La dieta sostenibile

  Articoli (Articles)
  Valeria Fraquelli
  28 July 2023
  4 minutes, 21 seconds

La nostra dieta può essere fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici, molto più di quanto pensiamo.


Mangiare in modo sostenibile, tenendo conto dell’impronta ecologica e dell’impatto ambientale del cibo, può aiutarci a stare con noi stessi e con il pianeta, a recuperare il giusto rapporto con la natura che ci circonda. Se impariamo davvero a nutrirci meglio e con più attenzione all’ambiente saremo in grado di essere più vicini alla terra e ai suoi ritmi, agli animali.


Le diete sostenibili infatti ci aiutano nella protezione e nel rispetto della biodiversità e degli ecosistemi, sono culturalmente accettabili, economicamente eque e accessibili, adeguate, sicure e sane sotto il profilo nutrizionale e nel contempo ottimizzano le risorse naturali e umane. Parlando di dieta sostenibile ci si riferisce dunque all’ambiente e all’economia, non alla perdita di peso o alla prova costume.


Quindi cibo e sostenibilità possono andare di pari passo, dobbiamo solo adeguare la nostra routine alimentare a quelle che sono le esigenze del pianeta e di tutte le creature che lo abitano. Certo all’inizio magari non sarà propriamente facile ma poi, una volta visti i benefici per la nostra salute e per l’ambiente, diventerà quasi automatico.


Bisogna per prima cosa partire dalla basi dell’alimentazione sostenibile, gli alimenti di origine vegetale, i cibi poco raffinati, i prodotti locali e gli alimenti stagionali. Questi devono essere i nostri pilastri da cui partire per rendere la nostra dieta davvero più green, in grado di limitare la nostra impronta ecologica ed essere compatibile con i ritmi della natura.

L’impronta ecologica è la misura delle aree biologiche produttive del pianeta (mari, foreste, prati ecc.) necessarie a ripristinare le risorse consumate. In parole semplici, l’impronta ecologica capostipite misura la “fame di risorse” dell’uomo sulla Terra.


E l’impatto ambientale del cibo può essere devastante se non corriamo subito ai ripari. Dobbiamo agire adesso, oggi, perché con il cibo non si scherza e non possiamo continuare ad inquinare con concimi o pesticidi, non possiamo continuare a deforestare aree bellissime per fare posto a coltivazioni intensive e allevamenti inquinanti.


Dobbiamo puntare tutto sui cibi sostenibili come la carne bianca, la frutta, la verdura, le uova, i cereali, i legumi e la frutta secca e limitare il più possibile quei cibi che hanno un’elevata impronta ecologica come l’agnello, il burro, il formaggio, i molluschi e il pesce.


Il cibo che mangiamo deve adattarsi ai cambiamenti climatici, dobbiamo essere consapevoli di quanto e cosa mangiamo perché il nostro pianeta non ha risorse infinite e quindi sta solamente a noi gestirle nel modo migliore e fare sì che ci sia sempre cibo per tutti. Dobbiamo puntare molto sul cibo prodotto localmente, a km 0, derivante da piccole aziende agricole di cui possiamo sapere ogni fase di produzione. Non possiamo più tollerare un mondo che vede tante persone senza cibo e pochi che si permettono di sprecare e buttare via alimenti che sarebbero ancora consumabili. Gli italiani non seguono più la cara vecchia dieta mediterranea che permetteva un’alimentazione in armonia con la natura, ma “deviano” verso scelte non sostenibili, come l’aumento del consumo di proteine animali, di prodotti non di stagione e di alimenti altamente processati. Oggi, ci ricorda il WWF, “sono quasi quattro su 10, in Italia, i bambini colpiti da sovrappeso o obesità, tra i tassi più alti in Europa”.


Quindi, se è vero che il cambiamento climatico sta cambiando la nostra dieta e le nostre abitudini alimentari, sta a noi preferire una dieta semplice, fatta con prodotti di stagione, che privilegia i piccoli produttori che abbiamo nelle campagne vicine a casa per salvare il nostro pianeta prima che sia troppo tardi.


Avere una dieta sostenibile è una delle cose che più possono aiutarci a difendere la natura e le creature che la abitano, anche i nostri animali domestici. La dieta sostenibile non deve essere per forza vegetariana o vegana, deve tenere conto del territorio in cui viviamo e delle sue specialità, della stagionalità e limitare l’uso di alimenti di origine animale.


Per alcuni sarà più facile attuare un’alimentazione di questo tipo, per altri sarà un po’ più complicato ma è una delle poche armi che abbiamo a disposizione per battere il cambiamento climatico e i suoi effetti che si stanno facendo sentire ormai in tutto il mondo con ondate di caldo e di freddo ed eventi meteorologici estremi.

Mondo Internazionale APS - Riproduzione Riservata ® 2023

Share the post

L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

Tag

alimentazione sostenibile cambiamento climatico impatto ambientale del cibo impronta ecologica produzione agricola