La Cassazione deve prendere una decisione importante sul caso Regeni

  Articoli (Articles)
  Federico Quagliarini
  12 luglio 2022
  4 minuti, 54 secondi

Era il 25 gennaio del 2016 quando si ebbe l’ultima notizia di Giulio Regeni, giovane ricercatore di 28 anni presso l’università di Cambridge, originario di Fiumicello, un paesino di cinquemila anime in provincia di Udine. Giulio Regeni si trovava a Il Cario per scrivere la tesi di dottorato sui sindacati egiziani. Il giorno seguente la sua scomparsa venne lanciato un appello su Twitter per ritrovare il giovane italiano. Il 3 febbraio seguente un corpo con evidenti segni di tortura fu rinvenuto presso il ciglio di un’autostrada, non lontano dalla capitale egiziana. Successivamente arrivò la conferma: il corpo è proprio quello di Giulio Regeni.



Le indagini e l’apertura del processo

Fin da subito gli inquirenti italiani si sono mossi per cercare i mandanti e gli esecutori dell’omicidio; dall’altra parte, le autorità egiziane non si sono mostrate molto collaborative. Nel 2018 l’ex procuratore capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone, ha affermato in una lettera come gli inquirenti egiziani avessero complicato e ostacolato le indagini della magistratura italiana.

Nonostante questo, gli inquirenti sono riusciti a individuare quattro possibili responsabili dell’uccisione di Giulio Regeni. Si tratterebbe di alti ufficiali della National Security egiziana, i quali sono stati iscritti nel registro degli indagati a fine 2018. Successivamente, nel gennaio 2021, i pubblici ministeri della Procura di Roma hanno chiesto il rinvio a giudizio per i quattro funzionari, richiesta che è stata accolta e per la quale si è disposta l’udienza preliminare[1] nel maggio successivo.

Durante l’udienza preliminare, i quattro ufficiali – come era prevedibile – non erano presenti in aula. Secondo il codice di procedura penale, quando l’imputato non è presente in aula, il giudice dell’udienza preliminare (GUP) deve verificare se questi sia o meno a conoscenza del processo. Qualora vi siano degli elementi che facciano presupporre l’effettiva conoscenza del processo, l’imputato viene considerato assente “consapevole”, secondo l’articolo 420-bis del codice di procedura penale.

Il giudice Pierluigi Balestrieri aveva considerato i quattro imputati consapevolmente consci del processo poiché, come si legge nella sua motivazione, la notizia del procedimento sarebbe stata oggetto di una copertura mediatica oggettivamente straordinaria e capillare. Di conseguenza, è stato disposto il processo nei confronti dei quattro imputati tutti accusati di sequestro di persona pluriaggravato e per uno di questi anche di concorso in lesioni personali aggravate e concorso in omicidio aggravato.

Il processo e le sospensioni

Il processo vero e proprio si è aperto di fronte alla Corte d’assise di Roma il 14 ottobre 2021, ma è stato subito sospeso. La Corte aveva infatti dichiarato nullo il provvedimento che aveva disposto il giudizio da parte del giudice dell’udienza preliminare.

La Corte aveva motivato la sospensione su diversi aspetti, tra cui la mancanza di un loro reale coinvolgimento, secondo quanto risultava dagli atti della Procura de Il Cairo. Tuttavia, la motivazione principale della nullità ruoterebbe attorno alla mancata notifica degli atti d’indagine da parte dell’autorità giudiziaria italiana. Secondo il codice di procedura penale, la persona sottoposta alle indagini deve eleggere (cioè indicare all’autorità giudiziaria) un indirizzo di domicilio presso cui possono essere inviate tutte le documentazioni necessarie relative alle indagini e al procedimento. Questo non è avvenuto per i quattro imputati per due ragioni: gli inquirenti italiani non sono riusciti a reperire nessun indirizzo di domicilio durante le indagini né le autorità egiziane hanno fornito tali indirizzi. Per tali ragioni, la Corte ha dichiarato nullo il decreto del GUP che disponeva il giudizio.

In questo caso è stato necessario tornare alla fase precedente del procedimento penale, fatto altamente insolito nelle cronache giudiziarie. Lo scorso aprile è ripresa l’udienza preliminare e anche qui il GUP ha emanato un nuovo provvedimento che dispone ancora una volta la sospensione del processo, motivandolo seguendo la linea motivazionale della Corte d’assise.

Il ricorso per Cassazione

A seguito dell’ordinanza di sospensione del processo, il pubblico ministero della Procura di Roma, Sergio Colaiocco, aveva proposto un ricorso per Cassazione contro la decisione della Corte d’assise. Secondo il magistrato, il provvedimento del GUP sarebbe affetto da abnormità; in altre parole, il giudice dell’udienza preliminare si sarebbe sentito vincolato dalla decisione della Corte d’assise, provocando una stasi nel procedimento l’impossibilità di proseguirlo.

Venerdì 15 luglio la prima sezione penale della Corte di Cassazione dovrà decidere o meno se accogliere la tesi della Procura di Roma. Qualora la Suprema Corte accogliesse la richiesta del pm Colaiocco, il processo potrà ripartire; se invece dovesse accogliere la tesi del Tribunale di Roma, il processo rimarrà sospeso almeno un anno, periodo durante il quale gli inquirenti italiani dovranno svolgere ulteriori ricerche al fine di ottenere o scoprire il domicilio dei quattro imputati.

[1] Il procedimento penale italiano si articola in tre fasi: indagini, udienza preliminare e processo. Una volta chiuse le indagini, qualora si ritengano fondate la tesi degli inquirenti, si dispone l’udienza preliminare, la quale svolge una funzione di filtro in quanto deve assicurare che la richiesta formulata dall’accusa sia legittima e fondata. Qualora il giudice dell’udienza preliminare accogliesse le tesi dell’accusa, si aprirebbe il processo vero e proprio.

Condividi il post

L'Autore

Federico Quagliarini

Classe 1994, laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli studi di Milano, Federico Quagliarini è al contempo vice-direttore di Mondo Internazionale POST nonché caporedattore per l'area Società.

Da sempre appassionato di politica e relazioni internazionali, in Mondo Internazionale si occupa principalmente di questioni legali soprattutto inerenti al diritto internazionale.

Categorie

Società

Tag

Italia Egitto Legge processo GiulioRegeni