La crisi del settore elettrico

Crollo delle vendite delle auto elettriche in Europa

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  Elisa Modonutti
  18 ottobre 2024
  4 minuti, 44 secondi

La Commissione Europea ha posto la transizione verso la mobilità elettrica al centro delle sue politiche industriali e ambientali. Attraverso una serie di direttive e regolamenti, infatti, si è data l'obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 del settore dei trasporti e di accelerare l'adozione di veicoli a emissioni zero. Tuttavia, la realizzazione di questa ambiziosa visione si scontra con una serie di sfide, tra cui la necessità di investimenti massicci nelle infrastrutture di ricarica, l'autonomia limitata delle batterie e il costo elevato dei veicoli elettrici. Per superare questi ostacoli, la Commissione ha lanciato una serie di iniziative, tra cui il Green Deal europeo e il piano REPowerEU, che mirano a sostenere la produzione di batterie, a promuovere la ricerca e lo sviluppo nel settore dell'elettromobilità e a facilitare l'accesso ai finanziamenti per le imprese e i consumatori. Pilastro fondamentale nell’ambito dell’elettrico è stata anche l’adozione di una legge nel 2023 a garanzia che le auto e i furgoni nuovi immatricolati in Europa a partire dal 2035 siano tutti a emissioni zero.

Tuttavia, un anno dopo l’emanazione di questa legge cardine nell’ambito della transizione all’elettrico, il mercato europeo delle auto a emissioni zero è tutt’altro che roseo.

Secondo i dati relativi al mese di agosto, infatti, le vendite di auto elettriche all’interno del mercato unico sono crollate a picco, registrando un meno 36%. Questo dato allarmante, il peggiore dal 2017, è il risultato di una combinazione di fattori, tra cui l'incertezza sugli incentivi, i costi elevati e la percezione di un basso valore residuo.

A causa di questa sensibile contrazione, la quota di mercato dei modelli elettrici è scesa dal 21,8% fatto registrare nell’agosto 2023 al 16,6% dell’agosto scorso. Non a caso, infatti, le maggiori case automobilistiche europee, tra le quali Stellantis, Volkswagen e Mercedes-Benz hanno registrato perdite significative di quote di mercato.

I costi di vendita elevati di questi veicoli sono uno dei freni principali alle vendite, e questo, nonostante i costi di gestione successivi siano inferiori ai veicoli a combustione fossile tradizionale, frena molti acquirenti dall’investimento.

La Commissione Europea ha posto la transizione verso la mobilità elettrica al centro delle sue politiche industriali e ambientali. Attraverso una serie di direttive e regolamenti, infatti, si è data l'obiettivo di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 del settore dei trasporti e di accelerare l'adozione di veicoli a emissioni zero. Tuttavia, la realizzazione di questa ambiziosa visione si scontra con una serie di sfide, tra cui la necessità di investimenti massicci nelle infrastrutture di ricarica, l'autonomia limitata delle batterie e il costo elevato dei veicoli elettrici. Per superare questi ostacoli, la Commissione ha lanciato una serie di iniziative, tra cui il Green Deal europeo e il piano REPowerEU, che mirano a sostenere la produzione di batterie, a promuovere la ricerca e lo sviluppo nel settore dell'elettromobilità e a facilitare l'accesso ai finanziamenti per le imprese e i consumatori. Pilastro fondamentale nell’ambito dell’elettrico è stata anche l’adozione di una legge nel 2023 a garanzia che le auto e i furgoni nuovi immatricolati in Europa a partire dal 2035 siano tutti a emissioni zero.

Tuttavia, un anno dopo l’emanazione di questa legge cardine nell’ambito della transizione all’elettrico, il mercato europeo delle auto a emissioni zero è tutt’altro che roseo.

In Germania, Paese chiave per il mercato automobilistico europeo, i prezzi dei veicoli elettrici a batteria rimangono superiori di circa il 20% rispetto alle loro controparti con motore a combustione interna, anche dopo aver tenuto conto di sussidi e sconti.

Inoltre, a complicare la situazione del mercato elettrico europeo, vi è anche la questione delle importazioni di veicoli elettrici di manifattura cinese.

In particolare, a partire dal 2022, dopo la pandemia da COVID-19, è aumentato significativamente il volume delle auto elettriche provenienti dalla Cina, sia grazie a costi minori dei veicoli, ma anche come conseguenza del maggiore avanzamento tecnologico del Dragone, capace a produrre grandi quantità a basso costo. Tuttavia, mentre in Cina si continuava a produrre veicoli a ritmi sostenuti, in Europa, la crisi dell’elettrico ha portato a minori immatricolazioni anche di questi veicoli a manifattura cinese. Ciò ha implicato un sovraffollamento nei porti Europei, come ad esempio a Zeebrugge, in Belgio, dove file e file di veicoli elettrici invenduti sono ammassati, fermi anche da alcuni anni. Il porto in particolare, dopo il drastico calo delle vendite registrate nel 2024 rischia la saturazione a causa dell'eccesso di offerta cinese.

La Commissione è intervenuta nella questione, promuovendo dazi sulle importazioni dei veicoli elettrici a batteria cinesi, allo scopo di proteggere l’industria europea, già in crisi a causa del calo vendite.

Tuttavia, soluzioni di lungo periodo, non possono essere sostenute sulla base di dazi agli importatori esterni al mercato, ma devono promuovere incentivi per la produzione e l’acquisto di veicoli all’interno del mercato unico. In questo senso è necessaria una maggiore promozione dell’elettrico soprattutto in quei Paesi dove la proporzione del comparto green rispetto al resto delle altre automobili è molto basso, come in Germania (25%), ma soprattutto Spagna (12%) e Italia (9%).

Sarà dunque necessario un maggiore lavoro a sostegno del mercato, oltre che a incentivi per i consumatori all’acquisto di questi veicoli, ma anche favorendo il prezzo dell’energia ricaricata e la presenza diffusa di colonnine di ricarica. Solo in questo modo si riuscirà a superare la profonda crisi delle vendite e favorire la transizione all’ecologico.

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L'Autore

Elisa Modonutti

Studentessa di Scienze internazionali e diplomatiche, amante della lettura, dei viaggi e con una curiosità innata di scoprire il mondo che ci circonda

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