I rischi dell'abuso di spray decongestionanti nasali

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  Redazione
  20 maggio 2025
  7 minuti, 14 secondi

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, specialista in Otorinolaringoiatria e componente del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS

Gli spray decongestionanti nasali sono un rimedio terapeutico popolare inteso ad alleviare la congestione nasale causata da patologie respiratorie come raffreddore, ipersensibilità nasale e sinusiti varie. Questi spray offrono un sollievo rapido e immediato, consentendo una respirazione più agevole e migliorando sensibilmente la qualità della vita di chi ne fa uso, soprattutto in periodi critici come la stagione delle allergie primaverili o durante un raffreddore particolarmente ostinato.

Soprattutto per chi soffre di allergie stagionali, questi farmaci rappresentano una soluzione pratica e veloce per contrastare i sintomi di congestione nasale che possono interferire con le attività quotidiane e persino con il sonno. Durante i periodi di pollinosi, quando i livelli di allergeni nell'aria sono particolarmente elevati, gli spray decongestionanti diventano un alleato prezioso per ridurre il gonfiore delle mucose e migliorare il passaggio dell'aria nelle vie respiratorie.

Nonostante la loro grande utilità, è fondamentale utilizzarli in modo responsabile.

Il loro effetto immediato e la facilità d'uso possono portare a un abuso, soprattutto da parte di coloro che cercano un sollievo continuo senza considerare le possibili conseguenze a lungo termine. La dipendenza psicologica dall'effetto rapido e il rischio di sviluppare fenomeni di rimbalzo sono due delle problematiche più comuni associate a un uso non controllato. Pertanto, sebbene questi spray siano un rimedio efficace per affrontare situazioni temporanee di congestione nasale, è importante seguire scrupolosamente le indicazioni mediche e limitare l'uso ai periodi indicati per evitare complicazioni e preservare la propria salute respiratoria a lungo termine.

La letteratura scientifica su tale argomento riporta la notizia di persone divenute “dipendenti” dagli spray nasali. La congestione della mucosa nasale si verifica allorché la mucosa del naso e dei seni paranasali si irrita, spesso a causa di allergeni, virus o inquinanti. In risposta, le cellule deputate all’immunità rilasciano sostanze chimiche infiammatorie (mediatori prodotti da vari globuli bianchi del sangue)) i quali causano gonfiore e aumento della produzione di muco nel contesto delle vie respiratorie. Tale gonfiore può ridurre lo spazio respiratorio delle fosse nasali ostacolando il flusso d'aria, rendendo difficile l’attività respiratoria e spesso disturbando anche il sonno.

La maggior parte degli spray decongestionanti contiene farmaci ben noti come ossimetazolina , xilometazolina o fenilefrina, i quali agiscono sui recettori adrenergici (sensibili all'adrenalina) presenti nei vasi sanguigni (anche) della mucosa nasale, attivandoli e causandone la vasocostrizione. Di conseguenza, la mucosa nasale si riduce di volume, aprendo le vie aeree e fornendo un sollievo nell’ambito di pochi minuti. Questo beneficio ad azione rapida è proprio il motivo per il quale così tante persone scelgono l’utilizzo questi spray, peraltro in libera vendita.

Ma tale praticità e velocità di risultato può determinare anche un caro prezzo da pagare.

Rischi di rebound (fenomeni di rimbalzo)

L'astinenza dagli spray decongestionanti nasali può essere un'esperienza profondamente spiacevole per alcuni. I sintomi comuni includono cefalea, naso chiuso, secchezza delle mucose e persino ansia. Uno degli effetti collaterali più preoccupanti dell'abuso di spray nasali è una condizione nota come “congestione da rimbalzo”, o rinite medicamentosa (RM). Questa si verifica quando l’organo nasale diventa dipendente sempre più spesso dallo spray per poter rimanere aperto al passaggio dell’aria respiratoria.

Tuttavia avviene che nel corso del tempo, l'efficacia di tali farmaci diminuisce progressivamente – un fenomeno noto come “tachifilassi”. Di conseguenza, gli utenti potrebbero utilizzare tali spray più frequentemente oppure a dosi sempre più elevate per ottenere il medesimo sollievo, ma creando in questo modo un circolo vizioso. Alcuni sintomi della congestione nasale da “rimbalzo”, come la congestione costante e le vie nasali perennemente arrossate e irritate, possono assomigliare ai sintomi osservabili nell'abuso di cocaina.

Uno studio scientifico ha stimato che fino al 9% dei pazienti che si rivolgono a istituti di otorinolaringoiatria presenta una di queste riniti medicamentose. Per mancanza di estesi studi epidemiologici sulla morbilità, è difficile stimare quante persone ne siano affette nei paesi occidentali. Questo accade in quanto questi spray nasali sono venduti anche senza alcuna ricetta in farmacia e distribuiti persino nei supermercati, spesso con una piccola spesa. Inoltre, con i lunghi tempi di attesa occorrenti per l’effettuazione di una visite mediche specialistica, molte persone scelgono direttamente di automedicarsi.

Le complicanze

L’uso prolungato dei decongestionanti nasali può portare a complicazioni rilevanti, come lo sviluppo di sinusite cronica. Questa condizione implica un'infiammazione persistente dei seni paranasali, spesso associata a infezioni, che può peggiorare nel tempo. Inoltre, la vasocostrizione continua indotta dagli spray tende a ridurre il flusso sanguigno verso i tessuti nasali, contribuendo a modificazioni permanenti della mucosa respiratoria, che si assottiglia progressivamente. Questo processo può provocare secchezza cronica delle mucose, episodi frequenti di epistassi e, nei casi più gravi, perforazioni del setto nasale.

Un altro effetto collaterale significativo è legato ai “processi turbinati”, ovvero piccole strutture ossee localizzate all’interno del naso. Queste giocano un ruolo fondamentale nel filtrare, riscaldare e umidificare l’aria respirata. L’uso eccessivo dei decongestionanti può causare il gonfiore o l’infiammazione di queste strutture anatomiche, condizione nota come ipertrofia dei turbinati, che aggrava ulteriormente la congestione nasale.

Inoltre, l’abuso di questi spray può compromettere il funzionamento delle ciglia della mucosa, microscopiche strutture pelose che gestiscono il movimento del muco e l’eliminazione di allergeni e/0 particelle irritanti dal naso. Oltre agli effetti fisici, l’uso prolungato può anche indurre una dipendenza psicologica. Molte persone sviluppano una forte paura di non riuscire a respirare senza l’aiuto dello spray, rendendo difficile l’interruzione del trattamento anche quando i sintomi peggiorano. Questa dipendenza psicologica si accompagna spesso ad ansia e stress, aggravando così il quadro clinico.

Per affrontare terapeuticamente questa situazione, è fondamentale iniziare a ridurre gradualmente la dose dello spray utilizzato. Questo approccio consente di attenuare i sintomi di astinenza che spesso accompagnano l’interruzione, tra cui congestione nasale, mal di testa e irritazione delle mucose. Nei casi più impegnativi, lo specialista può intervenire con la prescrizione di spray nasali a base di steroidi, come il beclometasone, che aiutano a ridurre l'infiammazione e facilitano la transizione verso l'astinenza dallo spray . Nei casi più gravi, quando i sintomi non migliorano con i trattamenti farmacologici, può essere necessario un intervento chirurgico per risolvere le complicanze.

Chi cerca alternative agli spray decongestionanti può optare per soluzioni saline, disponibili sotto forma di spray o collutori. Questi prodotti aiutano a rimuovere gli agenti irritanti e a idratare le vie nasali senza causare fenomeni di congestione da rimbalzo. Altri rimedi, come antistaminici e decongestionanti orali, possono essere utili per affrontare la congestione di natura allergica, anche se possono presentare effetti collaterali significativi.

In caso di infezioni dei seni paranasali con congestione grave, il medico potrebbe prescrivere antibiotici. L’uso eccessivo degli spray nasali decongestionanti rappresenta un rischio importante per la salute. È cruciale limitarne l’utilizzo ad un massimo di sette giorni, seguendo attentamente le indicazioni riportate sull’etichetta. In caso di sintomi persistenti, è sempre consigliabile consultare uno specialista per un approccio terapeutico mirato. Usare questi farmaci con cautela garantisce un sollievo efficace senza compromettere la salute a lungo termine. In alcuni casi, lo Specialista può prescrivere spray nasali steroidei come il beclometasone al fine di ridurre l'infiammazione durante il periodo di astinenza.

Nei casi più gravi, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico. La buona notizia è però che molte persone guariscono entro una settimana dall'interruzione dello spray con un giusto piano di trattamento oppure anche con la semplice astensione da questi rimedi terapeutici.

Quindi, che cosa si può usare in alternativa ?

Spray nasali o collutori salini possono aiutare a eliminare gli agenti irritanti e idratare le vie nasali senza causare congestione da “rimbalzo”. Antistaminici e decongestionanti per via orale possono essere più indicati per la congestione di natura allergica, ma possono generare importanti effetti collaterali. Gli antibiotici possono essere prescritti in caso di infezioni dei seni paranasali accompagnate da congestione grave. Se si utilizza uno spray decongestionante nasale, è importante non superare i tre-cinque giorni di utilizzo, al massimo sette giorni, secondo gli esperti. E’ prudente leggere sempre l'etichetta e seguire attentamente le istruzioni relative al dosaggio.

Riflessioni finali

Gli spray decongestionanti nasali possono offrire un rapido sollievo, ma un uso eccessivo può portare a gravi conseguenze, tra cui la congestione nasale da rimbalzo, danni ai tessuti locali e dipendenza psicologica. Essi vanno usati con parsimonia e, se la congestione nasale dovesse persistere per più di una settimana, è necessario consultare uno Specialista. Grazie ad alternative più sicure e ad un’opportuna consulenza specialistica, si può tirare un sospiro di sollievo senza alcun rischio a lungo termine.

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Salute e Benessere

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