Esiste un legame tra COVID-19 e depressione?

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  Redazione
  26 luglio 2023
  5 minuti, 57 secondi

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, Specialista in Otorinolaringoiatria e membro del Comitato per lo Sviluppo di Mondo Internazionale APS

E’ una sindrome che compare in seguito alla scomparsa della sintomatologia clinica relativa al Covid-19.

La sintomatologia più frequente è rappresentata da cefalea persistente, facile faticabilità, eretismo nervoso, oppure una sensazione generale di paura con caduta del tono dell’umore, che rendono difficile completare al meglio e serenamente tutte le proprie attività quotidiane.

Fin dall’esordio della pandemia, i ricercatori clinici hanno effettuato numerosi studi specifici intesi a evidenziare o meno l’incidenza della componente depressiva sullo stato dell’umore nei pazienti affetti da Covid-19 e in particolare nella sua forma clinica con decorso protratto, meglio definito come “Long-Covid”.

Dal rilevamento effettuato dalle maggiori società scientifiche è risultato che oltre la metà di un campione di pazienti che hanno superato la prima fase acuta del COVID-19 negli Stati Uniti, ha riportato sintomi di depressione mentale, anche dopo mesi dopo il recupero. In aggiunta, si è visto che i malati con sintomatologia COVID più grave hanno maggiori probabilità di avere incontro ad una sindrome depressiva.

Nella stessa ricerca effettuata sul territorio, i ricercatori hanno scoperto ulteriormente che una percentuale significativa dei sopravvissuti alla fase acuta del COVID-19 hanno riportato sintomi da stress post-traumatico (PTSD) con stato di ansia, insonnia e sintomi ossessivo-compulsivi.

Altri studi hanno evidenziato che la terapia farmacologica specifica effettuata con farmaci antidepressivi o altri fattori come la violenza di coppia all’interno delle mura domestiche e/o i pensieri suicidi, sono tutte manifestazioni aumentate sensibilmente dall'inizio della pandemia nelle famiglie affette da Covid-19.

I dati complessivi dimostrano che gli ammalati che hanno superato il COVID-19 sembrano andare incontro ad un rischio maggiore di malattia mentale a carattere ansioso-depressivo.

Quali sono le cause della depressione nei sopravvissuti al COVID-19?

Sulla base della raccolta dati, gli studiosi ritengono che un'infezione da COVID-19 possa influire negativamente sulla salute mentale per l’alto livello di stress psicologico legato all’alterazione della qualità di vita e lunghezza di questa malattia virale.

La dinamica patologica

Quando l’organismo viene infettato dal virus COVID-19, il sistema immunitario si attiva con efficacia e precisione producendo citochine e numerosi altri fattori pro-infiammatori.

In laboratorio, è stata individuata una vasta categoria di tali citochine (proteine immunitarie prodotte da linfociti specializzati denominati “T-helper-2) nelle persone affette da COVID-19.

Non solo, livelli più elevati di queste citochine sembravano essere collegate ai casi più gravi dell’infezione.

Tale esperienza sperimentale è stata propizia per superare alcuni cruciali ostacoli alla conoscenza medica emersi già dalle prime fasi dell’epidemia: si è scoperto che, ad esempio, se l’organismo non riesce a produrre e controllare correttamente queste citochine, possono accadere alcuni importanti eventi patologici:

  • Infiammazione dei nervi periferici (Neuriti)
  • Interruzione della barriera emato-encefalica (che protegge l’encefalo dalle noxe infettive)
  • Infiltrazione da parte delle cellule immunitarie periferiche nel tessuto del sistema nervoso centrale
  • Difetti di trasmissione dello stimolo nervoso attraverso i nervi periferici, sensitivi e motori
  • Disfunzione ormonale dell'asse ipotalamo-ipofisi surrenale (HPA)
  • Attivazione della microglia cerebrale e induzione dell'indoleamina 2,3-diossigenasi (IDO) la quale è implicata nel processo di conversione metabolica dell’aminoacido essenziale, TRIPTOFANO
  • E ancora tante altre la cui definizione è ancora in corso

Oggi, è notorio che tutti i fattori sopra elencati possono stare alla base di disturbi psichiatrici importanti, come ad esempio la nevrosi ansioso-depressiva.

Ciò suggerisce che gli effetti reali del virus COVID-19 sul corpo umano non sono limitati al solo apparato respiratorio ma possono indurre uno stato di depressione dello stato dell’umore, anche dopo che una persona ha superato brillantemente le manifestazioni patologiche iniziali del coronavirus a livello respiratorio.

In un'altra importante linea di ricerca, gli studiosi hanno collegato livelli più elevati di “indice sistemico di immuno-infiammazione” (S.I.I.), che si riferiscono alla risposta immunitaria e processo infiammatorio in rapporto al disturbo depressivo maggiore.

È stato riscontrato che i fattori infiammatori come il “SII” erano più elevati tra i maschi e nelle persone che sono rimaste più a lungo ricoverate in ospedale durante la loro malattia COVID-19.

Altri fattori psicologici possono causare la depressione nei sopravvissuti al COVID-19. Le persone che soffrivano di COVID-19 e non hanno dovuto rimanere in ospedale, hanno mostrato livelli più elevati di ansia e disturbi del sonno dopo l'inizio del COVID-19.

Gli esperti sul campo hanno rilevato che i pazienti rimasti in ospedale presentavano livelli più elevati di un complesso sintomatologico assimilabile al “Post Traumatic Stress Disorder” (PTSD), depressione ed ansia.

Gli studi dimostrano che queste condizioni provengono da un elevato livello di stress sia emotivo che mentale, tra cui:

  • Il forte isolamento sociale al quale è sottoposto il paziente affetto da Covid
  • Il trauma psicologico di una malattia così grave e potenzialmente letale
  • Le preoccupazioni sull'eventuale infezione di altre persone care
  • Lo stigma, una sorta di marchio d’infamia, legato a un'infezione come quella da COVID-19

In questi studi, i ricercatori hanno scoperto che le donne e le persone con precedenti diagnosi psichiatriche hanno affrontato condizioni di salute mentale più gravi dopo l'inizio della pandemia.

Coloro che sono rimasti negli ospedali mentre erano infetti da COVID-19 pativano un maggiore isolamento sociale e solitudine, per l’impossibilità di poter interagire con altre persone.

Poi, anche i giovani con COVID-19 hanno mostrato livelli più elevati di disturbi del sonno e depressione.

Rimangono ancora da concludere ulteriori ricerche intese a chiarire il legame tra i sopravvissuti al COVID-19 e i biomarcatori che emergono nell’intenso processo infiammatorio determinato dal virus e i segni di malattia mentale.

Effetti della pandemia sulla salute mentale

Che si abbia avuto un caso di COVID-19 o meno, la pandemia ha colpito in qualche modo tutta la popolazione. Molti fattori stavolta soggettivi e legate a questa patologia possono influenzare la salute mentale:

  • Trauma psicologico da una malattia diffusa
  • Paura di ammalarsi
  • Dolore per la perdita di una persona cara, o per la perdita della vita in generale
  • Distanziamento fisico e mancanza di socializzazione
  • Preoccupazioni finanziarie (disoccupazione, sicurezza abitativa)
  • Perdita della propria comunità

Dopo la maggior parte di questi eventi traumatici, la depressione tende a raggiungere il picco subito dopo e poi a diminuire nel tempo. Ma gli studi dimostrano che il tasso di depressione dopo l'inizio della pandemia di COVID-19 è concretamente aumentato.

Coloro che sono stati colpiti più duramente con impatto a lungo termine sulla salute mentale includono:

  • Famiglie o persone con un basso reddito familiare
  • Persone non coniugate
  • Coloro che hanno affrontato più fattori di stress legati alla pandemia

Negli Stati Uniti, l’autorevole CDC (Centers for Desease Control and Prevention) ha rilevato che il 32,8% degli adulti aveva sintomi depressivi elevati nel 2021, rispetto al 27,8% degli adulti nei primi mesi del 2020 e all'8,5% prima della pandemia.

Ciò suggerisce che gli esperti devono continuare ad analizzare ancora più a fondo il legame tra la pandemia e la salute mentale, compreso il modo in cui il virus COVID-19 influisce direttamente sui disturbi dell'umore.

La prima raccomandazione sanitaria è quella di rivolgersi immediatamente dal proprio medico nel caso in cui si pensa di essere in uno stato di depressione o si notano sintomi relativi ad altri disturbi di salute mentale.

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Salute e Benessere

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