Ambiente ed elezioni: le posizioni dei partiti sui temi chiave

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  Alessia Marchesini
  23 settembre 2022
  5 minuti, 2 secondi

La campagna elettorale che quest’estate ha infuocato social media, televisioni e testate giornalistiche sta per concludersi, i programmi sono stati depositati e ampiamente discussi. Un’importante novità di questa campagna è la centralità delle tematiche ambientali ed energetiche all’interno dei dibattiti, centralità dovuta sicuramente alle pressioni esercitate dai giovani, sempre più attenti a questi argomenti, ma soprattutto ai preoccupanti eventi climatici di cui siamo stati testimoni nell’ultimo periodo, dalla siccità alle alluvioni. Di primaria importanza sono infine i risvolti geopolitici della guerra in Ucraina, che hanno portato i paesi europei e soprattutto l’Italia, a sperimentare una gravissima crisi energetica.

Di conseguenza, tutti i partiti e le rispettive coalizioni hanno presentato svariate proposte per far fronte a queste crisi. Su alcune tematiche c’è sostanziale accordo tra le coalizioni, soprattutto riguardo alla necessità di introdurre un price cap al gas russo (prima a livello nazionale e poi anche comunitario) e di attuare il disaccoppiamento tra gas ed elettricità con lo scopo di abbassare i costi delle bollette agli italiani, come è emerso dal dibattito di Lunedì 12 Settembre tra Enrico Letta e Giorgia Meloni, trasmesso dal Corriere. Tuttavia, su altre questioni la disputa è accesa e le posizioni sono spesso molto distanti.

Nucleare

Nel 1987 gli italiani espressero la loro ostilità nei confronti del nucleare in occasione dei cinque referendum abrogativi per i quali furono chiamati a votare. Oggi, il tema dell’energia nucleare è tornato in voga come una delle potenziali risposte al deficit di approvvigionamento energetico. Questo è ad esempio il cavallo di battaglia del centrodestra, che propone nel suo programma di realizzare nuove centrali nucleari o di riqualificare quelle già esistenti, oltre che ad investire sul nucleare di ultima generazione.

Anche il Terzo polo, rappresentato da Azione e Italia Viva, si schiera a favore dell’inclusione del nucleare nel mix energetico necessario per raggiungere l’obiettivo zero emissioni fissato per il 2050. Carlo Calenda ha infatti più volte ribadito come la diversificazione delle fonti di energia, includendovi anche il nucleare, sia l’unico modo per uscire in piedi da questa crisi.

Dall’altro lato della medaglia vi è invece la visione del centrosinistra che, eccezion fatta per +Europa, chiude ad ogni possibilità di ricorrere al nucleare, ritendendolo incompatibile con l’obiettivo di una riduzione significativa delle emissioni entro il 2030 e considerando troppo elevato il rischio ambientale ad esso connesso.

Infine, il tema del nucleare risulta assente nel programma del Movimento 5 Stelle, il quale è storicamente contrario a questa forma di produzione energetica.

Energie rinnovabili

Attorno alle energie rinnovabili si riscontra una convinzione generale, che abbraccia tutte le coalizioni, circa la necessità della loro implementazione e agevolazione dal punto di vista burocratico e amministrativo.

Scendendo più nel dettaglio, il centrosinistra si pone come obiettivo per il 2030 quello di utilizzare l’80% di rinnovabili nel settore elettrico e per il 2035 quasi il 100%. In particolare, il Partito Democratico propone di installare 85 GW di rinnovabili in più entro il 2030.

Anche nel programma del centrodestra viene citata la volontà di aumentare la produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili, ad esempio facendo riferimento alla costruzione di nuovi parchi eolici a terra e a mare e alla creazione di comunità energetiche rinnovabili.

Tuttavia, le varie proposte in merito alla questione delle energie rinnovabili sono spesso vaghe o deficitarie, come ha sottolineato anche il think tank Ecco Climate, e soprattutto non viene quasi mai specificata la copertura economica per la realizzazione di tali proposte, come ricorda Pagella Politica.

Mobilità

Riguardo alla mobilità sostenibile le proposte del centrosinistra sono indubbiamente più concrete e dettagliate rispetto a quelle del centrodestra, il quale si limita a parlare della necessità di incentivare il trasporto pubblico e inoltre si scaglia contro la decisione europea di porre uno stop alla vendita di auto a diesel e benzina a partire dal 2035.

La coalizione formata da PD, +Eu e Verdi si propone invece di incentivare il trasporto merci via mare e via rotaia per diminuire quello su gomma, il quale apporta un elevato tasso di emissioni inquinanti. Il trasporto su rotaia viene promosso non solo per le merci ma anche per le persone. La coalizione di centrosinistra suggerisce infatti di aumentare i km di rotaie presenti sul suolo italiano, sotto forma di rotaie per treni, tram e metropolitane. In particolare, viene menzionata la necessità di collegare l’Est e l’Ovest del paese tramite il completamento delle linee ad alta velocità e l’implementazione di quelle regionali già esistenti. Il trasporto pubblico locale verrebbe inoltre favorito rendendolo gratuito per giovani (under 30), anziani e famiglie a reddito medio e basso.

Anche il Terzo polo condivide la necessità di implementare il trasporto su rotaia così come quella di rinnovare il parco camion con mezzi più sostenibili. Per il trasporto privato la coalizione guidata da Carlo Calenda spinge per incentivare l’utilizzo di car e bike sharing, ma anche per favorire l’acquisto di macchine ibride ed elettriche, con l’aggiunta dell’installazione di nuove colonnine di ricarica in tutto il paese.

Infine le proposte del Movimento 5 stelle: mezzi elettrici, smart road e investimenti sulle interconnessioni infrastrutturali per quanto riguarda il trasporto privato e creazione del biglietto unico integrato per agevolare l’utilizzo del trasporto pubblico.

In conclusione, è innegabile che in questa campagna elettorale le questioni ambientali, climatiche ed energetiche abbiano avuto molto più peso di quanto storicamente avvenuto. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga, soprattutto dal punto di vista delle rinnovabili. Il momento storico in cui ci troviamo ci pone dinanzi a tante sfide e a tanti dilemmi, e le risposte possono essere una regressione al passato o un investimento sul futuro, e dipenderanno in gran parte dalle decisioni del prossimo governo che, a prescindere dal colore politico, dovrà far fronte ad uno degli inverni più “caldi” degli ultimi decenni.


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Fonti consultate per la stesura del presente articolo:

https://unsplash.com/photos/ag...

https://www.open.online/2022/09/10/elezioni-politiche-2022-programmi-elettorali-a-confronto-ambiente-clima-energia/

https://eccoclimate.org/it/un-programma-per-il-clima/

https://www.tag24.it/364972-elezioni-politiche-dibattito-in-presenza-meloni-letta/

https://pagellapolitica.it/articoli/energia-confronto-programmi-elezioni-2022

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L'Autore

Alessia Marchesini

Classe '99, si laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Bologna. Attualmente frequenta un Master in Politiche, Progettazione e Fondi Europei presso l'Università di Padova. I suoi interessi più grandi sono la storia e la geopolitica, ma anche la natura e la tutela dell'ambiente. Da convinta europeista, ha deciso di cimentarsi nello studio e nell'approfondimento degli strumenti che l'Unione Europea mette a disposizione di stati e cittadini per rispondere alle esigenze del nuovo secolo, in particolare quelle focalizzate su lavoro, transizione energetica ed ecologica.

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Ambiente elezioni 2022 rinnovabili mobilità Nucleare programmi elettorali