La visita a Taipei durante il tour asiatico della Portavoce della Camera dei Rappresentati degli Stati Uniti Nancy Pelosi ha creato scompiglio nello scenario internazionale, accendendo nuovamente i riflettori sulla spinosa questione di Taiwan e sull’eterno antagonismo fra Cina e Stati Uniti.
Brevi cenni storici
La questione dell’indipendenza taiwanese possiede radici storiche profonde. La sconfitta del Giappone durante la Seconda Guerra Mondiale pone fine alla dominazione giapponese il quale cede l'isola agli Alleati, che passa poi sotto il controllo del partito nazionalista cinese Kuomintang con a capo Chiang Kai-shek.
L’aperta ostilità fra Repubblica Popolare Cinese e Repubblica di Cina si è protratta negli anni, raggiungendo picchi di maggiore tensione come le crisi nello stretto di Formosa negli anni 50’ e quelle più recenti a metà degli anni 90’.
L’idea di una sola legittima Cina, e che a rappresentarla sia solo uno dei due governi sopracitati, è la tematica attorno alla quale si sono ramificate tutte le vicende nazionali ed internazionali degli ultimi decenni riguardo Taiwan, nelle quali gli Stati Uniti giocano un ruolo attivo, fornendo alle volte supporto militare ed altre volte diplomatico.
Quadro diplomatico Taiwan-USA-Cina
Se in un primo momento la paura di un confronto militare fra la Cina comunista e quella nazionalista sembrava inevitabile, ben presto il conflitto si spostò su un terreno diplomatico. Dalla sua fondazione nel 1949 fino ai primi anni 70’ la Repubblica Popolare Cinese venne posta in una situazione di isolamento dal punto di vista delle relazioni internazionali, in cui i Paesi occidentali seguirono la politica americana che supportava la Repubblica di Cina, mentre i rapporti con la Russia sovietica erano ancora caratterizzati da diffidenza.
Il punto di svolta a favore della Cina maoista avvenne negli anni 1971-1972 grazie alle manovre di politica estera effettuate dall’amministrazione americana Nixon-Kissinger, la quale intuì l’importanza di riallacciare i rapporti con una nazione così rilevante sul piano geopolitico, e grazie alla nuova apertura cinese all’occidente promossa da Zhou Enlai. Nel febbraio del 1972, Nixon effettuò il suo primo viaggio in Cina visitando le città di Pechino, Hangzhou e Shanghai, al termine del quale venne firmato il Comunicato di Shanghai per normalizzare i rapporti sino-americani. Il Comunicato stabilì infatti la ripresa degli gli scambi commerciali; l'impegno della Cina a riconoscere la supremazia americana nel Pacifico; il riconoscimento di una sola Cina, quella guidata dal partito comunista, da parte degli Stati Uniti, eliminando in tal modo anche la frattura politico-diplomatica sostituendo i rappresentanti della Cina Nazionalista di Taiwan con quelli della Repubblica Popolare Cinese all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Per quanto riguarda Taiwan, con il passare degli anni e lo scemato appoggio diplomatico occidentale, l’idea nazionalista di riconquistare il territorio comunista venne abbandonata. Inoltre, anche la visione politica del partito del Kuomintang iniziò ad ammorbidirsi riguardo la riannessione alla Repubblica Popolare Cinese sotto forma di provincia autonoma nonostante la storica opposizione al partito comunista.
Attualità
Le ripetute dichiarazioni da parte del Capo di Stato Xi Jinping secondo cui la questione di Taiwan verrà risolta ed il rinnovamento nazionale, inteso come la riunificazione degli antichi territori cinesi sotto l’ideologia comunista, diventerà presto realtà. L’idea di una riannessione “tramite mezzi pacifici” dell’isola di Taiwan, con l’intenzione cinese di concedere al territorio il più libertà possibile a livello gestionale - a patto che rinunci alla propria indipendenza statale -, non viene accolta positivamente dalla popolazione Taiwanese. Di fatti nel 2016 lo storico Partito del Kuomintang viene battuto dal Partito Progressista Democratico con a capo la Presidente Tsai Ing-wen, rieletta nel 2020 per un secondo mandato e tutt’ora in carica.
La linea politica perseguita dalla Presidente Tsai Ing-wen è quella di salvaguardia dell’identità nazionale taiwanese e della natura democratica del paese, rifiutando le proposte di Pechino di “un Paese e due sistemi” ed accettando un dialogo con il governo della Cina continentale solo quando si abbandoneranno i toni provocatori, e i principi di pace, reciprocità e dialogo verranno davvero rispettati.
Dal punto di vista diplomatico, la visita della Speaker americana Nancy Pelosi a Taipei rimane sulla linea rossa del confine tracciato dal Comunicato di Shangai del 1972 per delle pacifiche relazioni sino-americane, poiché l’amministrazione Biden ed il Pentagono si sono dichiarati non pienamente favorevoli alla scelta indipendente della Pelosi senza, però, aver agito per dissuaderla.
Le esercitazioni militari a fuoco vivo effettuate dalla Cina negli ultimi giorni sulle coste di Taiwan, in seguito alle contrariate dichiarazioni da parte di Pechino nei confronti delle interferenze di Washington in affari considerati interni, risultano come una mera dimostrazione di forza, che si auspica si concluda senza complicazioni, ma che ci lascia col fiato sospeso e lo sguardo attendo per la paura dello scoppio di un ennesimo conflitto internazionale.
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L'Autore
Graziana Gigliuto
IT
Graziana Gigliuto è nata e cresciuta in Sicilia. Ha conseguito la laurea magistrale in Relazioni Internazionali Comparate, curriculum Global Studies presso l'università Ca' Foscari di Venezia. Ha conseguito la laurea triennale in Lingue,Culture e Società dell'Asia e dell'Africa Mediterranea, curriculum Cina presso il medesimo ateneo.
Durante i suoi studi non solo ha sviluppato un forte interesse per l'apprendimento di lingue straniere, consolidato durante i soggiorni di studio all'estero, ma anche una spiccata curiosità verso tutto ciò che riguarda la cultura, le dinamiche sociali e la politica estera, in primo luogo dell'Asia, per poi estendersi ad altre aree geografiche.
All'interno della stimolante realtà di Mondo Internazionale ricopre il ruolo di Caporedattore per l'area tematica Società.
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Graziana Gigliuto was born and she grew up in Sicily. She graduated in Master degree in Comparative International Relations, curriculum Global Studies at Ca’ Foscari University in Venice. She obtained a Bachelor Degree in Language,Culture,Society of Asia and Mediterranean Africa, curriculum China at the same university.
During her studies, besides developing a strong interest for the process of learning foreign languages, consolidated during her periods of studies abroad, she also developed a particular curiosity regarding culture, social dynamics and foreign policy, initially of Asia, and later of others parts of the globe.
She is working as the Editor in Chief for the Society thematic area in the stimulating reality of Mondo Internazionale.
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