Pochi giorni fa si è conclusa la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici organizzata dall’Azerbaigian a Baku. La XIX Conferenza delle Parti (COP29) delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici è stata l’occasione per i partecipanti di confrontarsi e stabilire nuovi impegni e progetti da portare avanti unitamente per la salvaguardia e la tutela dell’ambiente cercando di alleviare i danni dovuti all’inarrestabile cambiamento climatico.
Il 16 novembre la presidenza della COP29 ha ospitato la giornata inaugurale della digitalizzazione a cui hanno partecipato oltre 90 rappresentanti governativi e più di 1000 membri del settore tecnologico e digitale, tra cui aziende, organizzazioni private, organizzazioni internazionali e regionali che si sono confrontate sulle strategie e gli obiettivi del settore in relazione alla salvaguardia dell’ambiente e al cambiamento climatico.
Nel corso della giornata della digitalizzazione sono state affrontate discussioni sul ruolo della tecnologia digitale, dell'intelligenza artificiale (IA) e delle innovazioni tecnologiche del settore industriale nell'azione climatica globale. Inoltre, i partecipanti hanno concluso l’incontro firmando la dichiarazione della COP29 sull’azione digitale verde il cui scopo è lo sviluppo e la diffusione di strumenti digitali, tra cui l’IA, nelle politiche climatiche.
Il possibile impiego di nuove tecnologie, infatti, è stato ritenuto essenziale per affrontare la crisi climatica, ma, al tempo stesso, ha destato anche preoccupazioni relative all'impatto ambientale delle stesse tecnologie, che, se non correttamente gestito, potrebbe contribuire ad aggravare pericolosamente il fenomeno del surriscaldamento globale.
Digitalizzazione e IA: un’opportunità per l’azione climatica
Uno dei temi trattati nella giornata della digitalizzazione è stato l'utilizzo delle tecnologie digitali e, in particolare, dell'intelligenza artificiale per affrontare la crisi climatica. In un mondo in cui la ricerca e lo sviluppo di strumenti innovativi progrediscono in modo esponenziale, le tecnologie digitali ricoprono un ruolo fondamentale nella mitigazione e adattamento al cambiamento climatico ottimizzando lo sfruttamento delle risorse naturali e riducendo l’impatto ambientale generale.
Secondo l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU) delle Nazioni Unite, le nuove tecnologie digitali possono rivelarsi strumenti essenziali per accelerare il percorso tracciato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
Tra le soluzioni presentate al tavolo della COP29, vi è l’impiego di tecnologie come l'IA e i big data per monitorare ed efficientare i consumi energetici del settore digitale. Gli algoritmi di IA, infatti, potrebbero migliorare l’efficienza energetica dei data center nel mondo e ridurre notevolmente le emissioni di gas serra prodotte da questo tipo di strutture.
Tuttavia, l’incremento nell’utilizzo di strumenti e servizi digitali comporta inevitabilmente anche un aumento del consumo energetico, di risorse idriche e di rifiuti elettronici. Gli algoritmi di intelligenza artificiale necessitano di server farm attive 24 ore su 24 che consumano enormi quantità di energia per essere mantenute attive e per raffreddare i dispositivi elettronici che permettono all’IA di svolgere i propri calcoli.
Il Segretario generale dell’ITU Doreen Bogdan-Martin ha affermato che “questo momento fondamentale per la Green Digital Action alla COP29 dovrebbe spingerci avanti con la convinzione comune che possiamo e dobbiamo ridurre l’impatto ambientale delle tecnologie digitali, sfruttando al contempo il loro innegabile potenziale per affrontare la crisi climatica”.
La tecnologia al servizio delle persone: il progetto Early Warnings for All
Nel corso della giornata per la digitalizzazione è stato evidenziata l’importanza di mettere al servizio di tutti le migliori tecnologie per garantire la sicurezza e la salvaguardia delle persone. Umayra Taghiyeva, Viceministro dell’Ecologia e delle Risorse Naturali dell’Azerbaigian ha spiegato che il suo Paese aveva registrato oltre un centinaio di inondazioni e ondate di calore nel 2024 e che i servizi di preallerta erano stati fondamentali per affrontare i fenomeni climatici. Anche solo 24 ore di preavviso infatti sarebbero sufficienti a ridurre i potenziali danni del 30%. Lo ha confermato il Viceministro dell’ Azerbaigian dichiarando che questo servizio ha ridotto sensibilmente il numero di chiamate ai servizi di emergenza per via di colpi di calore e insolazione nel Paese.
Il servizio di preavviso Early Warnings for All è un’iniziativa guidata dall’UN Office for Disaster Risk Reduction (UNDRR) in collaborazione con altri enti che mira a garantire protezione per la popolazione da eventi climatici e ambientali pericolosi. Questi sistemi, già attivi in alcuni Paesi, hanno contribuito a ridurre il numero dei decessi e a limitare i danni dovuti a fenomeni metereologici pericolosi come alluvioni e inondazioni. Tuttavia, il sistema presenta ancora numerose inefficienze, soprattutto nei piccoli Stati insulari e nei Paesi meno sviluppati. L’iniziativa, che alla COP29 ha ottenuto l’appoggio di numerose istituzioni, deve essere ancora migliorata e implementata dalla maggior parte dei Paesi per poterne sfruttare al meglio le potenzialità collegando le risorse globali con le azioni a livello locale in modo da preparare le comunità ai futuri disastri climatici.
Conclusioni
La COP29 ha messo in evidenza come la tecnologia e l'innovazione siano alleati fondamentali nella lotta contro il cambiamento climatico. La digitalizzazione e l'IA saranno in grado di accelerare il processo di decarbonizzazione e migliorare l'efficienza energetica, ma, allo stesso tempo, è fondamentale che siano presi provvedimenti per limitare l’inquinamento dovuto al loro impiego. Attraverso una collaborazione internazionale e un approccio unitario, sarà possibile costruire un futuro sostenibile per il pianeta e le generazioni future.
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L'Autore
Jacopo Biagi
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