La Difesa italiana sposa l’agenda “DONNE, PACE E SICUREZZA” proposta dalle Nazioni Unite

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  Giusy Criscuolo
  10 marzo 2023
  5 minuti, 36 secondi

Presso il Comando di Vertice Interforze, il giorno precedente la Giornata Internazionale delle Donne, si è svolto il Convegno dal nome L’impegno della Difesa italiana per l’agenda “Donne, Pace e Sicurezza”.

Ad aprire i lavori, il Sottosegretario di Stato alla Difesa Isabella Rauti, che non ha mancato di evidenziare quanto abbia voluto lo stesso evento. Una componente quella femminile, in ambito militare e civile, definita come una grande risorsa per l’intero dicastero. Ad intervenire il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il Comandante del COVI, il Generale di Corpo d'Armata Francesco Paolo Figliuolo e la Rappresentante Speciale del Segretario Generale della NATO per “Donne, Pace e Sicurezza", Dott.ssa Irene Fellin.

Il Sottosegretario Rauti ha esposto un’analisi molto chiara e dettagliata di quello che è l’impegno gender nell’ambito difesa, soprattutto nei teatri operativi. Sottolineando il grande coinvolgimento delle donne in uniforme verso progetti di cooperazione civile e militare a supporto delle varie popolazioni ospitanti, con particolare riferimento a quella femminile. Al centro del dibattito la Risoluzione 1325 dalla quale il nome dell’Evento. La prima Risoluzione nel suo genere dove viene menzionato l’impatto della guerra sulle donne ed il contributo delle stesse nella risoluzione dei conflitti per una pace durevole.

Parlando dell’inserimento delle donne in componenti spiccatamente operative dove è necessario avere delle qualità fisiche di un certo tipo, la Rauti sottolinea come le differenze di queste qualità si possano tradurre su due piani: quello fisico e quello logistico. Fortunatamente, con il tempo, si è riusciti a sopperire ad entrambe le difficoltà. «Dal 2000 ad oggi la componente femminile in uniforme si è rafforzata – ha dichiarato la Senatrice Rauti - e sin dall'inizio è stata ammessa a tutte le categorie e ruoli. Il percorso normativo di parità all'interno del dicastero della Difesa è compiuto mentre gli aspetti dedicati all'integrazione richiedono tempi più lunghi ed il superamento di aspetti e criticità logistiche od operative».

Ha poi aggiunto «Le donne nei conflitti sono le vittime principali, ma nel post conflitto la ‘Resilienza’ è donna».

La Rauti ha poi dato la parola al Capo di Stato Maggiore della Difesa, l’Ammiraglio Cavo Dragone che con ironia ha aperto il suo intervento menzionando la Sig.ra Cavo Dragone, che è stata d’ispirazione per l’approccio a questo convegno. «La Difesa italiana - ha detto - ha sposato l'agenda donne, pace sicurezza proposta dalle Nazioni Unite, nella valorizzazione della prospettiva di genere e del ruolo del personale femminine all'interno di uno strumento militare integrato multi-dominio e tecnologicamente avanzato, che sappia stare al passo con i nuovi domini di guerra, come il cyberspazio e l'ambiente cognitivo».

Facendo riferimento all’inserimento delle donne tra le FS della Marina ha poi aggiunto: «Le donne sono le sole a poter entrare in contatto con altre donne in contesti in cui le figure femminili non possono avere contatti con elementi di sesso maschile» e parlando di ‘Donne messe a sistema’ ha dichiarato «Generi diversi esprimono opinioni diverse e suggeriscono strategie e conclusioni diverse, un arricchimento nella definizione di soluzioni creative, pertanto sarà sempre più richiesto fare appello a tutte le energie delle nostre donne , messe a sistema con quella degli uomini per costruire risposte complesse».

Accorato l’intervento del Generale di Corpo d'Armata Francesco Paulo Figliuolo (Comandante del COVI), Che ha iniziato il suo intervento ringraziando gli Ufficiali donne che lavorano nel suo staff. Il Generale ha ricordato, come nonostante lo scetticismo iniziale scaturito dai primi arruolamenti delle donne nell’Esercito, a distanza di 20 anni questo sia stato smentito, poiché ci si è resi contro di quanto quel nuovo punto di vista abbia recato cambiamenti positivi all’interno di tutto il Comparto. «Un plauso alle ‘donne con le stellette’ - ha aggiunto - Il personale femminile militare fornisce un apporto fondamentale alle nostre missioni e operazioni che sono 42 in 25 Paesi. Sono 400 le donne coinvolte e rispecchiano la percentuale di arruolamento. Donne e uomini hanno saputo fare squadra. Da oltre 20 anni, con la legge 380 che ha consentito l'arruolamento, questa integrazione oggi per la Difesa è normalità e questa è una vittoria».

Sul ‘Concetto Strategico’ documento in cui si evince il progetto dell’Alleanza per i prossimi dieci anni circa, la Rappresentante Speciale del Segretario Generale della NATO per “Donne, Pace e Sicurezza", la Dott.ssa Irene Fellin utilizza tre parole chiave: direzione, cioè dove va portata l’agenda assieme alla direzione dell’Alleanza, dialogo e rottura con quello che è il sistema consolidato della tradizione. Sulle due agende della NATO, ‘Donne, Pace e Sicurezza’ e ‘Sicurezza Umana’ la dott.ssa Fellin parla di tre pilastri: prevenzione e gestione della crisi, sicurezza cooperativa e difesa collettiva, puntando sul valore dell’uguaglianza di genere da inserire come uno dei principi fondamentali.

La stessa non ha mancato di sottolineare come vi sia stato un grande sostegno da parte dell’Alleanza a tal proposito: «Per me era fondamentale - ha dichiarato la Fellin - che l’Alleanza che si basa su valori, inserisse l’uguaglianza di genere come uno dei principi fondamentali dei valori comuni. Non solo per fare qualcosa, ma per essere qualcosa». Per essere promotori dell’uguaglianza di genere ci vuole un occhio che vada al di là di tutto e che si sposi con l’idea della promozione di valori democratici. Ma la Rappresentante Speciale del Segretario Generale della NATO ricorda come non ci sia più molto tempo: «I tempi sono ormai stretti sul cambiamento culturale per arrivare all’uguaglianza di forze di genere. Necessita anche essere presente ai tavoli che contano».

Dai collegamenti in diretta video, con alcuni dei contingenti militari schierati all'estero si è evinto che il contributo delle donne è e diventa sempre più necessario. Fondamentale per mantenere gli assetti del Comparto in equilibrio. Sono intervenuti i “caschi blu" italiani di UNIFIL in Libano, la missione europea EUTM Somalia, l'operazione KFOR in Kosovo, la Task Force Air dispiegata in Kuwait, la missione NATO in Iraq, la Base militare italiana di Gibuti, la Nave Bergamini, in navigazione nel Golfo di Aden per EUNAVFOR – operazione Atalanta, la missione del Nucleo Frontiera Marittima della Guardia di Finanza a Durazzo.

Il Convegno si è pero concluso con una nota amara dataci dal Generale Figliuolo, che annunciava l’incidente aereo di due velivoli dell’Aeronautica Militare sui cieli di Guidonia, dove hanno perso la vita il Tenente Colonnello Giuseppe Cipriano ed il Maggiore Marco Meneghello, entrambi in servizio al 60° Stormo dell’Aeronautica Militare con base a Guidonia.

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Credit Foto - Giusy Criscuolo

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Giusy Criscuolo

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Europa

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