Abbiamo
tutti sentito parlare degli attivisti di Ultima Generazione che hanno
protestato contro il cambiamento climatico con azioni che hanno
profondamente diviso l’opinione pubblica. Per cercare di attirare
l’attenzione di tutti sui problemi ambientali hanno lanciato
vernice colorata contro alcuni quadri molto famosi di Klimt e Van
Gogh, hanno imbrattato sculture e monumenti e hanno anche cercato di
rovinare la prima della Scala e l’entrata del Senato della
Repubblica.
Fortunatamente i danni sono stati pochi, la vernice era lavabile e
tutti i quadri erano ben protetti da vetri che hanno salvato le
opere dall’imbrattamento. Ma questi gesti hanno fatto e fanno
discutere molto.
C’era
davvero bisogno di questi attacchi all’arte per evidenziare il
problema del clima che cambia? Possono queste azioni essere decisive
per risvegliare nell’opinione pubblica la coscienza ambientalista o fanno invece allontanare ancora di più dai temi ecologici? Questi
attacchi potrebbero essere un vero e proprio boomerang, rivoltarsi
contro gli stessi attivisti che vorrebbero un mondo più sano e
pulito. Durante le proteste pacifiche che prevedono il blocco del traffico, le persone costrette a stare ferme in coda potrebbero istintivamente arrivare a
dissociarsi da qualsiasi causa ambientale.
Un
attivista climatico non è un pericolo per la pubblica sicurezza,
questo è vero, ma il toccare opere d’arte e musei da molti potrebbe essere percepito come un vero e proprio oltraggio
alla cultura e agli artisti che hanno
dedicato a quelle opere tanto tempo e lavoro. Non sempre chi imbratta opere, anche se
protette dal vetro, viene capito e nella maggioranza dei
casi ai ritrova dalla parte del torto. Non importa che il
messaggio che si vuole lanciare, in questo caso la protezione del
pianeta, sia corretto.
Da
più parti arrivano dure critiche contro gli attacchi alle opere
d’arte e ai musei, quasi tutti pensano che sia inutile rischiare di
rovinare dipinti e sculture famosissime per attirare l’attenzione
sul tema dei cambiamenti climatici. I cambiamenti climatici in corso sono un problema, ma la maggior parte delle persone crede che rovinare opere d’arte, sculture, palazzi storici
non può essere giustificato.
Vale quindi la pena rischiare di rovinare opere artistiche per
attirare l’attenzione sui cambiamenti climatici? A dirla tutta si
può pensare che la risposta sia no, l’arte non si può toccare: dipinti e sculture sono patrimonio di tutti. Ogni azione
contro l’arte è un’azione contro la stessa umanità, contro
l’artista che con lavoro e sacrificio ha creato quelle
meraviglie.
Vandalismo? Puro esibizionismo per essere fotografati e ripresi da
tutti i media? Pericoloso attivismo che può produrre danni
irreversibili all’ambiente, al patrimonio e alle persone? O questi queste
azioni sono un disperato richiamo di attenzione?
Per
qualcuno sono vandali, per altri sono i veri difensori del pianeta, ma
in ogni caso le loro azioni fanno scalpore, fanno parlare e indignare.
C’è chi li difende e c’è chi è contrario alle azioni di questi
gruppi; certo è che mantenere alta l’edizione sull’ambiente sia una nobile causa, ma non possiamo permettere che edifici storici e opere d’arte paghino il prezzo delle proteste e delle rivendicazioni.
Se si vuole fare davvero qualcosa per il nostro pianeta, qualcosa che sia davvero utile, bisogna dare il buon esempio, rispettare l’ambiente se si vuole che sia rispettato è una cosa elementare ma molto utile, tutti saranno stimolati a comportarsi nel modo corretto. Nessuno ci pensa ma dare il buon esempio può essere davvero la cosa migliore, per il pianeta e per l’arte.
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Fonti consultate:
Dimostrazione Londra Demo - Foto gratis su Pixabay
Ultima Generazione - La resistenza civile contro il collasso climatico (ultima-generazione.com)
Extinction Rebellion, la protesta a Torino contro il cambiamento climatico - YouTube
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L'Autore
Valeria Fraquelli
Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.
Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.
La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.
La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.
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Ambiente e Sviluppo Città e comunità sostenibili Lotta contro il cambiamento climatico Vita sulla terra
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lotta al cambiamento climatico Proteste Ultima Generazione opere d'arte edifici storici attivisti vandalismo climatechange