Le manifestazioni in Perù

Le manifestazioni in Perù sono esplose a seguito della destituzione del presidente Pedro Castillo

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  Wiam Kessab
  18 gennaio 2023
  4 minuti, 22 secondi

Le proteste in Perù

La destituzione e l’arresto del presidente Pedro Castillo, a seguito del suo tentativo di sciogliere il Parlamento, sta provocando in Perù reazioni contrastanti. I fatti più evidenti sono le numerose manifestazioni di piazza che contestano sia il Parlamento che l’elezione per la prima carica dello stato della vicepresidente Dina Boluarte.  La maggior parte dei manifestanti chiede elezioni immediate, ma non mancano coloro che vogliono il ritorno di Castillo, che nel frattempo ha chiesto asilo politico al Messico. Il caso “Castillo” ha lasciato delle conseguenze meno visibili, ma forse più profonde, creando una forte amarezza e un’ulteriore perdita di fiducia tra gli strati più bassi della popolazione. Nel paese - a causa dei continui e violenti scontri - è stato decretato lo stato d'emergenza. Il provvedimento del governo, della durata di 30 giorni, riguarda le regioni di Lima, Cusco, Callao e Puno, e autorizza i militari a intervenire in supporto alla polizia per mantenere l'ordine pubblico.

Chi è Pedro Castillo?

Pedro Castillo, un ex insegnante di sinistra di ispirazione marxista, era stato eletto presidente nel luglio del 2021, vincendo al ballottaggio con soli 50mila voti di vantaggio contro la rivale Keiko Fujimori, populista di destra. La sua presidenza è stata contestata sin dall’inizio. Le prime critiche che gli erano state rivolte avevano riguardato soprattutto le nomine del governo, che avevano incluso quella di Guido Bellido come primo ministro. Bellido era accusato di avere posizioni omofobe e misogine, oltre a essere considerato vicino al gruppo terroristico Sendero Luminoso. Durante i diciassette mesi del suo mandato, Castillo aveva nominato e poi sostituito circa ottanta funzionari governativi, aveva dato ruoli decisionali ad alcuni suoi alleati privi di esperienza politica, aveva cambiato cinque governi e contro di lui erano state aperte sei inchieste per corruzione. Castillo si era inoltre spostato politicamente sempre più a destra, assumendo posizioni molto controverse su diritti e aborto. Si era anche avvicinato ad altri governi populisti dell’America Latina, come quello dell’ex presidente del Brasile Jair Bolsonaro.

Nel frattempo, il suo governo non era stato in grado di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale: migliorare, innanzitutto, le condizioni economiche delle aree più rurali e povere del paese che più avevano subìto le conseguenze economiche della pandemia.

La destituzione e l'arresto di Pedro Castillo

Mercoledì 7 dicembre, Castillo si era trovato ad affrontare il terzo tentativo da parte del Congresso di metterlo sotto accusa, dopo che i primi due non avevano raggiunto la maggioranza necessaria. Alla vigilia del voto, e piuttosto a sorpresa, l’ex presidente aveva tenuto un discorso in cui aveva detto che era stata presa la decisione di instaurare un governo di emergenza, per ristabilire la legge e la democrazia. Questo tentativo era stato definito come un “autogolpe”, cioè come un tentato colpo di stato da parte di chi si trova al governo.

Tre ore dopo l’annuncio, diversi membri del suo governo si erano dimessi e le forze armate avevano diffuso un comunicato in cui dicevano che Castillo non aveva l’autorità per sciogliere il Congresso con un decreto straordinario. Il parlamento del Perù ha destituito il presidente Pedro Castillo - con 101 voti a favore, sei contro e dieci astensioni - e, mentre il presidente cercava di rifugiarsi presso l’ambasciata messicana, era stato arrestato con l’accusa di reati contro l’ordine costituzionale. Il giorno stesso, nel rispetto della Costituzione, la vicepresidente Dina Boluarte aveva giurato come nuova presidente definendo la mossa di Castillo un colpo di stato e questo ha portato poi alle proteste.

I manifestanti non chiedono un reintegro dell’ex presidente Pedro Castillo, ma la sua liberazione dal carcere, la rimozione della presidente Dina Boluarte, lo scioglimento del Congresso, la convocazione di un’Assemblea Costituente ed elezioni anticipate. Sono state indette nuove elezioni per l’Aprile del 2024, ma la scadenza, per chi protesta, è troppo lontana. Castillo aveva emesso un comunicato per ribadire di non essere un corrotto e dicendo che un certo settore del Parlamento ha come unico punto della sua agenda quello di destituirlo, perché non ha mai accettato il risultato delle elezioni.

Dina Boluarte ha escluso le dimissioni 

La nuova presidente del Perù Dina Boluarte si è scusata per i morti e feriti rimasti coinvolti nei disordini nel Paese, ma non se n'è assunta la responsabilità e, comunque, ha escluso le sue dimissioni. La presidente chiede scusa al popolo peruviano se è stato commesso un errore nel ricercare la pace e la calma, ed ha però annunciato che non si dimetterà dall'incarico, ribadendo l'impegno del suo governo a continuare a promuovere il dialogo e la pace sociale. Intanto però si sono dimessi tre membri del governo in due giorni: il ministro del lavoro Eduardo Garcia, che non era d'accordo con la gestione delle proteste da parte dell'esecutivo, il ministro dell'Interno Victor Rojas e il ministro delle donne e delle popolazioni vulnerabili Grecia Rojas.

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Fonti consultate per il presente articolo:

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perche-si-protesta-in-peru-spiegato

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L'Autore

Wiam Kessab

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Wiam Kessab, classe 2001, ha conseguito la laurea triennale presso la Fondazione UniverMantova in mediazione linguistica; lingue per le relazioni internazionali.

Attualmente sta frequentando il corso di laurea magistrale in relazioni internazionali e diplomazia, curriculum in diritto internazionale ed economia presso l’Università degli studi di Padova.

Durante i suoi studi ha sviluppato un forte interesse sia per le relazioni internazionali che per le lingue.

Attualmente è autrice di Mondo internazionale Post per "Società e Legge".

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Wiam Kessab, born in 2001, graduated from the Fondazione UniverMantova in language mediation; languages for international relations.

She is currently attending the Master's degree course in international relations and diplomacy, curriculum in international law and economy at the University of Padua.

During her studies, she developed a strong interest for the international relations and languages.

She is currently author of International World Post for 'Society and Law'.



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Società

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#manifestazioni#proteste#perù#castillo#destituzione