Systemic racism: una falla nel sistema – parte 2

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  Francesca Alfonzi
  20 December 2022
  3 minutes, 50 seconds

Il cosiddetto systemic racism, come spiegato nella prima parte di questo articolo, è una forma molto sottile di discriminazione radicata nel mondo delle istutuioni governative: consiste nell’applicazione di politiche, leggi e prassi amminstravtive che preculudono l’uguaglianza e il godimento di dirtti e libertà ad alcuni individui.

Alcuni tra gli ambiti in cui possiamo identificare espressioni di razzismo istituzionale sono il sistema giudiziario o quello immobiliare. Il caso americano è solitamente quello più citato per illustrare questo tipo di fenomeno, tuttavia ciò non rende altri paesi ‘innocenti’ ed esenti da tali condotte discriminatorie.



Stati Uniti - Secondo le stime pubblicate dalla National Urban League (un’organizzazione americana in ambito di diritti civili), la qualità della vita dei black americans continua ad essere penalizzata dal razzismo istituzionale. In termini di reddito per nucleo familiare, c’è un gap del 37% (che corrisponde circa a $26.000) tra le entrate medie di una famiglia bianca e quelle di una di colore. A sua volta, questo è dovuto principalmente a un divario significativo tra il reddito di questi gruppi di persone: chiaramente, avere un salario più basso si traduce successivamente in minori possibilità di economizzare e creare risparmi. Inoltre, i dati mostrano che a contribuire a questo circolo vizioso di disparità vi è il fatto che i black americans hanno un accesso limitato a forme di risparmio fiscalmente agevolate, fronteggiano una maggiore probabilità che gli venga negato un mutuo o un prestito per l’acquisto di un'abitazione e, di conseguenza, hanno molte meno possibilità di possedere una casa. Per quanto riguarda il sistema giudiziario, la sua struttura ha sempre aiutato a preservare questo ordine fondato sulla discriminazione razziale: sono infatti identificabili due ordini distinti, uno più efficiente dell’altro. Le persone più facoltose hanno accesso a un sistema più efficiente e che è in grado di offrire una protezione effettiva; mentre, le persone di colore, così come coloro che hanno meno disponibilità economica, sono costrette a rivolgersi a un sistema che purtroppo non fornisce lo stesso tipo di assistenza. Questa disparità ovviamente non è esplicita ma contribuisce significativamente a creare diversi standard di qualità della vita.

Un discorso diverso è però necessario quando si tratta dell’esperienza europea. Gli Stati Uniti e l’Europa sono estremamente diverse sotto molti aspetti (es. in termini di storia, di cultura, di società) e per questo non possiamo aspettarci le stesse dinamiche in queste due realtà.



Europa - Come dichiarato da Younous Omarjee, europarlamentare francese, è assurdo credere che il razzismo sia una piaga esclusivamente americana. Si incancrenisce in tutto il mondo [...] ”. L’Europa infatti non è esclusa da casi di razzismo istituzionale: è un fenomeno presente che semplicemente si esprime in modo diverso. In base al rapporto “Racist crime & institutional racism in Europe” (pubblicato dallo European Network Against Racism), negli ultimi anni si è rilevato un aumento dei crimini a sfondo razzista e, allo stesso tempo, è emersa con più chiarezza l’incapacità del sistema giudiziario di individuarli e trattarli in modo appropriato. In questo caso, è possibile identificare il problema con una lacuna in ambito di direttive e linee guida per l’identificazione e la categorizzazione dei cosiddetti hate crimes (di odio razziale). Un altro problema che accomuna molti paesi europei è quello della profilazione razziale, ovvero l’associazione di elementi razziali ad attività criminali da parte della polizia. Target di questo tipo di discriminazione sono principalmente giovani arabi o africani; ma, in generale, tutte le persone appartenenti a minoranze etniche hanno una maggiore probabilità di essere fermate e interrogate da agenti e pattuglie. Emerge chiaramente da questi dati, che le dinamiche europee sono molto diverse da quelle americane, ma hanno anche loro un forte impatto sulla società, e soprattutto sulla qualità della vita delle persone che subiscono queste discriminazioni.

In conclusione, è bene specificare che il termine ‘systemic racism' non vuole essere utilizzato come un'accusa di razzismo nei confronti di chiunque faccia parte del sistema; al contrario, indica un ordinamento che, a causa di come è stato costruito e di alcune persone al suo interno, produce degli esiti discriminatori. Non è semplice combattere questo tipo di dinamiche da persone che non fanno parte del sistema, ma essere a conoscenza di ciò che accade e informarsi - e informare - a riguardo è già un ottimo punto di partenza.



Immagine: https://unsplash.com/photos/lDpC03HfyJY

Fonti consultate per la stesura dell’articolo:



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L'Autore

Francesca Alfonzi

Laureata nel 2021 in International Relations and Diplomatic Affairs presso l'Alma Mater Studiorum di Bologna; al primo anno di Magistrale in Relazioni Internazionali presso l'Università Sapienza di Roma.

Autrice per l'area tematica 'Diritti Umani'

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systemic racism razzismo discriminazione America USA Europa human rights sistema giudiziario