Cooperazione Libia-Italia: le dichiarazioni di Belgassem Haftar e gli ultimi sviluppi politici.

Le prospettive della cooperazione tra Libia e Italia tra investimenti infrastrutturali, sanità e telecomunicazioni, mentre il Paese nordafricano affronta importanti sfide politiche ed economiche.

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  Matteo Francescucci
  31 marzo 2025
  4 minuti, 8 secondi

Belgassem Haftar, direttore del Fondo per lo Sviluppo e la Ricostruzione della Libia e figlio del generale Khalifa Haftar, ha rilasciato un’intervista esclusiva all’Agenzia Nova, delineando le prospettive della cooperazione strategica tra Libia e Italia. L’intervento si colloca a margine di una serie di incontri con esponenti di rilievo di Ita Airways, della Camera di Commercio italo-libica e con l’ambasciatore d’Italia a Tripoli, Gianluca Albertini.

Haftar ha ribadito il ruolo chiave della partnership con l’Italia e l’Unione Europea per il rilancio dell’economia libica, con un focus sulla ricostruzione e lo sviluppo infrastrutturale. Oltre agli investimenti, è stata sottolineata la priorità della sicurezza, considerata imprescindibile per la protezione delle infrastrutture logistiche, energetiche, sanitarie e scolastiche.

Un tema centrale dell’intervista ha riguardato il Trattato di Amicizia tra Italia e Libia, siglato nel 2008, che prevede investimenti per 5 miliardi di euro in opere infrastrutturali. Secondo Haftar, il trattato necessita di aggiornamenti per adeguarsi alle nuove esigenze economiche e politiche del Paese nordafricano. In tale ottica, ha evidenziato il valore della cooperazione con aziende italiane per la realizzazione di grandi progetti, tra cui la manutenzione del ponte di Wadi al Kuf, per il quale è in fase di definizione un accordo bilaterale.

Sul fronte sanitario, Haftar ha annunciato la possibilità di coinvolgere medici italiani altamente specializzati per visite e interventi chirurgici a Bengasi, in collaborazione con il Fondo da lui diretto. È stata inoltre discussa l’intensificazione dell’accoglienza dei pazienti libici presso strutture italiane d’eccellenza, come l’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, oltre alla costruzione di nuovi ospedali e centri medici attraverso partnership con aziende italiane.

La ripresa dei voli diretti tra Bengasi, Roma e Milano è stata un altro punto saliente dell’incontro con i rappresentanti del settore aereo, tenutosi alla vigilia dell’intervista. Il ripristino dei collegamenti tra i due Paesi rappresenta un passo significativo verso la normalizzazione delle relazioni bilaterali e il rafforzamento della cooperazione economica e commerciale.

Tuttavia, uno degli aspetti cruciali per garantire il successo della collaborazione rimane la gestione trasparente dei fondi destinati alla ricostruzione. Haftar ha posto l’accento su questa criticità, poiché in Libia non esiste un bilancio unico riconosciuto da entrambe le amministrazioni che controllano il Paese: il Governo di Unità Nazionale di Tripoli e il Governo di Stabilità Nazionale legato al generale Haftar. Come evidenziato da Agenzia Nova, attualmente esistono voci di bilancio “comuni” gestite dalla Banca Centrale e da altre istituzioni considerate neutrali, mentre la spesa per lo sviluppo rimane un nodo complesso da sciogliere. A tale riguardo, il presidente del Fondo ha illustrato i meccanismi previsti per garantire la trasparenza, tra cui audit periodici, gare d’appalto aperte e contratti diretti a seconda della natura del progetto, sottolineando l’importanza di una collaborazione multilivello con partner internazionali per assicurare standard elevati di attuazione.

Nel corso dell’intervista, Haftar ha inoltre ribadito che il Fondo mantiene una posizione neutrale e non interferisce nelle dinamiche interne del Paese, in un contesto politico segnato da uno stallo prolungato. La Libia, infatti, non riesce a completare un ciclo elettorale a causa delle profonde divisioni tra le fazioni in lotta per il potere. Nei giorni scorsi, il premier Dbeibah ha dichiarato che l’ostacolo principale alla realizzazione di elezioni nazionali non è la sicurezza, bensì la mancanza di un quadro legislativo adeguato. Lo stesso Dbeibah ha recentemente incontrato il presidente degli Emirati Arabi Uniti, Mohammed bin Zayed, nel tentativo di riallacciare i rapporti con un Paese che in passato aveva sostenuto la fazione rivale nel conflitto libico. In materia di elezioni, da segnalare anche l’incontro avvenuto fra il capo dell’alta commissione elettorale libica con l’ambasciatore d’Iraq in Libia per il trasferimento di know how amministrativo e gestionale in ambito elettorale.

Tra gli sviluppi di rilievo nelle relazioni bilaterali, va segnalato il ritorno dell’Italia nel settore delle telecomunicazioni in Libia grazie alla partnership tra Sparkle (Gruppo Tim) e Al Bawaba, un mercato che negli ultimi anni ha visto una crescente influenza della Cina. Tra i progetti più ambiziosi figura inoltre l’estensione alla Libia del cavo sottomarino italo-americano BlueMed, a conferma dell’importanza strategica della cooperazione tra i due Paesi.

L’intervista a Belgassem Haftar evidenzia dunque un rinnovato slancio nella collaborazione tra Italia e Libia, con prospettive di sviluppo in diversi settori chiave. Tuttavia, le sfide politiche e la necessità di maggiore stabilità restano fattori determinanti per il successo di questa cooperazione a lungo termine, motivo per cui l’Italia potrebbe decidere di intensificare la propria partnership in altri settori strategici anche e soprattutto alla luce del più generale quadro geopolitico del Mediterraneo.


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Matteo Francescucci

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