Sentiamo spesso parlare di cibi ultraprocessati, di cibo industriale ma spesso le troppe informazioni non ci aiutano davvero a capire e alla fine siamo più confusi che mai. In questo articolo proveremo a fare un po’ di chiarezza.
I prodotti ultraprocessati sono il risultato di diverse lavorazioni industriali (da qui il nome “ultraprocessati”) e frequentemente contengono numerosi ingredienti aggiunti, come zuccheri, grassi saturi, sale, aromi, coloranti, emulsionanti e altri additivi”. Si possono annoverare tra gli ultrapocessati, cibi come i piatti pronti e i surgelati, gli snack confezionati, dolci e salati, le bevande zuccherate, molti prodotti da fast food, le creme spalmabili, le fette biscottate, tutte le salse istantanee, le pizze confezionate, i würstel, gli hamburger, le zuppe confezionate e i bastoncini di pesce che tanto piacciono ai più piccoli. Possono entrare nello stesso genere di alimenti anche lo yogurt, i biscotti e i cereali per la prima colazione.
Ma perché gli ultraprocessati sono così dannosi?
Tutti questi cibi sono davvero pericolosi per la nostra salute perché sono responsabili di numerose malattie, alcune anche molto gravi, e possono mettere a rischio la nostra stessa vita; i cibi ultraprocessati sono responsabili di molte delle invalidità che colpiscono le popolazioni dei Paesi più industrializzati. Senza contare che gli squilibri alimentari aumentano le differenze tra i più poveri e i più ricchi, basta pensare che sono proprio coloro che sono più fragili economicamente ad essere più a rischio di obesità perché si affidano maggiormente ai cibi ultraprocessati e mangiano spesso seguendo diete e regimi alimentari non corretti.
Cibi con troppi ingredienti aggiunti, spesso di natura industriale che niente hanno di naturale, sono cibi che servono ad appagare la vista e il palato ma che in realtà non nutrono e fanno molti danni non solo al nostro organismo ma anche all’ambiente.
Se ci pensiamo, dentro un cibo che subisce lunghi processi di trasformazione alla fine c’è più chimica che cibo, aggiungiamo e togliamo, usiamo proteine ed altre sostanze, mettiamo aromi e coloranti per rendere l’alimento più appetibile e alla fine ci troviamo con un prodotto che deriva da un laboratorio: questo non si può più definire veramente cibo.
Così facciamo molti danni alla natura, a noi stessi e condanniamo all’estinzione ecosistemi bellissimi e molto fragili. I cibi ultrapocessati di certo non sono amici dell’ambiente, anzi sono i responsabili di un degrado del nostro ambiente e delle sue risorse naturali e di un conseguente peggioramento della nostra qualità di vita. I danni all’ambiente, infatti, sono tanti come ad esempio la deforestazione, l’inquinamento dell’aria e l’uso eccessivo di risorse idriche.
Tutto concorre ad inquinare il nostro ambiente, ma anche gli animali e noi stessi. Pensiamo solo agli imballaggi in plastica, a tutte le sostanze potenzialmente pericolose di cui questi alimenti sono pieni e a tutto il cibo vero che viene sprecato mentre fingiamo di essere nutriti e più sani con del cibo che non ha niente di sano e niente di nutriente.
Tutte le immissioni di gas climalteranti che vengono dal cibo ultraprocessato aggravano i problemi ambientali, rendono tutto il nostro mondo più inquinato, rendono le nostre vite più insicure e tra l’altro, anche se sembra un controsenso, sono tutti gli alimenti che subiscono processi lunghi e complessi industrialmente che acuiscono gli squilibri tra i più ricchi e i più poveri e accrescono anche l’insicurezza alimentare di coloro che sono più fragili economicamente e non possono permettersi cibo sano.
I cibi ultraprocessati contengono "conservanti, perché devono durare a lungo sullo scaffale; dolcificanti perché nella stressante vita quotidiana un po’ di dolce è semplicemente una carezza per l’anima; aromi ed esaltatori sensoriali perché devono dare una scarica di dopamina ad ogni morso; coloranti per avere un bel colore vivace e allegro rispetto a una tonalità più spenta; coadiuvanti tecnologici per ottenere proprio quella consistenza e quella sensazione di piacere sulla lingua; vitamine e sali minerali, per poter vantarne la presenza sulla confezione e ridurre così i tuoi sensi di colpa”. E tutto questo rende più poveri noi e rende più povero l’ambiente che continua a soffrire. Ma noi se lo vogliamo possiamo aiutarlo e possiamo farlo a tavola scegliendo cibo sano e rispettando la stagionalità.
In conclusione mangiare più sano, prediligere cibi freschi e regionali, rispettare la stagionalità degli alimenti è un favore che facciamo non solo al nostro corpo e alla nostra salute ma anche al nostro pianeta e sarà un regalo per le prossime generazioni.
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L'Autore
Valeria Fraquelli
Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.
Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.
La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.
La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.
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