A che punto è l’implementazione dell’Agenda 2030?

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  Valeria Fraquelli
  29 settembre 2023
  3 minuti, 53 secondi

Sappiamo tutti che l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite serve a fissare degli obiettivi chiari per migliorare la situazione del nostro pianeta e questo è fondamentale per la nostra vita, per lasciare alle generazioni future un mondo più sano.

Purtroppo sappiamo anche che dopo il virus e dopo la guerra in Ucraina, gli obiettivi sono sempre più lontani, per certi versi è come se li avessimo dimenticati, messi in secondo piano di fronte alle nuove sfide che ci si sono presentate. Il risultato è che ci siamo pericolosamente allontanati da questi obiettivi, chiave della nostra sopravvivenza sulla Terra.

Dal 2015, anno in cui l’Agenda 2030 è stata varata ad oggi sono stati fatti ben pochi progressi, rimangono le disuguaglianze tra ricchi e poveri, tra uomini e donne. Il cambiamento climatico è ancora in atto e se non ci affrettiamo ad intervenire a riguardo sarà troppo tardi, poiché non ci sarà un "pianeta B" a salvarci.

Gli obiettivi dell’Agenda 2030 servono a dare conforto a un pianeta che soffre, che ha bisogno di ritrovare i suoi cicli naturali e di aria libera dalla emissioni di gas climalteranti.

L’Agenda 2030 è pensata per migliorare il pianeta e la nostra vita in ogni settore. Gli obiettivi che si propone di raggiungere sono molti, tra i quali: sconfiggere la povertà e la fame, incrementare la salute e il benessere, garantire un'istruzione di qualità e la parità di genere, incentivare la sostenibilità e la tutela sul lavoro, assicurare la pace e instaurare partnership per obiettivi. Questo ambizioso progetto è pensato per far salvaguardare la Terra e, di conseguenza, anche noi stessi, che dobbiamo pensare attentamente a come usare le sue risorse.

“Se non agiamo ora, l’Agenda 2030 diventerà l’epitaffio di un mondo che avrebbe potuto esistere”. Era lo scorso maggio e Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, lanciava un pesante monito sugli obiettivi di sviluppo sostenibile portati avanti dall’Onu, sottolineando che il programma fosse "in netto ritardo rispetto a quanto stabilito nel 2015”. E purtroppo questo accorato appello sembra essere caduto miseramente nel vuoto.

Preoccupa intanto anche l'ultimo rapporto delle Nazioni Unite sul clima: i Paesi membri sono in ritardo nel raggiungimento degli Accordi di Parigi, il trattato internazionale sui cambiamenti climatici e la riduzione delle emissioni dei gas serra. Il tempo stringe, non ci si può più permettere di procrastinare, dato che il pianeta è a rischio e c'è un serio bisogno di agire adesso.

Nei giorni scorsi oltre 50.000 attivisti si sono messi in marcia per ricordare l’urgenza di rispondere tutti insieme all’emergenza climatica in atto. In tanti si sono accorti che non si può più continuare come se niente fosse e vogliono gridarlo al mondo; seguire gli obiettivi dell’Agenda 2030 è l’unico modo per lasciare un mondo più sano e pulito alle generazioni future.

Anche il Presidente degli Stati Uniti, Biden, è stato accusato di avere concesso finanziamenti a progetti che utilizzano carburanti fossili molto inquinanti; come lui, sono stati criticati anche tutti i leader mondiali ai quali viene chiesto di impegnarsi seriamente in difesa del pianeta, andando oltre le solite frasi di circostanza trite e ritrite.

Del resto l'Onu ha avvertito che "ora è necessario fare molto di più" se si vuole salvare il pianeta. Nel resoconto pubblicato lo scorso 8 settembre, si riconosce l'impegno globale nell'affrontare la crisi climatica, ma nonostante questo "il mondo non è sulla buona strada per raggiungere i termini prefissati". Risulta, quindi, chiaro che abbiamo poco tempo prima che sia troppo tardi.

Impegnarsi per l’Agenda 2030 è l’unico modo che abbiamo per tenere sotto controllo i mali del pianeta e impedire che si trasformi in un deserto invivibile a causa dei cambiamenti climatici.


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L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

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