L'undicesimo pacchetto di sanzioni dell'UE contro la Russia

Proposte di divieto di transito, inclusione di terze parti sospette e la sfida delle aziende cinesi: l'UE intensifica la lotta contro il bypass russo alle sanzioni

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  Riccardo Carboni
  25 maggio 2023
  3 minuti, 56 secondi

Sin dall’inizio dell’invasione della Russia in Ucraina, l’Unione Europea ha adottato ben 10 pacchetti di sanzioni ai danni di Mosca. Quest’ultime toccano svariati settori, come l’energia o il settore bancario, nel tentativo di sottrarre quello che possiamo considerare come “bottino di guerra” del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e dei suoi sostenitori. Da circa un mese invece, sono iniziati i lavori all’undicesimo pacchetto di sanzioni vista la conseguente virata e l’aumentato commercio con alcuni paesi del Caucaso e dell’Asia centrale, divenuti intermediari nel commercio con la Russia. Lo scopo principale di queste nuove sanzioni è quello di prevenire il sottrarsi dalle precedenti, specialmente per quanto riguarda i beni di alta tecnologia utili all’esercito russo, ed evitare che altri paesi aiutino il Cremlino a eludere il suo embargo commerciale. Questa decisione, sta generando, un'ulteriore polarizzazione all'interno dell'Unione Europea. Mentre alcune nazioni, tra cui Polonia e Paesi Baltici, sollecitano Bruxelles ad adottare misure più drastiche, un numero maggiore di paesi, tra cui la Germania (maggior esportatore europeo), è preoccupato che l'UE stia oltrepassando i limiti in modo troppo repentino.

Il pacchetto si compone di tre diverse misure volte a contrastare l'elusione dei divieti dell'UE sull'esportazione di beni a doppio uso, tecnologie avanzate e componenti critici verso la Russia. Tra le strategie più ampiamente utilizzate per eludere le sanzioni, l'abuso delle norme di transito (conosciuto come "falsi transiti") occupa un posto di rilievo. In questa ottica, l'introduzione di un'espansione del divieto di transito stradale dell'Unione Europea, soprattutto nel contesto dell'inclusione di prodotti ad alta tecnologia e parti di aeromobili destinati a paesi terzi attraverso la Russia, farebbe parte dell’undicesimo pacchetto. È essenziale che tale divieto copra una vasta gamma di prodotti soggetti a sanzioni e sia sottoposto a una revisione costante, al fine di prevenire efficacemente l'elusione delle sanzioni stesse. Un'ulteriore misura avanzata dalla Commissione Europea introduce un potente strumento legale per proibire l'esportazione di merci verso paesi terzi che sono sospettati di aggirare le sanzioni, specialmente quando incrementano in modo significativo gli acquisti di beni proibiti dall'UE, destinati in ultima analisi alla Russia. Tra le nazioni coinvolte potremmo trovare, come già anticipato, regioni dell'Asia centrale e del Caucaso, ma anche la Cina, la Turchia e gli Emirati Arabi Uniti, che hanno rivelato tali tendenze nelle loro transazioni commerciali con l'UE e la Russia. Sebbene l'elenco dei paesi terzi non sia incluso nella bozza, la minaccia di svelare pubblicamente i loro nomi agirebbe come deterrente.

Infine, la Commissione Europea guarda al divieto alle entità provenienti dalla Russia e da paesi terzi che operano con l'intento deliberato di eludere le sanzioni dell'UE. È stata presentata dalla stessa una proposta senza precedenti per inserire in una “lista nera” sette aziende cinesi, accusate di fornire componenti vietati al settore militare russo, sebbene l'ufficialità di tale elenco debba ancora essere confermata. Queste società rischiano di vedere i loro beni congelati nell'UE. Tuttavia, la Cina minaccia di imporre misure di ritorsione e alcuni membri dell'UE esitano a peggiorare le relazioni economiche con Pechino, fattori che potrebbero costituire un ostacolo significativo. Nonostante ciò, le prove che accusano tali aziende di elusione delle sanzioni sono innegabili e ignorare tale situazione potrebbe minare l'efficacia e la credibilità della politica di sanzioni dell'UE.

La preoccupazione di parte degli Stati Membri ha portato, ad una modifica della proposta, che introduce più salvaguardie nel processo decisionale di sanzionare i paesi terzi, in caso di mancato rispetto dei divieti imposti (i paesi UE avrebbero potere di veto in quasi ogni fase di questo processo). In particolar modo la Germania sta cercando di spingere, per un’azione diretta verso le aziende e non i paesi terzi, per evitare di danneggiare le relazioni diplomatiche, rischiando di apportare più danni che benefici.

Sebbene l'undicesimo pacchetto rappresenti un passo avanti, la sua portata risulta limitata poiché si concentra solo su determinate forme di elusione. Inoltre, la divisione interna agli Stati Membri sembra mettere a dura prova la realizzazione dello stesso pacchetto. Nonostante ciò, alla luce dell'ingegno crescente della Russia nel raggirare le sanzioni, l'Unione Europea si trova a dover modellare la sua risposta alle strategie russe in maniera tempestiva, talvolta energica.

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Fonti utilizzate per il presente articolo:

https://www.euronews.com/my-europe/2023/05/11/eu-sanctions-on-russia-face-the-next-frontier-extraterritoriality

https://www.epc.eu/en/publications/11th-package-of-EU-sanctions-Focusing-on-circumvention~50d944#:~:text=The%20new%20package%20proposes%20three,it%20uses%20on%20the%20battlefield.

https://www.eunews.it/2023/04/21/a-bruxelles-e-iniziato-il-lavoro-sullundicesimo-pacchetto-di-sanzioni-contro-la-russia/

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/sanzioni-contro-la-russia-bruxelles-abbiamo-un-problema-34941

https://www.politico.eu/article/eu-countries-struggle-russia-ukraine-war-sanctions-circumvention-oil-tanker/

Fonte immagine:

https://unsplash.com/photos/cp3vECrMpX0

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L'Autore

Riccardo Carboni

Classe 1999, laureato in Scienze internazionali e Diplomatiche presso l’Università di Bologna e da sempre appassionato di affari internazionali. Studente all’ultimo anno di Master in International Relations presso la LUISS, ha approfondito tematiche riguardanti la sicurezza internazionale seguendo forum e partecipando a programmi di pianificazione militari secondo la dottrina NATO. Autore all’interno di Mondo Internazionale per l’area tematica “Organizzazioni Internazionali”.

Born in 1999, he holds a bachelor’s degree in International and Diplomatic Sciences from the University of Bologna and have always been passionate about international affairs. Currently a final-year student in the Master's degree program in International Relations at LUISS, he has delved into issues related to international security by following forums and participating in military planning programs based on NATO doctrine. Author and contributor to Mondo Internazionale for the "International Organisations” section.

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