Gli aeromobili a pilotaggio remoto

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  Redazione
  26 gennaio 2021
  8 minuti, 4 secondi

Il mercato dei droni rappresenta la più grande opportunità per sostenere la crescita economica e l'innovazione tecnologica, creando nuovi posti di lavoro in tutta l'UE. Tuttavia, la mancanza di standard adeguati e di procedure armonizzate a livello centrale può rappresentare un ostacolo all'ingresso dei sistemi di pilotaggio remoto nel mercato europeo. La roadmap definita dalla Commissione europea delinea una strategia in corso dal 2013 al 2028, caratterizzata da un approccio graduale, costituito da tre diversi allegati:

L'allegato 1 riguarda il "Piano di lavoro normativo". Il suo obiettivo principale è quello di fornire una serie di regole comuni iniziali agli Stati membri dell'UE per promuovere le operazioni commerciali dei sistemi di trasporto aereo leggeri pilotati a distanza.

L'allegato 2 riguarda il "Piano strategico di R&S". Esso mira a portare avanti un piano di ricerca e sviluppo volto a identificare e sviluppare gli standard necessari in termini di sicurezza, procedure e tecnologie che consentano un'integrazione sicura dei droni nello spazio aereo.

L'allegato 3 riguarda "l’Impatto sociale degli aeromobili a pilotaggio remoto". Esso si sforza di effettuare un'analisi dell'impatto sociale in termini di sicurezza, responsabilità civile e copertura assicurativa, privacy e protezione dei dati.

Molto è già stato fatto per quanto riguarda i droni negli ultimi anni e molto deve ancora essere fatto. Per quanto riguarda il quadro giuridico, il Regolamento UE 2018/1139 costituisce il primo passo di un processo complesso che sarà completato nei prossimi mesi e che ha come obiettivo finale l'adozione di un unico regolamento europeo sui droni da parte della Commissione Europea. A questo proposito, infatti, esso non è solo volto ad armonizzare le legislazioni degli Stati membri che hanno adottato un regolamento interno, ma anche a fornire a quelli che ancora non dispongono di un regolamento specifico norme di base in materia di RPAS.

Queste lacune nel quadro normativo dell'UE sollevano questioni relative ai danni. Quando un drone svolge funzioni che generano conseguenze negative, quando un drone viene hackerato, chi è responsabile? Lo stesso Parlamento europeo afferma che vi sono carenze nell'attuale quadro normativo sulla responsabilità contrattuale a causa del fatto che le norme odierne non tengono conto dello sviluppo tecnologico e sono adatte solo a regolamentare le macchine più vecchie; serve quindi creare nuove regole al passo con i tempi. L'obiettivo principale del prossimo futuro sarà quello di regolamentare, dal punto di vista giuridico, gli aspetti legati all'introduzione di sistemi autonomi nella società e al sistema di imputazione della responsabilità per danni, in particolare creando uno status giuridico specifico per i robot che istituisca un regime di assicurazione obbligatoria, ove pertinente e necessario per specifiche categorie di robot.

Un importante passo avanti verso una migliore integrazione degli aeromobili a pilotaggio remoto nel mercato civile europeo è stato compiuto con l'adozione del regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). L'aspetto più innovativo del nuovo regolamento è il concetto di "privacy by design". Il GDPR richiede l'utilizzo di standard specifici per i produttori e gli operatori al fine di incorporare le dimensioni della privacy by design fin dal momento della progettazione iniziale, o di effettuare valutazioni d'impatto per quanto riguarda i droni che raccolgono informazioni personali. È necessario definire obiettivi sociali ed educativi a lungo termine per preparare adeguatamente i cittadini alla diffusione dei robot nella vita quotidiana, in modo che essi diventino non solo utenti passivi, ma anche partecipanti attivi al cambiamento in corso e sensibili ai rischi indotti in termini di protezione dei dati personali e sicurezza. L'approccio generale dell'UE alla privacy delineato nel secondo capitolo è, senza dubbio, fondamentale per raggiungere questo obiettivo. Tuttavia, emergono questioni importanti. Sebbene l'approccio generale sia certamente in grado di garantire il pieno rispetto del diritto alla protezione dei dati personali, considerato fondamentale, l'approccio settoriale facilita la ricerca della legge applicabile nel caso specifico senza dover estrarre, caso per caso, le norme adeguate da un sistema normativo davvero ampio come il GDPR. Sarebbe più opportuno creare un insieme di regole comuni in materia di privacy con particolare riguardo alla RPAS in considerazione delle sue caratteristiche uniche?

La questione più controversa è, senza dubbio, la sicurezza informatica. RPAS utilizza un sistema tecnologico sempre più sofisticato che rende le operazioni di monitoraggio, di emergenza e di supporto più facili da eseguire e migliora la qualità della vita di tutti gli europei. Questa rivoluzione tecnologica sta aprendo molti nuovi modi di sfruttare i sistemi di pilotaggio a distanza degli aerei: il trasporto di sangue, ad esempio. L'azienda italiana "ABzero" ha realizzato un drone dotato di un sacco per il trasporto di sangue, emoderivati e organi. Questo veicolo riduce il tempo normalmente necessario per il trasporto del sangue (un'ora): non sono ora necessari più di 10 minuti. Questo RPAS è in fase di sperimentazione e non ancora operativo, ma può essere considerato il primo passo verso un uso estensivo dell'RPAS, che permette di sfruttarne al meglio le potenzialità. Il campo medico non è l'unico settore in cui l'RPAS può essere utilizzato, ma dimostra quanto questi sistemi siano sempre più diffusi nella società civile. Infatti, gli RPAS sono diversi da qualsiasi altro sistema. Si basano non solo su sensori e circuiti, ma anche sulla loro interazione con l'ambiente e con gli esseri umani. Il regolatore europeo sarà chiamato a tener conto di diversi scenari: la manipolazione dei dati personali dell'individuo acquisiti dall'RPAS nei contatti sociali; la manipolazione delle emozioni umane di persone vulnerabili a contatto con macchine artificiali, come anziani o bambini; la vulnerabilità fisica di coloro che utilizzeranno questi dispositivi per compensare le proprie disfunzioni organiche. Inoltre, come già sottolineato, un numero sempre più alto dei droni ha un grado di autonomia molto elevato. Tenendo presente che i droni hanno caratteristiche diverse da qualsiasi altro dispositivo, è necessario un approccio specifico. Gli aeromobili a pilotaggio remoto sono robot, e come tali necessitano di una specifica regolamentazione volta a garantire una specializzazione delle tecnologie di sicurezza informatica per sistemi robotici autonomi, sviluppando protocolli e soluzioni di sicurezza che garantiscano non solo le informazioni ma anche la sicurezza fisica di questi sistemi e siano quindi in grado di coniugare opportunamente sicurezza e protezione. A questo proposito, un ruolo fondamentale sarà svolto dal sistema di certificazione della sicurezza informatica, e nuovi compiti saranno affidati all'ENISA. Avere 27 mercati diversi, ognuno con una procedura diversa per creare un'etichetta di sicurezza informatica, è controproducente. È necessaria una certificazione standardizzata a livello UE, basata su standard europei comuni e che includa requisiti condivisi di sicurezza informatica e criteri di valutazione validi per tutti i settori, soprattutto considerando i dispositivi IoT, in quanto i droni collegati sono già parte integrante di molti piani per il prossimo futuro. Inoltre, queste problematiche potrebbero essere affrontate attraverso l'emergente concetto di "security by design", considerando le misure di sicurezza non semplici elementi opzionali, ma elementi essenziali che giocano un ruolo chiave e fondamentale fin dal momento della progettazione iniziale e per tutto il ciclo di vita dei dispositivi connessi. Purtroppo, questo concetto pone diversi problemi. Da un lato, l'incorporazione della sicurezza al punto di costo della progettazione. Molto probabilmente, però, solo le aziende con grandi risorse finanziarie potranno permettersi questo costo, mentre le piccole e medie imprese preferirebbero "saltare questo passaggio". Dall'altro lato, la sicurezza può essere realizzata meglio solo in quei settori in cui il controllo normativo è rigoroso e i rischi informatici sono ben definiti fin dall'inizio. Nei settori in cui questi elementi non sono perfettamente definiti, lo sviluppatore può avere difficoltà a incorporare il concetto di sicurezza nei dispositivi. Inoltre, garantire una corretta azione di regolamentazione non è cosa da poco. Ogni singolo drone ha le sue caratteristiche, le sue dimensioni e i suoi componenti e questo rende difficile creare un quadro normativo onnicomprensivo. Tuttavia, i droni civili sono in rapida evoluzione e la mancanza di leggi e regolamenti comuni ben definiti rende estremamente difficile affrontare le varie questioni sociali, tecnologiche, etiche e normative ad essi correlate.

La sfida è appena iniziata e richiede a tutta l'Unione Europea di adottare e perseguire un approccio armonico, coordinato e sinergico, per quanto possibile, volto a garantire la perfetta integrazione dei sistemi di pilotaggio a distanza dei velivoli all'interno di un mercato unico, assicurando l'interazione degli aeromobili a pilotaggio remoto con tutti i cittadini europei nel rispetto della sicurezza pubblica, della privacy e della sicurezza.

Fonti consultate per il presente articolo:

European Commission, European RPAS Steering Group, “Roadmap for the Integration of Remotely Piloted Aircraft Systems in the European Civil Aviation System”, Final Report, June 2013.

“A Regulatory Approach for the integration of civil RPAS into the European Aviation System”, European Commission, European RPAS Steering Group, “Roadmap for the Integration of Remotely Piloted Aircraft Systems in the European Civil Aviation System”, Final Report, June 2013.

“A Strategic R&D Plan for the integration of civil RPAS into the European Aviation System”, European Commission, European RPAS Steering Group, “Roadmap for the Integration of Remotely Piloted Aircraft Systems in the European Civil Aviation System”, Final Report, June 2013.

“A study on the societal impact of the integration of civil RPAS into the European Aviation System”, European Commission, European RPAS Steering Group, “Roadmap for the Integration of Remotely Piloted Aircraft Systems in the European Civil Aviation System”, Final Report, June 2013.

European Parliament Resolution of 16 February 2017 with recommendations to the Commission on Civil law Rules on Robotics (2015/2103(INL).

Redazione Ansa, ''In Italia il primo trasporto di sangue con un drone'', in Ansa.it, Scienza e Tecnica, Tecnologie, 21 October 2018.

a cura di Fabrizio Bongiorno 

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