Solidarietà nei momenti di crisi

L’Emilia-Romagna dopo l'alluvione

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  Chiara Giovannoni
  12 giugno 2023
  3 minuti, 55 secondi

Tra il 16 e il 17 maggio 44 comuni dell’Emilia-Romagna e alcune province delle Marche settentrionali hanno cambiato volto. In poche ore una violenta alluvione si è abbattuta sul territorio causando allagamenti e l’esondazione di 21 fiumi. In molte province tra cui Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Forlì-Cesena, il tempo è rimasto sospeso per ore, così come la vita di centinaia di persone. Interi quartieri sono rimasti sommersi, le auto portate via dalla corrente, molti parchi sono stati distrutti dalla forza dell’acqua e molti animali rimasti uccisi. Centinaia di persone bloccate nelle abitazioni sono state salvate dalle squadre di soccorso e successivamente trasferite in centri per sfollati nelle zone sicure delle città. Per giorni la mancanza di luce e l’impossibilità di comunicare ha causato disagi all’intera popolazione. Questo e l’immediata comprensione della pericolosità di ciò che stava accadendo, ha portato alla creazione di gruppi su vari social media, tra cui Telegram e Whatsapp, grazie ai quali è stato possibile chiedere aiuto, coordinare e gestire gli aiuti nei giorni successivi.

In pochi giorni però l’Emilia- Romagna ha ritrovato sé stessa. Le strade sono tornate alle loro musiche, con persone che nella disperazione hanno trovato la forza di sorridere, di cantare e scherzare. Bambini che giocavano nel fango, dolori alleviati dalle note di “Romagna Mia” che teneva il morale alto. Tra loro ragazzi di tutte le età, studenti Erasmus e amici provenienti da tutt’Italia. Migliaia di volontari si sono quindi uniti alla popolazione locale, cercando di diminuire la paura e la solitudine. Un sentimento comune a tutti era il senso di vulnerabilità di fronte ad un fattore incontrollabile come l’acqua. C’era la consapevolezza che ciò che era capitato non fosse solo maltempo, ma qualcosa di più, qualcosa che riguardava tutti. A chi aiutava a ripulire le strade e le case, si accompagnava chi portava cibo, bibite e chi si offriva di tenere gli animali in posti sicuri per un po’. Il materiale utile ai lavori, così come i beni di prima necessità come i vestiti e i materiali igienici è stato subito recuperato grazie ai centri di raccolta e al crowdfunding.

Le istituzioni italiane e non solo, si sono mosse immediatamente per portare supporto di ogni tipo alla popolazione colpita. La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha visitato nei giorni successivi l’alluvione le zone maggiormente colpite. Il suo messaggio, terminato con “Tin Bota, l’Europa è con voi” ha trasmesso a molti un forte senso di solidarietà da parte dell’Unione Europea. Insieme a lei hanno sorvolato le aree colpite anche la Presidente del Consiglio Meloni, il Presidente della Regione Bonaccini e il Ministro per gli Affari Europei Fitto. A loro è susseguito il Presidente della Repubblica Mattarella che ha ribadito la vicinanza dello Stato alla popolazione colpita. Gli aiuti europei sono stati importanti nel gestire e affrontare le conseguenze immediate grazie all’attivazione del meccanismo di protezione civile dell’Ue. Nove paesi tra cui Francia, Austria e Germania si sono attivati per permettere l’arrivo tempestivo di aiuti di emergenza.

La solidarietà per gli alluvionati non viene solo dai volontari per le strade, ma anche dalle industrie alimentari, dalle aziende telefoniche, dalla moda e dallo sport che stanno contribuendo con iniziative per raccogliere fondi e servizi al fine di aiutare le famiglie nelle zone più devastate. Inoltre, molte attività locali hanno organizzato incontri, cene e feste, con l’obiettivo di donare il ricavato alle persone e alle aziende maggiormente colpite. Allo stesso modo, arrivano aiuti economici dai ricavati di concerti ed eventi che si uniscono ai piccoli contributi di chi, lontano o vicino, riesce a inviare speranza e sostegno.

In questi giorni ho buttato via metà della mia vita”. E’ una frase che riecheggia spesso nelle interviste e nei racconti degli alluvionati. Quelle case, le loro case, con le fotografie, con i ricordi che rimangono sospesi nella memoria offuscata da fango, da rabbia, da delusione. Centinaia di luoghi simbolo della vita di migliaia di persone che incrociano o hanno incrociato le loro strade a quei posti. Città irriconoscibili, persone distrutte, silenzio tombale, hanno lasciato spazio in poco tempo alla meraviglia di un popolo che non si abbatte, ad una regione che non si arrende, ad un’Italia che sa amare. L’Emilia-Romagna è tante cose: è bellezza, è forza, è solidarietà.

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Fonti utilizzate per il presente articolo:

https://www.wwf.it/pandanews/wwf-life/dal-campo/alluvione-in-emilia-romagna-laiuto-dei-volontari/

https://www.regione.emilia-romagna.it/alluvione/aggiornamenti/2023/maggio/alluvione-i-volontari-in-campo

https://www.ilsole24ore.com/art/alluvione-iniziative-solidarieta-i-territori-colpiti-AE2swOXD

https://www.dire.it/25-05-2023/913618-foto-i-volontari-dopo-lalluvione-ecco-come-funziona-la-macchina-che-risolleva-la-romagna/

https://www.leolandia.it/leolandia-per-le-famiglie-colpite-dallalluvione-in-emilia-romagna.html

https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2023/maggio/maltempo-21-fiumi-e-corsi-acqua-esondati-37-i-comuni-con-allagamenti-diffusi-250-frane-in-48-comuni#

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L'Autore

Chiara Giovannoni

Chiara Giovannoni, classe 2000, è laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Bologna. Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Strategie Culturali per la Cooperazione e lo sviluppo presso l’Università Roma3.

Interessata alle relazioni internazionali, in particolare alla dimensione dei diritti umani e alla cooperazione.

E’ volontaria presso un’organizzazione no profit che si occupa dei diritti dei minori in varie aree del mondo.

In Mondo Internazionale ricopre la carica di autrice per l’area tematica Diritti Umani.

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Società

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alluvione solidarietà