Ecco che cos'è l'agrivoltaico

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  Valeria Fraquelli
  26 gennaio 2024
  3 minuti, 51 secondi

Il termine "agrivoltaico" potrebbe suonare nuova, quindi, che cosa vuol dire veramente? Con agrivoltaico si intende un sistema per cui grandi impianti fotovoltaici vengono installati nel mezzo di campi coltivati. Da qui, la parola è formata dall’unione dei termini agricoltura e fotovoltaico.

Fino a pochi anni fa, si pensava che il connubio tra energie rinnovabili e agricoltura non avrebbe funzionato. Tuttavia, negli ultimi anni, ingegneri e agricoltori esperti, spinti dalla voglia di innovazione, hanno sperimentato vari modi per rendere questa unione possibile e, soprattutto, proficua per tutti. Infatti, se installate nel modo giusto e rispettando determinati criteri, le celle fotovoltaiche non danneggiano le coltivazioni, anzi, costituiscono un valido riparo dall'eccessivo calore del sole delle giornate estive.

Dopo numerosi studi, si è deciso di impiegare la tecnologia "di ultima generazione: pannelli solari bifacciali montati su inseguitori monoassiali consentono di catturare dai terreni circostanti sia la luce diretta che quella riflessa, agevolando in questo modo la produzione di energia. L'uso di pannelli solari bifacciali e di inseguitori minimizza l'area necessaria per l'impianto fotovoltaico e massimizza l'efficacia per la destinazione agricola”. “Sarà possibile garantire la salvaguardia del paesaggio rurale e della biodiversità, e assicurare una ricaduta positiva anche per le realtà agricole locali coinvolte nella gestione delle coltivazioni" ha aggiunto il gruppo energetico francese Engie, che è responsabile del progetto, il quarto più grande del mondo.

La sfida era costruire impianti rinnovabili senza rubare terreno all’agricoltura, una cosa non facile in un territorio già di per sé molto fragile come quello italiano. Ma in alcuni casi si è arrivati ad un vero successo, come a Mazara del Vallo, che ha a disposizione 115 ettari ed è il primo di due impianti di energia rinnovabile già annunciati dalle aziende. Invece, il secondo impianto si trova a Paternò, in provincia di Catania, e da poco ha iniziato la produzione di energia. In totale, entrambi gli impianti hanno una capacità produttiva massima di 104 Mw e taglieranno oltre 62.000 tonnellate di CO2 all'anno. Insomma, una bella vittoria per l’ambiente.

A incoraggiare l’agrivoltaico c'è anche l’Unione Europea, la quale offre fondi per chi costruisce questo tipo di impianti allo scopo di rendere quasi tutti i settori economici più sostenibili e con un minor impatto sull’ambiente. La scommessa dell’Unione Europea è quindi rendere l’agrivoltaico convincente e conveniente sia per gli agricoltori e sia per le aziende che si occupano di creazione e distribuzione dell’energia elettrica, in modo tale da espandere la diffusione delle energie rinnovabili e arrivare ad avere un impatto zero sul clima e sulla natura. Inoltre, Enel Green Power sottolinea che “Fonti rinnovabili, uso sostenibile del suolo, tutela della biodiversità: c’è tutto questo dentro l’agrivoltaico, un approccio innovativo che permette di far convivere e interagire in modo virtuoso generazione di energia solare e pratiche agricole, così da promuovere la creazione di valore condiviso con il territorio e le comunità locali che ospitano gli impianti”.

Si è infine giunti alla consapevolezza che agricoltura ed energia rinnovabile possono fare un percorso comune e sostenibile, ossia un percorso che porti ad una rivalutazione delle nostre abitudini e del nostro stile di vita in nome di una vita più sana e più in sintonia con il nostro pianeta. D'altronde, i benefici dell’agrivoltaico sono davvero molteplici e tutti consentono soluzioni win-win sia per gli agricoltori sia per le aziende energetiche. Ad esempio, si pensi alla maggiore resa dei terreni e al minore spreco di acqua dovute alla maggiore ombra; alla possibilità di avere una fonte integrativa di reddito, alla creazione di valore condiviso sul territorio attraverso la collaborazione con agronomi, imprese agricole e stakeholder di settore.

L’agrivoltaico è uno dei pochi modi che abbiamo per ottenere energia pulita e rinnovabile, di cui adesso abbiamo disperato bisogno considerando la crescente necessità di fare a meno del petrolio e delle altre fonti fossili, e se vogliamo sia rendere i campi più produttivi che salvare davvero il nostro pianeta.

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L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

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