Le armi anti-satellitari russe

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  Redazione
  29 febbraio 2024
  9 minuti, 11 secondi

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, studioso di Geopolitica e componente del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS

Washington. La prospettiva di uno scontro nucleare nello spazio attanaglia da tempo la dialettica politica interna americana. Recentemente la Casa Bianca ha comunicato e confermato ai media che la Russia sta sviluppando una “preoccupante” capacità militare anti-satellite, basata sull’utilizzo di un sistema d’arma posto in orbita geostazionaria e recante testate nucleari multiple.

La notizia ha suscitato preoccupazione circa l’imminenza o meno della sua messa in opera e la portata di tale minaccia. Qualora fossero davvero messe in campo e rese operative, tali armi anti-satellitari russe (ASAT), porrebbero direttamente in discussione le norme esistenti di comportamento responsabile nello spazio e rappresenterebbero un serio rischio per i satelliti di ogni tipo e di tutte le nazioni. Con o senza la disponibilità di tale sistema, le minacce nucleari e spaziali provenienti dalla Russia richiedono una risposta ferma e subitanea da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati e partner.

Perché tale scompiglio sugli ASAT?

Storicamente è necessario ricordare che le armi anti-satellite non sono affatto una novità: esse esistono da quando praticamente esistono i satelliti stessi. Nell’impiego militare esse vengono utilizzate per distruggere oppure rendere totalmente inabili i satelliti, sia attraverso la loro distruzione fisica (ad esempio colpendo un satellite con un missile o con un altro satellite) sia attraverso attacchi non esattamente cinetici, come possono essere le onde elettromagnetiche di disturbo, attive tramite potenti raggi laser e/o sofisticati attacchi informatici.

L’utilità dei satelliti

I satelliti attualmente in orbita nell’alta atmosfera sono essenziali per le funzioni e analisi quotidiane della vita sulla Terra. I numerosissimi dati che transitano attraverso i satelliti supportano il posizionamento, la navigazione, i tempi e le comunicazioni su cui fanno essenziale affidamento le complesse attività della società moderna, dalle transazioni finanziarie alla navigazione aerea tramite l’utilizzo del sistema GPS (Global Positioning System).

Oltre a questi usi civili, i sistemi spaziali supportano in sicurezza le comunicazioni militari e governative, come gli apparati d’intelligence, di comando e controllo delle forze armate, e non in ultimo delle varie tipologie di allarme missilistico e altro ancora di più delicato e riservato. Ne consegue che uno stato che desideri causare gravi danni ad un avversario, può in primis prendere di mira l’eliminazione dei suoi satelliti.

Per quanto gli ASAT a carattere distruttivo non siano stati impiegati fino ad oggi in un evento bellico, paesi come Russia, India, Cina e Stati Uniti hanno dimostrato comunque di possedere la capacità di costruire e utilizzare tali armi, ad esempio autodistruggendo i propri satelliti al termine della loro vita operativa. Con l’aumento della dipendenza dei paesi dallo spazio, la capacità di tenere a rischio i satelliti di altri paesi è una capacità significativa e preoccupante. Inoltre, i test ASAT hanno generato notevoli quantità di detriti orbitali, che rappresentano un problema per la più ampia comunità internazionale delle nazioni che viaggiano nello spazio.

Cosa si sa degli attuali ASAT russi ?

Oggi, la Federazione Russa può mettere in campo una vasta gamma di capacità ASAT, che va dagli attacchi informatici e il disturbo dei segnali satellitari ai missili ASAT con base a terra, ad ascesa diretta e quelli cosiddetti “hit-to-kill”.

Negli ultimi anni, funzionari statunitensi e ricercatori open source hanno espresso una qualche preoccupazione per i grandi satelliti russi che rilasciano nello spazio altri più piccoli satelliti “figli” capaci di avvicinarsi al bersaglio, interferire sulle sue funzioni e potenzialmente anche quella di annientare distruttivamente i satelliti statunitensi.

Per affrontare queste minacce nella stratosfera, gli Stati Uniti hanno aumentato la resilienza dei propri sistemi di difesa , rafforzando nel contempo le norme internazionali contro le armi nucleari nello spazio e i test ASAT a tendenza distruttiva.

Insomma, qualora fosse reso operativo, il possibile ASAT nucleare della Russia rappresenterebbe un test per questi sforzi statunitensi e atlantici, oltre che in relazione alle norme internazionali esistenti.

Gli ASAT armati con testate nucleari causerebbero una distruzione di massa ?

Gli Stati Uniti e l’alleanza atlantica stanno attuando una trasformazione radicale nel passaggio da piccolo numero di satelliti di grandi dimensioni, costosi e complessi, verso costellazioni di satelliti molto più piccoli, più economici e maggiormente resistenti agli attacchi cinetici e più sofisticati in proporzione alle elevate capacità tecnologiche delle quali dispongono.

Ma la minaccia di attacchi nucleari ai satelliti potrebbe cambiare questa valutazione ?

Un attacco di tipo cinetico dalla Terra su satellite singolo e di piccole dimensioni sarebbe altamente inefficiente. D’altro canto, un attacco nucleare presenta un problema ben più ampio. Una detonazione nucleare che avviene nello spazio aggiungerebbe in questo elemento fisico un’enorme quantità di pericolose radiazioni.

Le stesse agirebbero anche nelle orbite utilizzate da un certo numero di satelliti militari statunitensi, provocandone il degrado strutturale nelle settimane e nei mesi successivi all’esplosione, a meno che i satelliti stessi non siano resi strutturalmente resistenti alle radiazioni più energetiche e penetranti negli intimi meccanismi dinamici ed elettronici. Una detonazione nucleare che avviene in alta quota contro i satelliti in orbita terrestre bassa ( HALEOS ) danneggerebbe anche migliaia di satelliti civili un po’ di tutte le nazioni, rendendola una vera arma di distruzione di massa.

I piani di Mosca

Mosca ha una lunga storia di messa in campo di satelliti a propulsione nucleare che non sono dotati di armi nucleari. Attualmente la Russia sta rinnovando il suo programma satellitare. I satelliti a propulsione nucleare possono generare energia aggiuntiva per alimentare “disturbatori” elettromagnetici, radar e altre tecnologie che potrebbero essere utilizzate per scopi anti-satellitari.

L’energia nucleare nello spazio può essere utilizzata anche per la propulsione di veicoli spaziali, che consentirebbe a questi ultimi di orbitare più frequentemente rispetto a un satellite alimentato con la propulsione convenzionale. Tuttavia, un satellite russo a propulsione nucleare risulta meno allarmante di un satellite dotato di armi nucleari, poiché non sconvolgerebbe le norme internazionali né darebbe alla Russia la capacità di distruggere un’ampia percentuale satelliti in orbita in un colpo solo.

Un ASAT dotato di armi nucleari violerebbe il Trattato sullo spazio extra-atmosferico ?

Washington sostiene da tempo il principio del non-collocamento delle armi di distruzione di massa nello spazio, e più recentemente hanno raccolto un forte sostegno contro i test distruttivi ASAT con ascesa diretta di questi sistemi da terra nella stratosfera.

L’elemento chiave del diritto internazionale di riferimento in questo caso è il “Trattato sullo spazio extra-atmosferico” risalente al 1967, che, tra le altre disposizioni, proibisce il posizionamento di armi di distruzione di massa nello spazio, il che sarebbe altamente destabilizzante.

Dunque, un’arma anti-satellite russa dotata di testate nucleari e orbitante nello spazio costituirebbe una flagrante violazione di questo principio giuridico.

Più recentemente, l’amministrazione Biden ha impegnato gli Stati Uniti ad astenersi da test distruttivi sugli ASAT in ascesa diretta e ha convinto diverse nazioni che la pensano allo stesso modo ad assumere impegni dello stesso segno.

L’obiettivo di tale moratoria sui test ASAT distruttivi è quello di aumentare la prevedibilità nello spazio e ridurre la generazione di ulteriori quanto pericolosi detriti spaziali.

I recenti esperimenti della Russia con armi nucleari satellitari

Dato che la Russia (e non solo) può già ora far detonare da Terra armi nucleari nello spazio, un nuovo ASAT dotato di armi nucleari probabilmente non darebbe a Mosca nuove e significative capacità militari, anche se il problema resta preoccupante, se non altro sotto il profilo psicologico.

Seppure un ASAT dotato di armi nucleari migliorerebbe le capacità anti spaziali russe, esso sfiderebbe anche la strategia spaziale statunitense, minerebbe le norme stabilite a livello internazionale e allarmerebbe non poco gli alleati della NATO.

In pratica, al momento attuale, il sistema ASAT non sembra aggiungere una capacità qualitativamente diversa all’arsenale russo già operante e perennemente attivo. Qualsiasi nazione dotata di un missile balistico intercontinentale (ICBM) dotato di armi nucleari può far esplodere un'arma nucleare nello spazio. Sia gli Stati Uniti che l’Unione Sovietica hanno testato armi nucleari nello spazio durante la Guerra Fredda.

Negli ultimi anni, la Russia ha annunciato a più riprese lo sviluppo di diverse nuove armi nucleari, tra le quali un missile da crociera a propulsione nucleare e un drone sottomarino, che gli analisti occidentali hanno trovato tuttora complesso da analizzare per la penuria di dati pubblicati. In ogni caso, queste nuove armi non aggiungono alcunché di significativo alla capacità militare dell’arsenale nucleare russo, il quale resta in grado di infliggere danni inaccettabili al territorio e agli interessi degli USA praticamente in qualsiasi circostanza di tempo e luogo.

Sebbene esistano modi plausibili con i quali un ASAT dotato di armi nucleari potrebbe essere più efficace di una detonazione nucleare lanciata da un missile balistico intercontinentale nello spazio. Negli effetti pratici, tale modalità di sviluppo potrebbe essere simile al resto dei dispositivi di questa classe di armamenti.

Una delle principali preoccupazioni, oltre alla potenziale arma in sé, è che questo sviluppo esprimerebbe una laconica notizia per il futuro della gestione e controllo di tali armamenti e potrebbe potenzialmente mettere in moto una inarrestabile corsa agli armamenti nello spazio. Se la Russia dovesse abbandonare il Trattato sullo spazio extra-atmosferico per schierare tale armamento (o schierarlo senza ritirarsi, in eco al trattamento riservato al Trattato sulle forze nucleari a raggio intermedio, al Trattato sui Cieli aperti e al Nuovo START), l’atto segnerebbe un ulteriore passo verso la fine dell’era dei trattati giuridicamente vincolanti sulla limitazione degli armamenti (anche strategici) tra Stati Uniti e Russia.

È necessaria una risposta; ma reazioni isteriche, no

L'isteria non rientra nelle reazioni di tipo ragionato. Nonostante l’esistenza di norme internazionali razionali e approvate, i segnali e i precedenti, anche se messi in campo insieme al possesso di una capacità ASAT nucleare, non modificherebbero in modo significativo l’equilibrio di potere strategico tra Stati Uniti e Russia nello spazio oppure sulla Terra. Tuttavia, gli Stati Uniti e i loro alleati e partner devono rispondere secondo termini proporzionali.

Questo sviluppo dovrebbe servire da ulteriore impulso ai pianificatori spaziali statunitensi affinché prendano più sul serio la prospettiva dell’uso del nucleare nello spazio. Gli analisti delle strategie inerenti al nucleare sono fortemente concentrati sulla prospettiva di un uso coercitivo ma limitato del nucleare da parte degli avversari statunitensi, ad esempio, all’inizio di una guerra tra grandi potenze. I pianificatori spaziali dovrebbero apprezzare questo rischio e garantire che i piani di difesa per i conflitti di alto livello siano resistenti alla perdita di sistemi spaziali non rafforzati.

Si potrebbe disporre di un numero sufficiente di sistemi alternativi oppure garantire ai responsabili dei vari livelli decisionali che siano disponibili ulteriori opzioni sia di rilevamento che relative alla protezione delle telecomunicazioni. Inoltre, se le norme spaziali ambiscono ad avere un valido e riconosciuto significato, allora gli Stati Uniti devono mobilitare tutte le nazioni che la pensano allo stesso modo per esprimere la loro preoccupazione verso la loro sicurezza per questa potenziale e flagrante violazione del Trattato sullo spazio stratosferico.

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