Consiglio di Sicurezza ONU: il veto da parte della Russia e il suo complementare isolamento

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  Sofia Termentini
  08 ottobre 2022
  4 minuti

La risoluzione ONU, presentata da USA e Albania, contro i referendum “farsa” russi e l’annessione dei territori ucraini non è stata promossa a causa del veto imposto da Mosca. Un elemento da non sottovalutare è l’astensione della Cina, che implica l’isolamento della Russia, nonché la sua paura più grande. Anche Brasile, India e Gabon si sono astenuti perché tale risoluzione non aiutava alla ricerca di un’uscita dalla crisi attraverso la pace, ma piuttosto aumentando le tensioni e in parte perché hanno la volontà di lasciare un canale “aperto” con tutti. 

I paesi a favore della risoluzione hanno motivato la scelta affermando di voler difendere la Carta dell’ONU e più in generale l’ordine internazionale. Secondo l’ambasciatrice britannica Barbara Woodward, la Russia ha di nuovo abusato del suo diritto di veto “per difendere le sue iniziative illegali” e, nonostante ogni paese abbia fatto le sue scelte, è ben chiaro come nessuno riconosce “il tentativo di annessione illegale del territorio ucraino da parte della Russia”. Di conseguenza, il veto russo non cambierà mai questo dato di fatto, anche se Putin ha dichiarato che ormai tali regioni sono “parte della Russia per sempre”.

Lo stesso rappresentante ucraino, Sergiy Kyslytsya, ha contestato l’uso del diritto di veto sulle decisioni del Consiglio di sicurezza da parte della Russia, in quanto questo apparteneva all’Unione Sovietica. La conseguenza di ciò è un malfunzionamento dell’organismo, in quanto non riesce ad esercitare la sua responsabilità, prevista dalla Carta delle Nazioni Unite, nonché il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. Anche Biden ha detto la sua, affermando che “L’America e i suoi alleati non si faranno spaventare da Putin e dalle sue minacce oscene” - anche se le dichiarazioni non riescono a cambiare l’impotenza dei veti. Però, in questo caso, l’obiettivo americano era di presentare questa risoluzione per evidenziare l’atteggiamento dei paesi del Consiglio di Sicurezza. Inoltre, hanno annunciato che porteranno la stessa risoluzione di fronte l’Assemblea Generale, dove Mosca non potrà interromperla. Il Consigliere per la sicurezza nazionale americana, Sullivan, ha affermato che “i militari americani in Europa sono pronti ad ogni evenienza”, che al momento non ci sono minacce sull’uso di armi nucleari da parte di Mosca e che gli Stati Uniti sulla Nato fanno uso di politica della porta aperta, ma per il momento sostengono Kiev nella difesa del proprio territorio.

D’altra parte la Russia, in particolare l’ambasciatore russo Vassily Nebenzia, ha accusato USA e Albania di aver fatto “una provocazione, costringendo la Russia a porre il veto”. Inoltre, ha sottolineato che i referendum sono stati regolari, in quanto la maggior parte della popolazione di quella zona dell’Ucraina vuole stare con la Russia, affermando addirittura che “è stato il regime di Kiev, con il suo comportamento nazista, a spingere queste popolazioni via e a determinare questa situazione”. 

Putin ha accusato i paesi occidentali a partire dall’aver allargato i confini della NATO dopo il crollo dell’Urss, nonostante avessero dichiarato il contrario. Secondo quest’ultimo gli Usa e i loro alleati conducono “una guerra ibrida” contro la Russia con l’obiettivo di formarne una colonia, ma dopo gli anni ’90 il Cremlino ha riacquisito il suo posto nel mondo ed ora vuole difendere il suo dominio. Putin ha inoltre dichiarato di essere pronto “a tornare al tavolo dei negoziati”, ma d’altro canto Zelensky non accetta nulla; infatti, Kiev non negozierà con la Russia fino a quando Putin non ne sarà il presidente.

Per il momento l’Ucraina aspetta di entrare nella NATO, tantoché il ministro degli esteri Dmytro Kuleba aveva richiesto una procedura accelerata, ma secondo l’ex presidente russo Medvedev il tutto ha la sola funzione di “accelerare l’inizio della terza guerra mondiale”. L’ambasciatrice Linda Thomas-Greenfield ha dichiarato che la decisione spetta ai 30 paesi membri; perciò, il tutto non avverrà finché questi non avranno preso posizione. L’ingresso di un paese nella NATO deve essere deciso all’unanimità e in questo caso ciò non sembra un problema in quanto dall’occidente è arrivata una reazione di pieno sostegno per la riconquista dei territori occupati dai russi. Gli Stati Uniti insieme alla Gran Bretagna hanno reagito varando un nuovo pacchetto di sanzioni contro personalità russe e Biden ha assicurato pieno sostegno per Kiev con “armi e diplomazia” e ha richiesto lo stesso sforzo a tutta la comunità internazionale. Anche il G7 e l’Unione Europea sono determinati a portare avanti i loro aiuti ed a rimanere a fianco degli ucraini. La situazione sarà presa in mano dall’Assemblea Generale con la quale la Russia non potrà interferire negativamente. Lo stesso Antonio Guterras, segretario generale dell’ONU ha sottolineato come questa “è un’escalation pericolosa che non ha posto nel mondo moderno”.

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L'Autore

Sofia Termentini

Sofia Termentini, class 2000, is a student of a Master’s triple degree in International Management-MIEX program. She is interested in international relations that keeps alive the world,especially the economic dimemsion and she has always been interested in the area of China. In the context of Mondo Internazionale she holds the position of Junior Researcher MI G.E.O. - Economic Area.

Sofia Termentini, classe 2000, è una studentessa del Master’s triple degree in International Management-programma MIEX.

Interessata alle relazioni internazionali, in particolare alla dimensione economica e da sempre appassionata all’area della Cina. All'interno di Mondo Internazionale ricopre la carica di Junior Researcher MI G.E.O. - Area Economia.

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