Temporali e pollini: quale relazione esiste fra questi fenomeni per chi soffre di allergie respiratorie?

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  Redazione
  18 giugno 2023
  4 minuti, 31 secondi

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, Specialista in Otorinolaringoiatria e membro del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS

Questo è un periodo particolarmente negativo per le cosiddette “pollinosi”, con persone affette da allergia respiratoria di tutta la nazione che subiscono l’assalto implacabile di starnuti, prurito agli occhi, congestione nasale e attacchi d’asma.

Le visite allergologiche aumentano notevolmente ad aprile-maggio, stando a significare la morbosità del problema.

In sintesi, si tratta di un‘afflizione stagionale dovuta ad una particolare reazione immunitaria di ipersensibilità verso numerosi pollini tipici della stagione primaverile (allergeni).

I temporali

E’ stato dimostrato che alcuni fattori ambientali possono contribuire all'attuale incremento delle pollinosi, come ad esempio i temporali.

I cambiamenti nei modelli meteorologici, come l'aumento delle temperature atmosferiche, le precipitazioni più intense e le stagioni di fioritura prolungate possono avere un'influenza significativa sulla produzione di polline.

In particolare, è noto che temperature più calde e livelli elevati di anidride carbonica atmosferica, che si verificano principalmente a causa del cambiamento climatico, stimolano la crescita di tutti i generi vegetali, aumentando di conseguenza anche la produzione di polline, spiegando perché i pazienti allergici riferiscono un accentuazione della sintomatologia in tali condizioni atmosferiche.

Le condizioni atmosferiche

L'interazione tra i temporali e le condizioni respiratorie può portare a un peggioramento dei sintomi, non solo per le persone con raffreddore da fieno, ma anche per quelle con asma.

Il fenomeno dell'”asma da temporale” è stato osservato in varie parti del mondo ed è caratterizzato da un'improvvisa ondata di attacchi di asma e difficoltà respiratorie a seguito di un temporale.

Oggi la scienza ha dimostrato con sufficiente certezza quali siano in gran parte i meccanismi che stanno alla base dell'asma da temporale.

La etiopatogenesi

Durante i temporali si verifica un processo chiamato “frammentazione del polline”, nel quale l'acqua piovana scioglie e scompone i granuli di polline in numerose particelle minuscole. Le quali una volta frammentate vengono quindi disperse nell'aria attraverso la ventosità.

In particolare, a causa delle loro dimensioni ridotte, queste particelle possono penetrare più in profondità sino alle più sottili diramazioni bronchiali.

Il processo di frammentazione del polline durante i temporali rilascia secondariamente maggiori quantità di proteine ​​allergeniche innescando risposte allergiche più gravi sia in chi soffre di asma che di rinite allergica.

Nel frattempo, i temporali possono anche rilasciare particelle irritanti e inquinanti, come polvere e ozono, che possono irritare le vie respiratorie e aggravare la sintomatologia in questi pazienti.

Questi fattori evidenziano la complessa interazione tra fattori scatenanti ambientali, caratteristiche dei pollini e le condizioni di salute respiratoria.

Come si possono curare e gestire i sintomi della “febbre da fieno”?

Nell’emisfero settentrionale i livelli di polline sono destinati a rimanere alti per gran parte dei sei mesi centrali dell’anno , e forse anche di più se le mutazioni climatiche determineranno l’entità della piovosità locale.

Se sei affetto da un'allergia respiratoria, ecco alcuni consigli :

E’ più che opportuno controllare la concentrazione atmosferica dei pollini nella zona geografica di ognuno: queste informazioni possono essere trovate tramite le comuni previsioni del tempo pubblicate nella stampa locale, nelle rilevazioni di polline disponibili online oppure tramite le app per smartphone.

Questo permetterà di adeguare per quanto possibile le proprie attività e precauzioni alle circostanze. Ad esempio, nei giorni in cui il conteggio dei pollini è elevato, è una buona norma quella di rimanere in casa - dove e se possibile - con finestre e porte chiuse, per ridurre al minimo l'ingresso e pertanto esposizione personale ai pollini.

Praticare una buona igiene personale

Dopo aver trascorso del tempo all'aperto, fare una doccia e cambiare i vestiti per allontanare o rimuovere del tutto il polline che potrebbe essersi accumulato su di loro. Ciò riduce la probabilità di portare polline nei propri spazi abitativi.

L’utilizzo di filtri

Qualora si stia alla guida di un autoveicolo sarebbe più che opportuno dotare il mezzo di un filtro antipolline inserito nel sistema di ventilazione dell’auto per ridurre la quantità di polline che entra nel veicolo durante il viaggio. Inoltre, nei casi clinici che lo richiedano, viene raccomandata l’installazione di un filtro “HEPA” , antiparticolato ad alta efficienza, nella propria abitazione, che rimuova il polline e altri allergeni non pollinici dall'aria interna.

Evitare i fattori scatenanti

E’ necessario evitare di falciare il prato o di trascorrere periodi prolungati in vicinanza dell’erba appena tagliata, poiché ciò può sollevare grandi quantità di pollini o sue particelle.

Allo stesso modo, tenere fiori freschi all'interno della casa può facilitare l'introduzione di ulteriori allergeni nell'ambiente, quindi è meglio evitare di tenerli in casa, specie durante la stagione pollinica.

Per sapere di più sulla probabilità che le future stagioni della febbre da fieno saranno peggiori a causa del cambiamento climatico bisognerà attendere le risultanze delle rilevazioni atmosferiche , e di conseguenze epidemiologiche, in un lungo periodo di tempo.

Il consiglio aulico

Sebbene i suggerimenti e informazioni su esposte possano aiutare ad alleviare i sintomi, resta comunque decisivo evitare la medicina “fai da te” e rivolgersi invece al proprio medico di famiglia per ottenerne i migliori consigli terapeutici all’insegna dei dettami scientifici.

Attualmente la terapia è basata sull’utilizzo di farmaci adeguati, immunoterapia e ogni altro presidio capace di alleviare efficacemente la sintomatologia principale di rinite e asma allergico.

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Salute e Benessere

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