Fake news: il fenomeno considerato da una prospettiva europea

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  Redazione
  02 agosto 2019
  1 minuto, 50 secondi

Quanto possiamo essere sicuri, oggi, rispetto a ciò che leggiamo?
Non ci si riferisce chiaramente alle novelle, ai poemi o ai romanzi. Ma alle notizie di attualità che tutti noi reperiamo sui device che quotidianamente utilizziamo: i cellulari.
Da questi (o meglio: dalle app che si scaricano o dai social network), infatti, la maggior parte della popolazione forma la propria conoscenza della realtà. Economia, politica, società: tutto passa per gli smartphone, che ci rendono direttamente partecipi della comunicazione multilivello. Tutti hanno una propria opinione, tutti sanno quel che succede, tutti si arroccano dietro le proprie convinzioni per sostenere la propria versione della verità. Ma qual è realmente la verità? È questo il problema. Perché, parallelamente al vantaggio della velocità, la comunicazione ha ereditato il tratto dell’incertezza. Non ci sono più canali unidirezionali; i media tradizionali, un tempo ritenuti attendibili, oggi perdono terreno in favore della controinformazione diffusa su internet. Questa, da un lato, può essere anche più approfondita, ma dall’altro può anche essere ingannevole. E l’inganno, se c’è, si distende a macchia d’olio su tutto il tessuto sociale, influenzando malamente opinioni e risultati elettorali e facendo passare mere percezioni per la realtà dei fatti.

Il fenomeno delle fake news chiaramente non riguarda solo l’Italia, ma l’intero continente. Tanto che, in questo senso, proprio l’Unione Europea, attraverso la Commissione, si è mossa a riguardo per tutelare i propri cittadini da una cattiva informazione, redigendo un codice di buone pratiche per le elezioni del 2019 (in modo da favorire un giornalismo imparziale e di qualità). In questo contesto, comunque, i cittadini non rimangono inermi, come dimostra un’indagine europea condotta nel 2018. L’85% dei rispondenti (fonte: Eurobarometro 2018) considera le notizie false un problema. L’ostico tema delle fake news non è quindi da affrontare del tutto in salita. La consapevolezza del problema da parte dei cittadini c’è. Ora resta da elaborare una strategia efficace, affinché si limiti il più possibile la diffusione di notizie false e si ristabilisca più fiducia nel sistema democratico.

A cura di Edoardo Pozzato

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