Dopo oltre due anni di guerra, la comunità internazionale è alla ricerca di una soluzione che garantisca la sicurezza di Kiev; uno dei piani attualmente in discussione prevede l’istituzione di un meccanismo di interposizione multilivello che coinvolgerebbe le Nazioni Unite e una coalizione di Paesi europei e occidentali.
Questa strategia si pone l’obiettivo di stabilizzare l’Ucraina attraverso una missione di peacekeeping che protegga il Paese da nuove aggressioni, senza tuttavia provocare reazioni eccessive da parte della Russia. Gli Stati Uniti, da parte loro, sembrano pronti a fornire un supporto strategico, sebbene la loro partecipazione sia legata a precisi accordi bilaterali con Kiev, in particolare per quanto riguarda l’accesso alle risorse minerarie ucraine.
L’ipotesi di una missione di interposizione prevede una struttura articolata su quattro livelli distinti. Il primo livello, localizzato nella zona demilitarizzata in territorio ucraino, sarebbe affidato ai caschi blu delle Nazioni Unite, reclutati da Paesi non europei, con il compito di sorvegliare il rispetto della tregua e proteggere infrastrutture critiche come porti, centrali energetiche e vie di comunicazione strategiche. La seconda linea sarebbe occupata dalle forze armate ucraine, con il compito di presidiare il territorio e mantenere l’ordine. Il terzo livello vedrebbe il coinvolgimento della cosiddetta “Coalizione dei volenterosi”, un gruppo di Paesi europei disposti a partecipare alla missione con un contingente militare, probabilmente posizionato ai confini occidentali dell’Ucraina o in altre aree strategiche. Infine, il quarto livello rappresenterebbe il cosiddetto “backstop” americano, ovvero la garanzia ultima di sicurezza fornita dagli Stati Uniti.
Secondo le indiscrezioni, il contingente complessivo sarebbe di circa 20.000 soldati, un numero inferiore rispetto ai 30.000 inizialmente ipotizzati. Oltre alla presenza fisica delle truppe, il piano prevede un rafforzamento della sorveglianza aerea, con il possibile impiego di caccia britannici Typhoon, e una maggiore protezione delle rotte nel Mar Nero attraverso una task force navale dedicata.
L’elemento centrale della proposta, ovvero il coinvolgimento delle Nazioni Unite, è anche quello più controverso. Per ora, la Russia non ha escluso questa possibilità, in quanto l’ONU garantirebbe una percezione di neutralità maggiore rispetto alla NATO o all'Unione Europea.
Gli Stati Uniti, dal canto loro, stanno portando avanti trattative parallele con Mosca e Kiev. La loro disponibilità a partecipare alla missione dipenderà anche dalla firma di un accordo con l’Ucraina sulle risorse minerarie, un elemento che Washington considera strategico per il proprio futuro energetico e industriale.
Nel frattempo, le trattative internazionali proseguono su più livelli. Macron ha ribadito la necessità di “proteggere la pace” e ha promosso la creazione di un sistema di difesa europeo per prevenire ulteriori attacchi russi. Tuttavia, il rafforzamento militare dell’Ucraina, con l’invio continuo di armamenti da parte dei Paesi occidentali, ha contribuito ad aumentare la tensione con Mosca, rendendo più complessa la definizione di un’intesa diplomatica.
Anche Donald Trump si è detto ottimista riguardo a un possibile accordo di pace. Trump ha affermato di aver avuto “buone conversazioni” sia con Putin che con Zelensky, senza però fornire dettagli sui contenuti dei colloqui. L’ex presidente americano, facendo riferimento a possibili negoziati futuri, ha dichiarato che non c’è una scadenza, ma pensa che si farà presto.
La situazione resta quindi in bilico. Da un lato, la comunità internazionale sta lavorando a una soluzione che possa garantire la sicurezza dell’Ucraina senza alimentare nuove tensioni globali. Dall’altro, le posizioni di Kiev e Mosca restano distanti, rendendo incerto il successo di qualsiasi iniziativa diplomatica.
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L'Autore
Wiam Kessab
IT
Wiam Kessab, classe 2001, ha conseguito la laurea triennale presso la Fondazione UniverMantova in mediazione linguistica; lingue per le relazioni internazionali.
Attualmente sta frequentando il corso di laurea magistrale in relazioni internazionali e diplomazia, curriculum in diritto internazionale ed economia presso l’Università degli studi di Padova.
Durante i suoi studi ha sviluppato un forte interesse sia per le relazioni internazionali che per le lingue.
Attualmente è autrice di Mondo internazionale Post per "Società e Legge".
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Wiam Kessab, born in 2001, graduated from the Fondazione UniverMantova in language mediation; languages for international relations.
She is currently attending the Master's degree course in international relations and diplomacy, curriculum in international law and economy at the University of Padua.
During her studies, she developed a strong interest for the international relations and languages.
She is currently author of International World Post for 'Society and Law'.
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