La Rete Blockchain: garanzia di sicurezza e trasparenza.

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  Jacopo Biagi
  20 dicembre 2022
  5 minuti, 22 secondi

La tecnologia è ormai parte integrante della vita di tutti i giorni, così frenetica e sempre in evoluzione. Nella società odierna - che da molti sociologi viene chiamata “società dell’informazione” - lo scambio di dati e informazioni ha assunto un ruolo chiave e indispensabile. Proprio per questo motivo, ora più che mai, è diventato necessario porre estrema attenzione su come gestire questi dati e conservarli in modo sicuro. Mai come negli ultimi anni, infatti, i server nazionali e delle grandi aziende sono stati oggetto di attacchi informatici allo scopo di sottrarre o di modificare questi dati così accuratamente custoditi. Solo nel 2021, a livello globale, sono stati registrati oltre 2 mila attacchi informatici gravi, un aumento del 10% rispetto all’anno precedente.

Come si può garantire la sicurezza e l’integrità dei dati?

La difficoltà più grande rimane custodire in sicurezza dati e informazioni delicate ma al tempo stesso renderli disponibili garantendo così trasparenza. Una possibile soluzione viene offerta dalla tecnologia della rete blockchain. La prima idea di questa tecnologia così all’avanguardia risale agli anni ’90 e fu impiegata nell’archiviazione di documenti digitali proprio per garantirne l’integrità e impedire che fossero retrodatati, manomessi o alterati. Inizialmente, non essendoci stata una grande adozione, la tecnologia blockchain rimase per lo più inutilizzata fino all’anno 2009 quando, dopo averne aggiornato il funzionamento e miglioratane l’efficienza, fu riproposta al mondo come la tecnologia alla base della prima e più conosciuta criptovaluta digitale: il Bitcoin.


Cos’è e come funziona la blockchain?

La tecnologia blockchain, che letteralmente si traduce in italiano come “catena di blocchi”, è una sorta di libro mastro dentro al quale vengono trascritti e registrati tutti i dati relativi al trasferimento di beni.

La caratteristica di questa tecnologia è che ogni cosa di valore, dai certificati di proprietà ai brevetti, può essere scambiata e tracciata in qualsiasi momento, indipendentemente da chi ne sia il proprietario. 

Una volta che la transazione è registrata sulla rete, l’informazione diventa verificabile da tutti gli utenti connessi e non è possibile modificarla in alcun modo. Proprio per questa sua caratteristica, che garantisce l’inalterabilità, la sicurezza e la distribuzione dei dati, la blockchain è la base per i distributed ledger tecnology (DLT). I dati registrati sulla rete vengono raccolti in gruppi, i c.d. blocks, che vengono collegati tra di loro in sequenza tramite la crittografia. Dopo che un blocco si è riempito di dati, esso viene concatenato al blocco precedente e si passa a registrare i nuovi dati all’interno di quello successivo.


Dove si può impiegare questa tecnologia?

Attualmente la rete blockchain ha riscontrato il maggior impiego nel settore delle criptovalute digitali, costituendo la tecnologia di base sulla quale la maggior parte di queste monete sono state sviluppate. Nonostante ciò, negli ultimi anni, non sono mancati i tentativi di implementare questa tecnologia e di sfruttarla in diversi ambiti che vanno al di là di quello finanziario.

Recentemente il parlamento europeo ha approvato un testo di risoluzione “sull’impatto delle nuove tecnologie sulla tassazione: cripto-attività e blockchain”. Si ritiene, infatti, che l’implementazione di risorse simili possa scoraggiare la corruzione e aiutare a contrastare frodi ed evasione fiscale. Tecnologie come la blockchain o il registro distribuito (DLT), grazie alle loro caratteristiche uniche quali la tracciabilità e la capacità di memorizzare informazioni in modo immutabile e totalmente affidabile, potrebbero offrire un nuovo modo per automatizzare la riscossione delle imposte. Il loro impiego assicurerebbe che le persone paghino l’importo dovuto e allo stesso tempo garantirebbe la protezione dei dati personali dei cittadini. Il testo della risoluzione sottolinea, tuttavia, che “l’uso della blockchain […] da parte delle amministrazioni fiscali presenta vantaggi e rischi che devono essere adeguatamente attenuati”.

Il settore agroalimentare è un altro ambito in cui l’utilizzo della rete blockchain può portare all’innovazione. Sempre più importante sta diventando l’origine delle materie prime e la loro sostenibilità ambientale. Grazie alla blockchain è possibile garantire la tracciabilità degli alimenti in modo rapido ed efficiente certificandone la provenienza. Sono vari i supermercati e le catene della grande distribuzione internazionale che hanno deciso di puntare su questa tecnologia. Un esempio italiano è Foodchain, presentata per la prima volta a Expo 2015. Foodchain costituisce una delle prime applicazioni di questa tecnologia all’interno della filiera agroalimentare e permette di tracciare gli alimenti dalla produzione fino alla distribuzione.

Prendendo in considerazione un altro settore, di recente in Italia è stato attivato e reso disponibile il Registro Sperimentale Velocipedi, un progetto innovativo che permette di attestare la titolarità di biciclette, e-bike e monopattini elettrici grazie alla tecnologia blockchain. Gli utenti saranno in grado di registrare il proprio mezzo fornendo le informazioni personali richieste che verranno memorizzate su registri distribuiti (DLT) generando un NFT, ovvero un "non fungible token" (attestato digitale, non fungibile, che identifica il mezzo in modo univoco). La condivisione di dati su questi veicoli permette di ridurre il rischio di acquisti incauti e truffe e di rendere più semplici e veloci i controlli sui mezzi. È proprio questa stessa tecnologia che viene annunciata dalla casa automobilistica Alfa Romeo per il suo nuovo veicolo a quattro ruote Alfa Romeo Tonale. Ciascuno di questi autoveicoli infatti sarà collegato ad un certificato digitale NFT, registrato su rete blockchain, in cui verranno riportati tutti i dati della vettura, dai chilometri percorsi agli incidenti subiti, rendendo così conoscibili a tutti i dati del mezzo senza rischi di manomissione.

Nel settore delle imprese questa tecnologia è ideale per le catene di approvvigionamento aziendale. Non solo semplifica notevolmente i processi, ma garantisce allo stesso tempo una maggior sicurezza e visibilità. Ci sono poi settori come quello della moda in cui la sostenibilità e l’origine dei materiali sono spesso punti di forza per le aziende sul mercato. La tecnologia blockchain in un futuro non troppo distante potrebbe, ad esempio, essere utilizzata per certificare l’origine dei prodotti “Made in Italypermettendo ai clienti di tracciarne l’origine, dal reperimento dei materiali, attraverso la catena di produzione, fino al negozio.

Le possibilità di utilizzo di questa innovativa tecnologia, nonostante sia ad oggi poco sfruttata, hanno attirato l’attenzione di diversi Stati e privati spingendoli a stanziare fondi per la ricerca e l’implementazione della rete blockchain nelle proprie infrastrutture digitali. Da qui a pochi anni potremmo quindi assistere ad una vera e propria adozione di massa.

Fonti consultate:

https://unsplash.com/it/foto/_rZnChsIFuQ

https://www.wired.it/economia/finanza/2019/03/15/blockchain-applicazioni/

https://www.ansa.it/ansa2030/notizie/infrastrutture_citta/2022/12/14/parte-registro-velocipedi-con-tecnologia-blockchain_ec5cb30f-aaf7-493a-b259-af468c6c7420.html

https://www.ilsole24ore.com/art/alfa-romeo-tonale-ecco-perche-nft-aumentano-valore-residuo-AEXPjBEB

https://www.altalex.com/documents/news/2022/12/15/cripto-attivita-blockchain-impatto-nuove-tecnologie-tassazione#p3

https://www.agendadigitale.eu/documenti/blockchain-per-la-moda-da-prada-alle-startup-piace-a-tutti-ecco-i-casi-aziendali-piu-interessanti/

https://www.ipsoa.it/documents/quotidiano/2019/09/03/blockchain-vantaggi-opportunita-catena-produttiva-grandi-imprese

https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2022-0335_IT.html

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