Oltre la guerra: tra aiuti promessi e speranze di pace, con la paura che il fronte possa presto cedere

Finlandia, Patto di sicurezza con l'Ucraina: è l'ottavo membro Nato a dare garanzie a Kyiv. Sostegno e mediazione di Parigi per una (im)probabile tregua estiva

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  Giuliana Băruș
  13 aprile 2024
  4 minuti, 54 secondi

Dopo Regno Unito, Francia, Germania, Canada, Danimarca, Olanda e Italia, la Finlandia 31esimo membro Nato da aprile 2023  è ora, l'ottavo Paese dell'Alleanza atlantica a firmare un accordo di sicurezza con l'Ucraina: si impegna così a fornire aiuti a Kyiv per 188 milioni di euro.

Tra i punti in discussione al Vertice Nato di Bruxelles per celebrare il 75° anniversario della firma del Patto Atlantico figura, il fondo Nato da 100 miliardi per l'Ucraina, perché la nostra sicurezza non è regionale: è globale”.

Alcuni Stati membri stanno inoltre subendo pressioni per onorare gli impegni a finanziare la spesa per la difesa con cifre pari al 2% del Pil nazionale. Sul vertice di Bruxelles, incombe infatti la prospettiva di una possibile futura amministrazione Trump. L'ex presidente americano ha più volte accennato alla possibilità di ritirare gli Stati Uniti o di ridurre drasticamente il sostegno finanziario all'Alleanza atlantica, se dovesse vincere le elezioni di novembre 2024.

Nel frattempo, più di 3,2 milioni di residenti nelle Repubbliche popolari di Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson hanno ricevuto il passaporto come cittadini della Federazione Russa.


Diplomazie al lavoro
La Francia cerca la mediazione della Cina sulla guerra in Ucraina, per concordare una tregua in vista dei Giochi olimpici 2024 in programma quest'estate a Parigi.

In primavera, è infatti prevista la visita ufficiale a Parigi del leader cinese Xi Jinping: in agenda, diverse questioni sensibili, tra cui gli equilibri commerciali e la crisi scatenata dalla guerra in Ucraina. Dall'avvio del conflitto, Pechino ha costantemente mantenuto una posizione neutrale: né favorevole né contraria, pur avendo in più occasioni lanciato appelli per evitare l'escalation.

La Francia è determinata a mantenere uno stretto dialogo con la Cina per contribuire a trovare un percorso di pace duraturo in Ucraina, cercando la sponda cinese per una possibile soluzione all'impasse tra Mosca e Kyiv.


Linea del fronte
Sul campo di battaglia, c'è il reale rischio che le linee del fronte crollino ovunque i generali russi decidano di concentrare la loro offensiva, con la speranza di rinsaldare i progressi, marginali ma costanti, delle forze di Mosca

La situazione è tesa, soprattutto nelle regioni meridionali e nord-orientali dell'Ucraina, dove centrali elettriche e infrastrutture sono spesso bersaglio di attacchi missilistici e droni russi. Le truppe ucraine in prima linea sono ormai a corto di munizioni. E Zelensky avverte: Senza sostegno e aiuti perderemo il Paese”.

Il presidente ucraino ha firmato la legge che abbassa l'età di mobilitazione nell'esercito da 27 a 25 anni, una misura che dovrebbe aumentare le persone a disposizione dell’esercito impegnato nella difesa contro l'offensiva russa. 

Il provvedimento approvato a maggio 2023, ma finora rinviato da Zelensky perché ritenuto impopolare , prevede che gli uomini ucraini possano essere arruolati già a 25 anni. Per il momento, però, resta invariata l’età minima per partecipare effettivamente alle operazioni di combattimento, senza necessità di impiegare subito le nuove reclute.


Memoria e macerie
A Kherson non c'è edificio che non porti i segni dell'occupazione russa. La città è stata liberata; ma la libertà combattuta e conquistata a caro prezzo: più di 800 civili sono stati uccisi dall'inizio dell'invasione.

Come si può pensare alla guerra quando sei giovane e l'estate è già nell'aria? Quando da due anni le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse, e non esistono attività ricreative in città. Quando nel centro urbano aleggia un'atmosfera spettrale, una ghost town di memorie e macerie. E svoltando nella strada errata, in fondo si intravede il Dnipro: oltre i cavalli di Frisia, il fronte. La guerra la conosce solo chi la vive sulla propria pelle. E qui da due anni la vivono ogni giorno senza soluzione di continuità.


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L'Autore

Giuliana Băruș

Studi in Giurisprudenza e Diritto Internazionale a Trieste.
Oltre che di Diritto (e di diritti), appassionata di geopolitica, giornalismo – quello lento, narrativo, che racconta storie ed esplora mondi fotoreportage, musica underground e cinema indipendente.

Da sempre “permanently dislocated un voyageur sur la terreabita i confini, fisici e metaforici, quelle patrie elettive di chi si sente a casa solo nell'intersezionalità di sovrapposizioni identitarie: la realtà in divenire si vede meglio agli estremi che dal centro. Viaggiare per scrivere soprattutto di migrazioni, conflitti e diritti e scrivere per viaggiare, alla ricerca di geografie interiori per esplorarne l’ambiguità e i punti d’ombra creati dalla luce.

Nel 2023, ha viaggiato e vissuto in quattro paesi diversi: Romania, sua terra d'origine, Albania, Georgia e Turchia.
Affascinata, quindi, dallo spazio post-sovietico dell'Europa centro-orientale; dalla cultura millenaria del Mediterraneo; e dalle sfaccettate complessità del Medio Oriente.

In Mondo Internazionale Post è autrice per la sezione Organizzazioni Internazionali”.

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