Come sta cambiando il panorama politico-strategico mediorientale

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  Michele Magistretti
  06 ottobre 2023
  3 minuti, 32 secondi

Il Medio Oriente vive un momento di graduale transizione a livello politico-strategico. Mentre scema gradualmente l’influenza occidentale, vari attori locali promuovono una politica estera multivettoriale e provano a ergersi come player globali di sempre maggior rilievo. Non mancano però le difficoltà e le divergenze strategiche che potrebbero comunque minare il nuovo percorso intrapreso dalle potenze regionali.

Vediamo quali sono i recenti sviluppi nei rapporti le prospettive di alcuni dei principali attori regionali.

Un nuovo Medio Oriente: tra ambizioni e incertezze

La graduale perdita di influenza dell’Occidente è sempre più visibile. Il conflitto estivo tra Israele e il Jihad Islamico ha trovato fine grazie agli sforzi di mediazione egiziani, l’ultimo leader dello Stato Islamico è stato neutralizzato dalle forze speciali di Ankara e il recente disgelo tra Teheran e Riad è un successo diplomatico di Pechino. Inoltre, ad agosto durante l’ultimo vertice dei BRICS, è stata ufficialmente aperto un nuovo round di allargamento da parte dell’organizzazione. L’Iran, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti e l’Egitto sono stati invitati ad entrare nell’organizzazione multilaterale. Abu Dhabi ha già accettato, mentre gli altri due paesi arabi stanno ancora valutando l’ipotesi. Si approfondisce così la strategia eclettica dei partner arabi di Washington, sempre più desiderosi di diversificare le proprie relazioni economiche e diplomatiche. Nonostante questi cambiamenti, comunque, la regione ha visto una parziale pacificazione e una diminuzione della violenza. Rimangono ancora aperti alcuni dossier.

Il recente disgelo diplomatico tra la casata reale saudita e la repubblica islamica iraniana ha permesso il passaggio da una rivalità conclamata a un tentativo di far prevalere il dialogo. Per Riad rimane comunque problematico il rapporto con due dei principali proxies di Teheran: Hezbollah libanese e i ribelli Houthi yemeniti. Il partito sciita libanese pur avendo moderato la propria retorica contro i sauditi rimane un attore prono allo stravolgimento dello status quo e con un’agenda rivoluzionaria. Il suo leader, Nasrallah, è sempre stato tra le voci più critiche dell’intervento saudita nel conflitto yemenita ed è il principale sostenitore delle fazioni islamiste palestinesi. Hezbollah è quindi tra i principali oppositori di un eventuale riconoscimento di Israele da parte del regno dei Saud, un’ipotesi ancora lontana da una effettiva materializzazione. Inoltre, nonostante i nuovi round negoziali tra sauditi e Houthi, promossi dal vicino Oman, sembra ancora incerta la risoluzione del conflitto yemenita. Riad tratta con i ribelli senza coinvolgere il governo riconosciuto internazionalmente. Gli Houthi, che controllano la parte settentrionale del paese, avanzano richieste che potrebbero poi rivelarsi controproducenti per la pacificazione. Non è da escludere anche che, dopo una eventuale accordo con Riad, la fazione sciita riprenda le operazioni contro gli altri attori yemeniti, tra i quali vi è il Consiglio di Transizione del Sud, il quale a sua volta potrebbe cercare definitivamente la via dell’indipendenza.

A rendere ancora più complesso il panorama politico strategico regionale, vi sono poi le crescenti divergenze tra le agende di Abu Dhabi e Riad. Ad esempio, dallo scoppio della guerra civile tra le Forze Armate Sudanesi del generale Abdel Fatah al-Burhan e le Forze di Supporto Rapido di Mohamed Hamdan Dagalo (Hemedti), le due potenze arabe non sono più allineate come in precedenza. Riad ha provato a mantenere una posizione equidistante tra le parti belligeranti, facendosi promotore della soluzione diplomatica, mentre gli emiratini hanno sostenuto Hemdeti, supportato anche dal gruppo mercenario russo della Wagner, di cui protegge le miniere d’oro. Anche l’Egitto potrebbe valutare come necessario un intervento in Sudan, al fianco di al-Burhan, azione che porterebbe a nuove frizioni tra il Cairo e gli Emirati Arabi Uniti.

Fonti consultate per il presente articolo: 

Mark Leonarda, The Post-American Middle East, ECFR, 19 giugno 2023 https://ecfr.eu/article/the-post-american-middle-east/

Narayanappa Janardhan e Mohammed Baharoon, UAE in BRICS Expansion Amplifies Multialignment Trend, AGSIW, 5 settembre 2023 https://agsiw.org/uae-in-brics-expansion-amplifies-multialignment-trend/

Giorgio Cafiero, Will Iranian-Saudi détente bring Hezbollah closer to the Kingdom?, Amwaj.media, 7 settembre 2023 https://amwaj.media/article/will-iranian-saudi-detente-bring-hezbollah-closer-to-the-kingdom

Giorgio Cafiero, In Sudan, a Saudi Arabia-UAE rivalry intensifies, The New Arab, 25 agosto 2023 https://www.newarab.com/analysis/sudan-saudi-arabia-uae-rivalry-intensifies

immagine: https://pixabay.com/it/photos/...

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