Cosa succede se ti ammali contemporaneamente sia di COVID che di influenza oppure di RSV ?

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  Redazione
  03 dicembre 2023
  5 minuti, 21 secondi

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, Specialista in Otorinolaringoiatria e componente del Comitato per lo sviluppo di Mondo Internazionale APS

Contrarre il COVID-19 è di per sé clinicamente preoccupante.

Lo stesso dicasi per l'infezione influenzale o quella da Virus Respiratorio Sinciziale (RSV).

Ma cosa accade quando ci si ammala di uno contemporaneamente ad un altro di tali virus?

Qui si affronta una condizione patologica davvero pericolosa, anche sotto il profilo prognostico.

Con l’avvicinarsi dei mesi più freddi, aumenta anche la diffusione dei su citati tre importanti virus respiratori: COVID, influenza e virus respiratorio sinciziale, specie tra gli ultra65enni.

La buona notizia

La novità positiva è che ora disponiamo di un vaccino anti COVID nella sua versione aggiornata, di vaccini antinfluenzali che proteggono verso i quattro più importanti ceppi del mixovirus responsabile e di vaccini RSV per gli anziani, le donne in gravidanza e i neonati.

Eppure, nonostante gli sforzi della comunità medica e scientifica nella prevenzione, alcuni pazienti potrebbero contrarre non solo uno di questi virus, ma due contemporaneamente o in stretta successione durante la stagione invernale.

Anche se quest’anno non possiamo prevedere con esattezza come sarà la stagione epidemiologica, i dati dello scorso anno raccolti dal CDC (Centers of Disease Control and Prevention degli USA) hanno dimostrato che RSV, COVID e influenza non hanno raggiunto il picco contemporaneamente. Il che è una buona notizia sia per i pazienti che per i vari sistemi sanitari.

Come è possibile sapere se sei affetto da più di un virus?

Quando si tratta di specificare quante persone sono affette da tali coinfezioni, è difficile dare risposte precise per la variabilità della raccolta dati e della condizione clinica. La maggior parte di queste diagnosi provengono infatti dai ripetuti ricoveri in ospedale, dove in genere sono presenti tutti gli strumenti tecnici capaci di diagnosticare tutti e tre i virus.

Coloro che non sono ricoverati in ospedale potrebbero non avere la possibilità di venirne a conoscenza, specie per il fatto che i sintomi sono del tutto simili.

Infatti, con tutti e tre i virus possono verificarsi sintomi come la rinorrea sierosa e/o catarrale, tosse, febbre e dolori muscolari (mialgie).

A causa dell'accessibilità ai test COVID in ambiente ospedaliero, è più probabile che ti ammali e risulti positivo al COVID e probabilmente non verrà praticato un test per l'influenza o l'RSV presso la struttura clinica.

Il test per tutti e tre i casi non è una necessità per tutti.

Gli anziani, i molto giovani e le persone con un sistema immunitario indebolito dovrebbero assolutamente approfondire tale diagnosi e pertanto sottoporsi a ulteriori test non appena possibile.

Tuttavia, coloro che non rientrano in queste categorie possono comunque sottoporsi al test per tutti e tre i virus.

Sulla base di ciò che i medici hanno verificato durante l’epidemia Covid, c’è una maggiore probabilità statistica che se sei affetto da due virus, il più delle volte si tratta di COVID unitamente all’influenza, ma non di RSV.

Non manca il vantaggio dovuto ai test eseguiti precocemente in questi casi, i quali consentono di risparmiare molte sofferenze ai pazienti che ne sono affetti in quanto disponiamo di terapie antivirali per l’influenza e il COVID. Che tuttavia non possediamo per l’RSV.

Cosa è necessario fare se hai l'influenza con il COVID ?

Se risulti positivo al COVID a casa e hai sintomi clinici, è necessario assumere il farmaco “Paxlovid” entro 5 giorni dall’esordio della malattia.

Se si scopre che hai l’influenza oltre al COVID, si possono assumere farmaci antivirali come il “Tamiflu” entro le prime 48 ore dai sintomi.

Il tutto secondo le sperimentazioni e raccomandazioni della FDA degli USA.

Più precisamente, la FDA ha affermato che tale terapia è approvata solo per il trattamento del "COVID-19 da lieve a moderato negli adulti che sono ad alto rischio di progredire della malattia verso il COVID-19 in forma grave".

RSV contro raffreddore, influenza e COVID

Nella fase prodromica della malattia sono presenti il mal di gola e la rinorrea sierosa o catarrale per cui come si fa ad accertare se si tratta di un comune raffreddore o di qualcosa di più simile all'RSV da virus respiratorio sinciziale?

In tali casi bisogna essere più disposti a prescrivere dosi opportune il “Paxlovid”.

Il problema è che potrebbe essere troppo tardi dall’inizio dell’ infezione nel momento in cui il paziente si trova a dover essere sottoposto alla terapia con questo farmaco.

Talvolta, un virus ti rende più suscettibile a prenderne un altro?

La risposta è che dipende dalle condizioni di salute in cui ti trovi, da quali attività svolgi e dal momento in cui si è verificata l'infezione.

Gli studi scientifici eseguiti sulle infezioni da coronavirus hanno dimostrato che possono verificarsi danni anche a lungo termine nei confronti del sistema immunitario, anche dopo la fase di recupero dall’infezione primaria.

A volte ammalarsi di due virus contemporaneamente può farti stare peggio?

I ricercatori hanno anche scoperto che i pazienti risultati positivi all’influenza presentavano un rischio ridotto di risultare positivi anche al COVID.

Ma in coloro che avevano coinfezioni virali, la malattia era molto più grave e causava sintomi e lesioni patologiche più gravi all’apparato polmonare.

Avere il COVID è il denominatore più comune solo quando si tratta di persone con infezioni multiple a causa della sua capacità di attaccare le cellule immunitarie, indebolendo così le reazioni dei pazienti e rendendoli più vulnerabili a contrarre l’infezione di altri virus.

Conclusioni

C’è ancora molto che non sappiamo sulle coinfezioni tra COVID, influenza e RSV.

Secondo i ricercatori una persona non immunocompromessa non ha maggiori probabilità di contrarre un altro virus se ne ha già uno.

A meno che i loro comportamenti non li portino a una maggiore esposizione al contagio.

Se le persone non sono vaccinate, non indossano maschere o hanno una predisposizione comportamentale personale a esporsi costantemente ad ambienti affollati, è ​​più probabile che contraggano una o più di queste infezioni durante il corso della stagione fredda.

Questo avviene semplicemente perché si stanno esponendo maggiormente al contagio e non ha nulla a che fare con il loro sistema immunitario.

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Salute e Benessere

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