-brasilia-sostenitori-bolsonaro

I-legami-tra-i-clan-Bolsonaro-e-Trump-15925951.html

brasile-assalto-parlamento-lula-bolsonaro-video

Koo05y0j1Aw

gramaglia-brasilia-capitol-hill-parallelo-molto-forte-ecco-perche



Condividi il post

L'Autore

Wiam Kessab

IT

Wiam Kessab, classe 2001, ha conseguito la laurea triennale presso la Fondazione UniverMantova in mediazione linguistica; lingue per le relazioni internazionali.

Attualmente sta frequentando il corso di laurea magistrale in relazioni internazionali e diplomazia, curriculum in diritto internazionale ed economia presso l’Università degli studi di Padova.

Durante i suoi studi ha sviluppato un forte interesse sia per le relazioni internazionali che per le lingue.

Attualmente è autrice di Mondo internazionale Post per "Società e Legge".

EN

Wiam Kessab, born in 2001, graduated from the Fondazione UniverMantova in language mediation; languages for international relations.

She is currently attending the Master's degree course in international relations and diplomacy, curriculum in international law and economy at the University of Padua.

During her studies, she developed a strong interest for the international relations and languages.

She is currently author of International World Post for 'Society and Law'.



Categorie

Società

Tag

#brasile#parlamento#bolsonaro#assalto#sostenitori