19 agosto: Giornata mondiale dell'aiuto umanitario

Vent'anni dopo l'attentato al Canal Hotel di Baghdad

  Articoli (Articles)
  Chiara Giovannoni
  31 agosto 2023
  3 minuti, 53 secondi

Ogni anno, il 19 agosto si festeggia la Giornata Mondiale dell’Aiuto Umanitario, in memoria degli operatori umanitari ONU rimasti uccisi nell’attentato del 19 agosto 2003 a Baghdad, Iraq. Quel giorno, fuori dal Canal Hotel, un’autobomba esplose togliendo la vita a 22 persone tra cui l’allora Rappresentante Speciale delle Nazioni Unite per l’Iraq Sergio Vieira de Mello. Il Canal Hotel era diventato, con l’invasione statunitense dell'Iraq, il quartier generale dell’ONU dove una delegazione era impegnata nella ricostruzione del Paese. L’esplosione, rivendicata un anno dopo dal jihadista Abu Musab al-Zarqawi, aveva come obiettivo generale la missione di assistenza delle Nazioni Unite in Iraq (UNAMI), iniziata con la Risoluzione 1500 del Consiglio di Sicurezza. La missione UNAMI aveva come scopo quello di assistere il governo iracheno nel dialogo politico e regionale. Secondo al-Zarqawi, il principale obiettivo era Vieira de Mello, definito dallo stesso un ladro e un criminale in quanto aveva aiutato Timor Est a diventare uno stato indipendente, partecipando così alla rimozione illegale del territorio del Califfato islamico.

La decisione di istituire una giornata mondiale dedicata agli operatori umanitari venne presa con l’adozione della risoluzione A/RES/63/139 (Strengthening of the coordination of emergency humanitarian assistance of the United Nations) dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2008. La prima celebrazione avvenne però l’anno successivo. Una giornata per celebrare tutte le operatrici e gli operatori umanitari in servizio, oltre a quelli che hanno perso la vita contribuendo a migliorare la vita e il futuro di intere comunità. Oltre a ciò, un altro grande obiettivo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni dei civili coinvolti in conflitti e, di conseguenza, delle condizioni in cui gli operatori stessi lavorano.

Per definizione l’operatore umanitario è colui che fornisce assistenza sanitaria urgente, riparo, cibo, protezione, acqua e molto altro, in aree di crisi e emergenza. All’interno della cooperazione internazionale, l’operatore è una figura essenziale in quanto collabora in vari campi d’intervento tra cui la tutela dei diritti umani. Secondo il diritto internazionale consuetudinario, agli operatori umanitari deve essere sempre garantito l’accesso nei paesi colpiti da crisi umanitarie, conflitti o disastri climatici in quanto spesso rappresentano effettivamente l’unico aiuto per le popolazioni interessate dalle tragedie. Il lavoro degli operatori umanitari è da considerarsi particolarmente pericoloso soprattutto se messo in atto in zone instabili. Oggi l’obiettivo delle Nazioni Unite è quello di portare aiuto a quasi 250 milioni di persone in 69 paesi, un numero quasi 10 volte superiore a quello del 2003. Il lavoro degli operatori umanitari è spesso però pericoloso. Dal 2003 sono stati contati una media di 450 operatori uccisi, feriti o rapiti ogni anno. Solo nel 2022, 444 operatori sono stati attaccati in 325 aggressioni. Di questi, 116 sono rimasti uccisi, 143 feriti e 185 rapiti. Del personale rimasto ucciso, il 96% era staff nazionale e il 4% espatriato. La maggior parte della violenza nei loro confronti è avvenuta in Sud Sudan, Mali e Myanmar.

Ogni anno per la giornata mondiale dell’aiuto umanitario viene scelto un tema su cui concentrarsi. La campagna 2023 ha avuto il nome #NoMatterWhat. A vent’anni da quel 19 agosto 2003, le Nazioni Unite ci tengono a ricordare che nonostante sia difficile e pericoloso, il lavoro umanitario non si piegherà di fronte alle sfide e continuerà a portare assistenza alle persone che la necessitano, a qualunque costo. Nel discorso per i vent’anni dall’attentato, il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres, ha ricordato l’importanza che quel giorno ha rappresentato nel modo di gestire il lavoro umanitario. Gli scenari geopolitici e le tensioni che negli anni si sono accumulate in diverse zone costituiscono molte sfide per gli operatori  che si fanno carico del disprezzo cresciuto per il diritto internazionale umanitario e dei diritti umani.

Secondo un aggiornamento di metà anno (2023) del Global Humanitarian Needs Overview, 362 milioni di persone al mondo si trovano attualmente in attesa di assistenza umanitaria. Umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza, sono i principi alla base di quell’aiuto che ogni anno raggiunge milioni di donne, uomini e bambini, un aiuto che fa la differenza, molto spesso, tra la vita e la morte. Il 19 agosto si celebra quindi una dedizione che va oltre la paura e un impegno costante affinché chiunque possa ricevere l’assistenza che merita.

Fonti utilizzate per il presente articolo:

https://www.onuitalia.it/giornata-mondiale-dellaiuto-umanitario-19-agosto/

https://www.savethechildren.it/blog-notizie/giornata-mondiale-dell-aiuto-umanitario-2023-perche-si-festeggia

https://unric.org/it/messaggio-del-sg-per-la-giornata-mondiale-dellaiuto-umanitario/

https://unric.org/it/no-matter-what-giornata-mondiale-dellaiuto-umanitario/

https://www.questionecivile.it/2020/07/31/lattentato-allhotel-canal-e-morte-di-de-mello/

https://www.un.org/en/observances/humanitarian-day

https://www.humanitarianoutcomes.org/sites/default/files/publications/ho_aws-preview_july_23_final.pdf

immagine: https://www.rawpixel.com/image...

Condividi il post

L'Autore

Chiara Giovannoni

Chiara Giovannoni, classe 2000, è laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche all’Università di Bologna. Attualmente frequenta il corso di laurea magistrale in Strategie Culturali per la Cooperazione e lo sviluppo presso l’Università Roma3.

Interessata alle relazioni internazionali, in particolare alla dimensione dei diritti umani e alla cooperazione.

E’ volontaria presso un’organizzazione no profit che si occupa dei diritti dei minori in varie aree del mondo.

In Mondo Internazionale ricopre la carica di autrice per l’area tematica Diritti Umani.

Categorie

Diritti Umani

Tag

aiuto umanitario Nazioni Unite Canal Hotel Diritti umani