Un passo avanti verso l’uguaglianza. Approvata la legge sul matrimonio egualitario e le adozioni per le coppie omosessuali.

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  Giorgia Milan
  23 febbraio 2024
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Il 15 febbraio il Parlamento greco ha finalmente approvato la legge che riconosce il matrimonio egualitario e che consente le adozioni alle coppie omosessuali. Dopo due giorni di intensi dibattiti in parlamento, il primo ministro Mitsotakis ha annunciato l’esito positivo delle votazioni (176 i voti favorevoli).

La notizia ha scatenato una valanga di emozioni tra i cittadini greci, che hanno festeggiato per le strade in segno di gioia e commozione per questo importante passo avanti. Non sono mancate, tuttavia, le proteste da parte di alcuni settori della società, tra cui i sostenitori della Chiesa Ortodossa e dell'estrema destra. Nonostante le contestazioni, dal 15 febbraio il matrimonio tra persone dello stesso sesso è diventato legge.

Si tratta di una pietra miliare per i diritti civili dello stato greco, è il primo paese al mondo a maggioranza Cristiano Ortodossa e 16° paese europeo a riconoscere il matrimonio di coppie omosessuali, nonché 37° paese al mondo a legalizzare l’adozione da parte di coppie dello stesso sesso. La ferma opposizione della chiesa ortodossa (ancora molto influente in Grecia) non ha potuto nulla contro i 176 voti favorevoli a questo disegno di legge.

I primi passi in questo senso vennero mossi nel 2015, quando il governo di Tsipras permise le unioni civili, che però non offre le stesse garanzie e sicurezze giuridiche di un matrimonio. Nelle famiglie omosessuali, solamente il genitore biologico veniva considerato tutore del bambino, l’altro rimaneva praticamente un estraneo.

Il premier Kyriakos Mitsotakis, nonostante l’appartenenza al partito conservatore, ha fatto del matrimonio tra persone dello stesso sesso uno degli elementi fondamentali del suo secondo mandato. Adesso “persone invisibili diventeranno finalmente visibili e i loro figli avranno gli stessi diritti degli altri bambini”.

Non sono mancati i malumori. Come già evidenziato, la chiesa ortodossa greca si era fermamente opposta a questo disegno di legge, accusando Mitsotakis di voler “sovvertire le fondamenta della società”. I vertici della chiesa ortodossa hanno addirittura minacciato di scomunicare chiunque avesse votato a favore della legge.
Allo stesso tempo, qualche critica è stata mossa anche dai partiti favorevoli a questo disegno di legge (Syriza). Stefanos Kasselakis ha infatti messo in evidenza come questo disegno di legge non riconosca alle coppie omosessuali il diritto alla procreazione assistita e alla maternità surrogata (diritto garantito in Grecia solo alle donne single e alle coppie eterosessuali). Allo stesso tempo, questa legge non prevede il riconoscimento delle identità non binarie.

È comunque ancora più significativo il fatto che in Grecia la legalizzazione dei matrimoni civili tra coppie omosessuali sia avvenuta durante il mandato di un premier di centro-destra. A dimostrazione del fatto che quando si tratta di diritti umani e democrazia dovremmo essere tutti d’accordo, indipendentemente dall’appartenenza politica. Questo perché si parla di diritti umani, ovvero diritti che ogni persona ha in quanto essere umano.

Tuttavia, mentre la Grecia fa progressi significativi verso l'uguaglianza dei diritti LGBTQ+, in Italia la situazione rimane invariata. Il riconoscimento dei matrimoni civili e delle adozioni per le coppie omosessuali è ancora un obiettivo lontano, con la legislazione italiana che non ha ancora seguito l'esempio di altri paesi europei nel garantire questi diritti fondamentali.
Quello della Grecia è stato un passo avanti per l’uguaglianza, per la giustizia e per l’amore. La strada è ancora lunga, ma questo è quanto meno un inizio. 
Ci sono paesi che questo primo passo non l'hanno ancora mosso.


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L'Autore

Giorgia Milan

Giorgia Milan, classe 1998, ha conseguito una laurea triennale in “scienze politiche, relazioni internazionali e governo delle amministrazioni”, con una tesi riguardo la condizione femminile in Afghanistan, e successivamente una laurea magistrale in “Human rights and multi-level governance”, con una tesi riguardo la condizione delle donne rifugiate nel contesto dell’attuale guerra Russo-Ucraina, il tutto presso l’Università degli studi di Padova.

I suoi interessi principali sono i diritti umani, in particolare i diritti delle donne. È proprio il forte interesse per questi temi che l’ha spinta a intraprendere un tirocinio universitario presso il Centro Donna di Padova, durante il quale ha avuto la possibilità di approcciarsi al mondo della scrittura e della creazione di contenuti riguardanti la violenza di genere e le discriminazioni.

In Mondo Internazionale Post Giorgia Milan è un'autrice per l'area tematica di Diritti Umani.

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Diritti Umani

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LGBT+ grecia matrimoni civili