Tutti sappiamo che prima di mangiare frutta e verdura è importante lavarle accuratamente, perché sulle bucce potrebbero trovarsi dei pesticidi, ossia composti chimici potenzialmente pericolosi per la salute e per l’ambiente.
I pesticidi vengono spesso descritti come “nemici” dannosi, inquinano l’aria, il suolo e le acque. Non sono rari i casi drammatici di sversamento nei fiumi, nei mari o nei boschi di sostanze davvero tossiche e mortali sia per noi esseri umani che per la flora e la fauna circostanti.
Ma sappiamo davvero che cosa sono i pesticidi? E quando mangiamo frutta e verdura possiamo stare tranquilli o dobbiamo preoccuparci? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
Per prima cosa risaliamo all’etimologia del termine. Gli esperti spiegano che “il termine pesticida e le sue diverse categorie (insetticida, acaricida, fungicida etc.) sono caratterizzati dal suffisso cida che significa “capace di uccidere” gli organismi che sono il loro bersaglio (insetti, acari, funghi, etc.). Per farlo devono essere in grado di interferire con strutture o funzioni degli organismi nocivi (funghi, insetti, muffe etc.) che, però, sono spesso presenti anche in altre specie, incluso l’uomo. Questo fa sì che la maggior parte delle sostanze utilizzate come pesticidi possa avere effetti tossici anche su organismi che non sono il loro diretto bersaglio”.
Questo vuol dire che, almeno in teoria, i pesticidi sono stati sviluppati per aiutare gli agricoltori a proteggere i raccolti fornendo alimenti sani e nutrienti, liberi da qualsiasi insetto o fungo potenzialmente nocivo. Ma in realtà non è stato proprio così e molto spesso quelle stesse sostanze chimiche hanno causato una contaminazione diffusa dell'aria, delle acque e del terreno.
Nel 2023 un'indagine sui pesticidi ha preso in esame diversi alimenti tra cui: carote, cavolfiori, kiwi (verde, rosso e giallo), cipolle, arance, pere, patate, fagioli secchi, riso integrale, segale, fegato bovino e grasso di pollame. Purtroppo, le analisi hanno rivelato che nei nostri piatti finiscono molte sostanze tossiche che nel lungo termine possono avere effetti gravi sul nostro organismo e sulla natura, su questo pianeta che dovremo proteggere e imparare a rispettare.
Usare pesticidi chimici vuol dire riempire il nostro piatto di sostanze chimiche che non sempre si possono lavare via con l’acqua e anzi rimangono attaccate al cibo che mangiamo. Non possiamo sottovalutare il pericolo chimico derivante dai pesticidi, dobbiamo fare attenzione anche perché, pur comprando frutta e verdura da fonti di fiducia, le sostanze chimiche sono già nell’aria, nell'acqua, nel nostro cibo, nel suolo e in tutto quello che mangiamo.
A causa dei pesticidi ci sono state catastrofi ambientali, si sono registrati inquinamento e sversamenti molto gravi, desertificazione dei terreni agricoli e perdita di biodiversità. Ci sono poi campi vicini alle autostrade, o strade molto trafficate, che sono sottoposti ad uno stress chimico davvero enorme - tra pesticidi e gas di scarico - frutta e verdura sono gravemente contaminate.
I pesticidi riescono a raggiungere tutti gli anelli della catena alimentare e alla fine siamo proprio noi esseri umani a correre i rischi peggiori. L’inquinamento che generiamo si ritorce contro di noi e provoca gravi danni al nostro organismo. Le conseguenze che subiamo con queste sostanze chimiche non sono da trascurare, poiché queste sono in grado di avvelenare l’intero ecosistema da cui noi esseri umani dipendiamo per alimentarci, per vivere su questo pianeta nonostante i suoi problemi.
Legambiente ha osservato che “sono stati immessi nel mercato nuovi pesticidi formulati senza un’adeguata conoscenza dei meccanismi di accumulo nel suolo, delle dinamiche di trasferimento e del destino a lungo termine nell’ambiente” e quindi ci sono ancora più rischi di contaminazione di aria, acqua e suolo con seri problemi per tutta la biosfera.
Limitare, o meglio ancora eliminare, l'uso di sostanze chimiche nei campi significa aiutare l’ambiente e l’agricoltura a diventare più sostenibili, rendendo possibile ottenere una resa maggiore dai campi senza stressarli fino a renderli aridi e inutili e quindi improduttivi. In questo modo, tutti ne beneficiano: il pianeta si riprende, la nostra è una dieta più sana e gli agricoltori hanno terreni con una maggior resa.
In conclusione, per salvare il nostro pianeta, per renderlo migliore, per consegnare un luogo migliore in cui vivere alle generazioni future, è fondamentale limitare il più possibile l'uso dei pesticidi e rendere il cibo di origine controllata e biologica più abbordabili anche dalle fasce più deboli della popolazione. Tutti abbiamo diritto ad una sana alimentazione e una vita in salute, questo deve essere il nostro obiettivo per il futuro.
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L'Autore
Valeria Fraquelli
Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.
Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.
La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.
La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.
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