Biennale di Venezia : non solo arte – parte I

Padiglione dei Paesi del Nord

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  Graziana Gigliuto
  16 maggio 2022
  4 minuti, 7 secondi

Il 23 aprile è stata inaugurata la 59° mostra della Biennale di Venezia che rimarrà aperta al pubblico fino al 27 novembre del 2022. La Biennale dal titolo Il Latte dei Sogni, ispirato dal libro di favole di Leonora Carrington (1917-2011), nasce dalle numerose consultazioni con 213 artisti e artiste provenienti da 58 nazioni diverse.

La curatrice Cecilia Alemani, prima donna italiana a rivestire questo ruolo, spiega nelle proprie dichiarazioni come la mostra rifletta inevitabilmente un’immagine nitida della nostra realtà e di una società sempre più minacciata dalle problematiche ambientali, dai conflitti internazionali e dalle discriminazioni sociali. Nel corso di momenti storici complicati come quello attuale, il ruolo della Biennale e dei suoi artisti è quello di aiutarci a immaginare attraverso l’arte nuove forme di coesistenza, ma anche evidenziare e denunciare le ingiustizie sociali.

In questa serie di articoli divisi in tre parti prenderemo in analisi tre delle 80 partecipazioni nazionali presenti quest’anno: Paesi Nordici (Norvegia, Finlandia, Svezia), Cile e Namibia.

I tre padiglioni presi in analisi, sebbene diversi, condividono il desiderio di dar voce a delle piccole comunità indigene spesso trascurate dalle agende politiche mondiali, mettendo in luce le loro problematiche attraverso installazioni artistiche.

The Sámi Pavilion

Questo primo articolo sarà dedicato al padiglione dei Paesi Nordici (Norvegia, Finlandia, Svezia), il quale propone come espositori Pauliina Feodoroff, Máret Ánne Sara e Anders Sunna. I tre artisti trasformano per la prima volta nella storia il paglione nordico in The Sámi Pavilion per rappresentare Sápmi, porzione di territorio del nord-est Europa, storicamente riconosciuta come patria dei Sami, comunità indigena di cui loro stessi fanno parte.

I Sami sono un popolo indigeno che si stanzia principalmente nelle terre in Norvegia, Svezia, Finlandia e nella penisola di Kola, in Russia. Secondo i più recenti censimenti, la comunità Sami ammonta a 70.000 persone, di cui la maggiore concentrazione risiede in Norvegia e Svezia, dove vengono identificati come Sami meridionali. Nella penisola di Kola risiede il gruppo meno numeroso, chiamati i Sami Skolt. In Finlandia, invece, vivono i Sami di Inari, così come i Sami settentrionali, situati anche in Svezia.

Le distinzioni all’interno del gruppo etnico hanno radici storico-geografiche, in quanto legate in primo luogo al territorio d’origine e alle pratiche di sussistenza, che molti praticano ancora oggi, come caccia, pesca, artigianato, allevamento di bovini e renne.

Il popolo fenno-scandinavo rappresenta l’unica comunità indigena politicamente riconosciuta in Europa. Dotati di una ben definita identità culturale e spirituale, con una propria lingua, e persino una propria bandiera e un inno nazionale. Essi sono alla continua ricerca di una propria indipendenza dagli Stati centrali, ai fini di tutelare le proprie tradizioni millenarie.

A partire dalla fine degli ’70, sono stati costituiti vari Parlamenti Sami nelle regioni sopracitate, che però hanno solo poteri consultivi. I Parlamenti Sami non interferiscono con le decisioni legislative dei governi centrali, ma si occupano della promozione della cultura Sami e della gestione di tutte le questioni relative al popolo indigeno, sia a livello nazionale che internazionale.

Nonostante un riconoscimento di fatto dal punto di vista politico sia stato ottenuto, ad oggi la comunità Sami è ancora vittima della mancanza di tutele legislative e discriminazioni sociali, costretta a vivere i drammi tipici di un popolo che ha subito una forte repressione coloniale da parte dei Paesi europei nel corso della storia.

Per queste ragioni, l’innovativo The Sámi Pavilion si pone come atto di sovranità indigena Sami, ruotando attorno a tre tematiche principali: le relazioni transgenerazionali, il sapere olistico e le prospettive spirituali Sami. Attraverso le loro opere – che comprendono pittura, scultura, odori e performance –, i tre artisti Sami, attingendo alle proprie esperienze familiari, mettono in luce il disequilibrio legato alle relazioni di potere coloniale in tutta la Scandinavia e nella penisola di Kola, dove i Sami sono obbligati a rinunciare al loro legame viscerale con la terra e l’acqua per potersi adattare al mondo moderno; inoltre, si cerca di suggerire dei modi per trasformare e ricostruire la mentalità Sami odierna tenendo fede alle proprie tradizioni.

Tuttavia, la denuncia artistica del padiglione Sami non si ferma solo a questioni limitate alle rivendicazioni identitarie del popolo indigeno, bensì sottolinea anche il rapporto sempre più incrinato che l’uomo ha con la natura e con la propria spiritualità, cercando di far riflettere lo spettatore attraverso un processo intimo e interiore che solo l’arte può suscitare.

Fonti:

https://www.labiennale.org/it/arte/2022/dichiarazione-di-cecilia-alemani

https://www.labiennale.org/it/arte/2022/paesi-nordici-norvegia-finlandia-svezia

https://it.wikipedia.org/wiki/Bandiera_sami

https://www.osservatorioartico.it/excursus-cultura-sami/

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L'Autore

Graziana Gigliuto

IT

Graziana Gigliuto è nata e cresciuta in Sicilia. Ha conseguito la laurea magistrale in Relazioni Internazionali Comparate, curriculum Global Studies presso l'università Ca' Foscari di Venezia. Ha conseguito la laurea triennale in Lingue,Culture e Società dell'Asia e dell'Africa Mediterranea, curriculum Cina presso il medesimo ateneo.

Durante i suoi studi non solo ha sviluppato un forte interesse per l'apprendimento di lingue straniere, consolidato durante i soggiorni di studio all'estero, ma anche una spiccata curiosità verso tutto ciò che riguarda la cultura, le dinamiche sociali e la politica estera, in primo luogo dell'Asia, per poi estendersi ad altre aree geografiche.

All'interno della stimolante realtà di Mondo Internazionale ricopre il ruolo di Caporedattore per l'area tematica Società.

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Graziana Gigliuto was born and she grew up in Sicily. She graduated in Master degree in Comparative International Relations, curriculum Global Studies at Ca’ Foscari University in Venice. She obtained a Bachelor Degree in Language,Culture,Society of Asia and Mediterranean Africa, curriculum China at the same university.

During her studies, besides developing a strong interest for the process of learning foreign languages, consolidated during her periods of studies abroad, she also developed a particular curiosity regarding culture, social dynamics and foreign policy, initially of Asia, and later of others parts of the globe.

She is working as the Editor in Chief for the Society thematic area in the stimulating reality of Mondo Internazionale.

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Europa Società

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Arte Europa Sami biennale di Venezia