Framing The World

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  Redazione
  09 giugno 2025
  18 minuti

Nel nuovo numero di Framing monitoriamo i negoziati tra Cina e USA mentre riportiamo la vittoria di Lee Jae-myung alle presidenziali sudcoreane. Spostando la lente sul continente europeo seguiamo gli ultimi sviluppi del percorso della Bulgaria verso l’adozione della moneta unica. Riguardo l’emisfero occidentale, rileviamo gli ultimi sviluppi nei rapporti italo-argentini e seguiamo il braccio di ferro politico-diplomatico tra l’amministrazione statunitense e la repubblica islamica iraniana.

Questo e molto altro nell’ultimo numero di FtW!

AFRICA SUBSAHARIANA

Sudafrica, il 29 maggio un tribunale sudafricano ha emesso il verdetto di un caso che aveva sconvolto il paese: quello di Joslin Smith, una bambina di sei anni scomparsa nel febbraio 2024 a Saldanha Bay, vicino a Città del Capo. Tre persone sono state condannate all’ergastolo per rapimento e traffico di esseri umani, tra cui la madre della bambina e il suo compagno. Secondo una testimone dell’accusa la bambina è stata venduta a un presunto guaritore tradizionale per i suoi occhi e la sua pelle chiari, ma nella comunità c’è chi spera ancora di trovarla in vita. Negli ultimi dieci anni in Sudafrica è stata denunciata la scomparsa di 8.743 bambini e bambine: il 77 per cento dei minori viene ritrovato, mentre il 23 per cento è trovato morto o non se ne hanno più notizie.

Aurelia Puliafito


AMERICA DEL NORD

Stati Uniti d’America, Trump impone divieti di viaggio. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato dure limitazioni di viaggio verso gli Stati Uniti per 19 paesi, a seguito del recente attacco di un cittadino di origini egiziane in Colorado contro un gruppo di manifestanti che chiedevano il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza. Questi divieti proibiscono ai cittadini di specifici stati di entrare nel territorio statunitense e sono divisi in due restrizioni distinte: divieto totale per paesi come Afghanistan, Yemen, Iran, Libia, Somalia e Sudan; e divieto meramente restrittivo per paesi come Cuba, Laos, Sierra Leone e Venezuela. La ragione che ha sollevato Trump a sostegno di questa decisione, molto simile a quella presa durante il suo primo mandato, è la necessità di assicurare la sicurezza nazionale.

(Lorenzo Graziani)

Colorado, molotov contro un corteo a sostegno degli ostaggi israeliani. Mohamed Sabry Soliman è stato accusato di crimine d'odio a livello federale dopo aver lanciato bottiglie Molotov contro un corteo a Boulder, Colorado, durante una manifestazione a sostegno degli ostaggi israeliani a Gaza. L'attacco, che ha ferito otto persone — tra cui un sopravvissuto dell'Olocausto — ha scatenato indignazione a livello locale e nazionale. Soliman, che aveva pianificato l'azione per circa un anno, ha dichiarato agli investigatori di voler "uccidere tutti i sionisti" e di desiderare la morte di tutti i partecipanti alla manifestazione. Dopo aver lanciato due molotov contro i manifestanti, l'uomo aveva con sé altri 14 ordigni incendiari. Le autorità hanno confermato che le sue azioni sono state motivate da odio religioso e politico. Il governatore del Colorado, Jared Polis, ha condannato fermamente l'incidente, definendolo un "atto terroristico" e dichiarando che "atti di odio di qualsiasi tipo sono inaccettabili".

(Bianca Colli)

Lorenzo Graziani e Bianca Colli


AMERICA LATINA E CARAIBI

Italia-Argentina, accordo strategico per l’esportazione di GNL da Vaca Muerta. Dopo l’annuncio del piano di cooperazione volto a rafforzare e sviluppare strategicamente i rapporti tra i due Paesi, reso pubblico nel novembre 2024, lo scorso 7 giugno il presidente argentino Javier Milei si è recato a Roma per sottoscrivere un accordo con la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni. L’intesa riguarda l’esportazione di gas naturale liquefatto (GNL) proveniente dal giacimento argentino di Vaca Muerta verso l’Europa. In questa occasione, Milei e Meloni hanno presieduto alla firma di un accordo strategico tra le aziende energetiche YPF (Yacimientos Petrolíferos Fiscales, argentina) ed ENI (Ente Nazionale Idrocarburi, italiana), volto all’esportazione globale di GNL. Durante l’incontro, sono stati affrontati anche i principali temi dell’agenda internazionale. I due leader hanno riaffermato il pieno sostegno a una pace giusta e duratura in Ucraina, sottolineando inoltre la visione comune sull’importanza delle relazioni transatlantiche e il supporto alla cooperazione tra l’Unione Europea e il Mercosur. Hanno infine espresso un impegno congiunto nella lotta contro la criminalità organizzata transnazionale e la tratta di esseri umani.

Colombia, Petro conferma la consultazione popolare per la riforma del lavoro. Il presidente colombiano Gustavo Petro ha annunciato ufficialmente che, nonostante il rifiuto del Senato, convocherà una consultazione popolare per approvare la riforma del lavoro. Petro ha accusato la Commissione Settima di aver ostacolato la riforma con "inganni", mentre il presidente del Senato, Efraín Cepeda, ha respinto l'ordine presidenziale, interpretandolo come una violazione dell'ordine costituzionale. Il ministro dell'Interno, Armando Benedetti, ha difeso la legalità della consultazione, ma la Corte Costituzionale dovrà esaminare la costituzionalità del decreto. Il settore privato e le opposizioni hanno criticato l'iniziativa, sostenendo che minaccia l'equilibrio istituzionale e la democrazia rappresentativa.

(Nicole Mancinelli)

Brasile, Lula propone una mediazione nel conflitto russo-ucraino. Durante una visita ufficiale in Francia, il presidente brasiliano Lula da Silva ha espresso le proprie opinioni personali sul conflitto in Ucraina orientale. Ha affermato che né Vladimir Putin né Volodymyr Zelensky riusciranno a ottenere ciò che si aspettano, sottolineando come il conflitto sia ormai bloccato in uno stallo permanente. Secondo Lula, per raggiungere un reale accordo nella regione, bisognerebbe creare un nuovo gruppo di rappresentanza internazionale con il compito di mediare tra le parti. La nuova delegazione di mediazione dovrebbe essere composta non solo dalle potenze occidentali, ma anche da una serie di potenze emergenti del global south, tutte però sotto direzione delle Nazioni Unite. Il ruolo del segretario generale dovrebbe essere centrale, a giudizio di Lula, in modo da rilanciare il ruolo dell’ONU nello scenario internazionale.

Bolivia, Evo Morales è ufficialmente escluso dalla corsa elettorale. Il Tribunale Supremo Elettorale (TSE) ha pubblicato la lista definitiva delle nove candidature idonee alla presidenza e vicepresidenza della Repubblica Plurinazionale della Bolivia, nel documento non risulta la candidatura di Evo Morales. L’esclusione è il risultato di una lunga battaglia legale che l’ex presidente conduce da mesi, con l’obiettivo di legittimare la propria partecipazione alla corsa elettorale, nonostante la Costituzione boliviana indichi espressamente che la carica presidenziale possa essere ricoperta per un massimo di due mandati, consecutivi o meno. La decisione del TSE non è stata certamente un fulmine a ciel sereno, le disposizioni costituzionali sono ben chiare, l’ostinazione di Morales nel perseguire la presidenza è da attribuire alla volontà di quest’ultimo di ottenere l’immunità politica che la carica gli garantirebbe, evitando la condanna emessa ad ottobre 2024 dalla Procura di Tarija. Da allora il leader socialista si rifugerebbe nella regione rurale di Chapare, protetto dai suoi sostenitori.

(Lucas Torres)

Lucas Torres, Nicole Mancinelli

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

Vertice Asia Centrale - Italia, annunciati accordi per un valore di oltre 4 miliardi di euro. Durante la visita ad Astana, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito il ruolo strategico dell’Asia Centrale per l’Italia e l’UE, evidenziando il successo del primo Vertice UE-Asia Centrale promosso proprio da Roma. La Premier italiana ha incontrato i leader di Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan, firmando con il Kazakistan accordi economici per oltre 4 miliardi di euro: energia, materie prime critiche e infrastrutture configurano tra i settori chiave della cooperazione. Richiamando l’eredità di Marco Polo, la Premier ha sottolineato la vocazione italiana a costruire ponti tra Europa e Asia, proponendo l’Italia come esempio di cooperazione sostenibile e pragmatica in un’area sempre più centrale negli equilibri globali.

(Valeria Picciolo)

Corea del Sud, Lee Jae-myung eletto presidente. Con oltre il 49% dei voti, Lee Jae-myung, leader del Partito Democratico, è stato eletto nuovo presidente della Corea del Sud nelle elezioni straordinarie del 3 giugno che hanno seguito l’impeachment dell’ex presidente Yoon Suk-yeol. Lo sfidante conservatore Kim Moon-soo si è fermato al 42%. Oltre al chiaro mandato popolare, il nuovo presidente potrà contare su una solida maggioranza parlamentare. Le sfide che attendono il neo eletto presidente sono complesse e di natura tanto interna quanto internazionale. Sul fronte interno, la crisi demografica rappresenta una minaccia strutturale e rischia di compromettere la sostenibilità del sistema economico e previdenziale. Sul piano internazionale i negoziati commerciali con gli Stati Uniti si preannunciano di fondamentale importanza, sebbene la minaccia più pressante resti quella proveniente da Pyongyang.

(Francesco Oppia)

India, il governo del Manipur ha interrotto per cinque giorni l’accesso a Internet e ai dati mobili in cinque distretti, per contenere le tensioni esplose dopo l’arresto di un dirigente del gruppo Meitei Arambai Tenggol. Le autorità temono che l’uso improprio dei social possa peggiorare la situazione diffondendo video e messaggi incendiari. Durante le proteste, i manifestanti hanno eretto barricate e incendiato oggetti per strada. Il blackout digitale è stato accompagnato da un giro di vite della sicurezza: tre militanti di gruppi separatisti sono stati arrestati, con il sequestro di armi ed esplosivi. La decisione è stata presa per prevenire disordini e danni a persone o beni, in un contesto già segnato da tensioni etniche tra le comunità Meitei e Kuki-Zo, con oltre 260 morti dal 2023. Anche esponenti politici come il parlamentare Sanajaoba si sono opposti pubblicamente agli arresti, denunciando l’escalation repressiva. Il blocco copre anche servizi VPN e satellitari, con effetto immediato dalla sera del 7 giugno.

(Ratì Mugnaini Provvedi)

Ratì Mugnaini Provvedi, Francesco Oppia e Valeria Picciolo


ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

USA-Cina, verso il secondo round dei negoziati. Lunedì una delegazione americana e una cinese si incontreranno a Londra per discutere di dazi e forniture di terre rare. L’incontro arriva in un momento molto delicato per l'economia globale, già colpita da incertezze e interruzioni nelle catene di approvvigionamento, e che ora rischia uno stallo della tregua commerciale raggiunta a maggio nel primo round di negoziati a Ginevra. La Cina, infatti, dopo l’incontro, aveva bloccato l’esportazione di minerali strategici e gli Stati Uniti avevano minacciato una revoca dei visti per studenti cinesi nel paese. In seguito ad una lunga telefonata tra Donald Trump e Xi JinPing, però, il primo si è detto molto soddisfatto e fiducioso in una conclusione molto positiva per entrambi i paesi. Dopo mesi di attacchi e scontri commerciali, insomma, gli Stati Uniti e la Cina sembrano compiere i primi passi verso un riallacciamento dei rapporti economici.

(Giovanni Ferrazza)

Cina, migliora la sua reputazione globale mentre peggiora quella degli USA. Secondo un’inchiesta della società americana di business intelligence Morning Consult, con un indice di favore pari a +8.8, la Cina gode per la prima volta di un’immagine più positiva degli Stati Uniti, per i quali l’indice è stato stimato di -1.5 punti. Quest’ultimo dato è ancora più sorprendente se si considera che nel gennaio 2024 l’indice era superiore ai 20 punti. Dall’insediamento di Trump a gennaio è iniziato il deterioramento della popolarità americana che ha raggiunto un punto di minimo in seguito all’introduzione delle politiche sui dazi. La reputazione degli Stati Uniti è peggiorata nella stragrande maggioranza dei Paesi (38 sui 41 intervistati), mentre l’unico Paese in cui l’opinione verso Washington è migliorata è la Russia. Va da sé che questo declino reputazionale non è senza conseguenze: potrebbe impattare negativamente sull’economia e sul dollaro statunitense.

(Antonella Franzelli)

Giovanni Ferrazza, Antonella Franzelli


EUROPA OCCIDENTALE ED UNIONE EUROPEA

Unione Europea, via libera all’ingresso della Bulgaria nell’Eurozona a partire dal 1° gennaio 2026. Bruxelles ha confermato che Sofia rispetta tutti i criteri richiesti – inflazione sotto controllo, finanze pubbliche stabili e permanenza quinquennale nel Meccanismo di Cambio Europeo, con tassi di cambio e d’interesse stabili. Dopo la valutazione di convergenza presentata a febbraio, la Bulgaria appare pronta a integrare efficacemente l’euro come ventunesimo Stato dell’UE. Ora si attende il voto a maggioranza qualificata del Consiglio dell’UE, atteso prima della pausa estiva, necessario per la conclusione dell’iter. Tuttavia, l’opinione pubblica resta divisa e tendenzialmente scettica: secondo un sondaggio Eurobarometro, il 50% dei cittadini è contrario all’euro – temendo un aumento dell’inflazione e della povertà – mentre il 43% si mostra a favore. Crescono anche le pressioni per indire un referendum sulla transizione dal Lev alla moneta unica.

(Susanna Fazzi)

Olanda, si rompe la coalizione di governo. Geert Wilders, leader del PVV, ha ritirato il sostegno del suo partito alla coalizione di governo, la più estremista nella storia dei Paesi Bassi. Wilders aveva più volte minacciato di far cadere il governo, qualora gli altri partiti della maggioranza (i liberal conservatori, il partito civico-contadino e il NSC) non avessero accettato una linea più dura su alcune questioni. La frattura è esplosa proprio sul tema dell'immigrazione, su cui Wilders aveva presentato un piano programmatico in dieci punti, rifiutato dalle forze della coalizione. L’Olanda sta attraversando un periodo di instabilità: il governo in carica di Schoof - infatti - si era insediato solamente lo scorso luglio, a seguito di elezioni anticipate per la caduta del governo precedente (quello di Rutte). Il Paese si prepara, dunque, a una nuova tornata elettorale, probabilmente in autunno.

(Francesca Rosti)

Grecia, nuove norme restrittive sull'immigrazione. Lo scorso 29 maggio il governo conservatore greco ha annunciato nuove restrizioni alle politiche migratorie: il ministro dell'immigrazione, Makis Voridis, ha annunciato di volere abolire una legge che consente agli immigrati irregolari di richiedere un permesso di soggiorno dopo sette anni di permanenza nel paese. Il primo disegno di legge, la cui approvazione in parlamento è attesa a giugno, prevede una pena fino ai cinque anni di carcere per i migranti che risiedono in Grecia senza documenti ed possibilità per chi lavora in nero di essere regolarizzato dopo anni di soggiorno nel paese; Voridis ha inoltre annunciato che gli immigrati irregolari potranno scegliere il rimpatrio volontario per evitare le sanzioni. Da quando è salito al potere nel 2019, il governo di Mitsotakis ha rafforzato i controlli alle frontiere terrestri e marittime della Grecia, che costituiscono i principali punti di ingresso in Europa per le persone in fuga da conflitti e povertà. Negli ultimi anni la Grecia ha ricevuto frequenti accuse da parte delle organizzazioni internazionali per presunti respingimenti illegali di richiedenti asilo.

(Bianca Franzini)

Bianca Franzini, Francesca Rosti e Susanna Fazzi

EUROPA CENTRO-ORIENTALE E RUSSIA

Romania, le sfide del Presidente. Nicușor Dan ha vinto le presidenziali battendo l’estrema destra di George Simion grazie a una forte mobilitazione al secondo turno. Ora affronta un Paese polarizzato e una difficile formazione del nuovo governo. Il PSD ha scelto di restare fuori dall’esecutivo ma potrebbe offrire sostegno esterno. La sfida vera per Dan inizia ora: i prossimi mesi saranno decisivi.La Romania è in crisi economica, con deficit e debito in aumento. Il nuovo presidente dovrà attuare riforme strutturali e sbloccare i fondi europei del PNAR per evitare prestiti esterni. Per governare dovrà mediare tra forze politiche divise, in un contesto reso instabile da austerità e pressioni dell’estrema destra.

(Giuliana Băruș)

Russia, sorprendente attacco ucraino alle basi aeree russe. Domenica 1° giugno, Kiev ha condotto una serie di attacchi con droni a basi aeree russe, situate in profondità del territorio della Federazione russa. L’attacco ha impiegato 117 droni e ha colpito due basi aeree, distruggendo caccia e bombardieri. Si tratta di un’azione che ha richiesto mesi e mesi di preparazione da parte dell’intelligence ucraina, e che ha avuto un forte valore simbolico. Le due basi colpite sono quelle di Olenya, nel nord-ovest della Russia, non lontano dal confine con la Finlandia, e di Belaya, a sud-est, poco sopra il confine con la Mongolia. Kiev ha dichiarato di aver distrutto più di 40 aerei, ma è impossibile verificarlo in modo indipendente.

Russia, risposta di Mosca agli attacchi ucraini. In seguito all’operazione di intelligence ucraina che ha portato alla distruzione di numerosi bombardieri russi all’interno di basi aeree della Federazione, Mosca aveva annunciato pesanti ritorsioni. Tra giovedì 5 giugno e venerdì 6 giugno, la Russia ha quindi condotto massicci attacchi con droni e missili contro Kiev e altre città ucraine, sia in Ucraina occidentale che orientale. Si registrano persone uccise e decine di feriti.

(Silvia Pasetto)

Ucraina, Zelensky chiede un incontro con Trump al G7 in Canada, previsto dal 15 al 17 giugno. Lo ha annunciato il capo dello staff presidenziale Andriy Yermak, spiegando che una delegazione ucraina guidata dalla vicepremier Yuliia Svyrydenko ha visitato Washington per preparare il colloquio e discutere il proseguimento degli aiuti militari americani all’Ucraina. Nel frattempo, Kiev si è detta pronta ad acquistare sistemi di difesa missilistica dagli Stati Uniti, mentre legislatori americani valutano nuove sanzioni contro la Russia e i suoi principali acquirenti di energia, con l’obiettivo di ridurre le entrate di Mosca dal petrolio. Zelensky ha già ricevuto un invito ufficiale al G7 e punta a rafforzare il sostegno internazionale nella guerra contro Mosca.

(Eleonora Tirolese)

Giuliana Băruș, Eleonora Tirolese e Silvia Pasetto

MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

Iran, Trump frena: "Nessun arricchimento dell'uranio nell'accordo". Il presidente americano Donald Trump ha categoricamente smentito l'ipotesi di consentire l'arricchimento dell'uranio all'Iran in un potenziale accordo nucleare. La presa di posizione del Presidente degli Stati Uniti giunge a seguito delle rivelazioni del sito web Axios: secondo quanto riportato, l'ultima proposta americana avrebbe aperto alla possibilità di un arricchimento limitato dell'uranio da parte iraniana, una concessione finora sempre esclusa dall'amministrazione statunitense. Dunque, con il suo messaggio Trump intende chiarire la linea dura di Washington, ribadendo un principio chiave che, a quanto pare, rimarrebbe invariato nelle trattative in corso.

(Chiara Bertolotto)

Iran, rivelati documenti sensibili sul nucleare israeliano. L’Iran ha dichiarato di essere entrato in possesso di documenti riservati relativi al programma nucleare israeliano. Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, l’intelligence iraniana avrebbe ottenuto le informazioni tramite un attacco informatico condotto lo scorso anno contro un centro di ricerca nucleare israeliano. Le autorità israeliane non hanno ancora rilasciato commenti ufficiali, ma la notizia arriva in un momento delicato, segnato da un’escalation di tensioni tra Teheran e l’Occidente riguardo al programma nucleare iraniano. Secondo alcuni analisti, la tempistica della rivelazione potrebbe essere parte di una strategia di pressione o deterrenza.

(Matteo Francescucci)

Yemen, il leader di al-Qaeda minaccia Trump e Musk per la guerra a Gaza. Il leader della branca yemenita di al-Qaeda, Saad bin Atef al-Awlaki, su cui pende una taglia da 6 milioni di dollari, ha rivolto minacce dirette al presidente americano Donald Trump e all’imprenditore Elon Musk in un video diffuso online. La presa di posizione arriva in risposta al sostegno degli Stati Uniti a Israele nel conflitto in corso nella Striscia di Gaza. Nel messaggio, al-Awlaki ha invitato a una rappresaglia contro chi sostiene le operazioni militari israeliane, includendo anche i leader di alcuni Paesi arabi. Con questo avvertimento, il capo dell’AQAP intende sottolineare la determinazione del gruppo jihadista nel reagire alle azioni contro i palestinesi, ribadendo così la sua opposizione alle politiche americane nella regione.

(Francesco Cannizzaro)

Matteo Francescucci, Chiara Bertolotto e Francesco Cannizzaro

TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE

Attacco incendiario a Boulder, Colorado: arrestato cittadino egiziano. Il 1° giugno 2025, durante una manifestazione pro-Israele a Boulder, in Colorado, Mohamed Sabry Soliman, cittadino egiziano irregolare, ha lanciato una molotov contro i partecipanti, ferendo dodici persone. Secondo le autorità federali, l’attentatore avrebbe pianificato l’attacco per oltre un anno, motivato da ideologia estremista e odio contro Israele. Soliman è stato arrestato sul posto e rischia l’ergastolo per tentato omicidio e terrorismo interno. Anche alcuni suoi familiari sono stati fermati per violazioni dell’immigrazione. L’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nazionale e i rischi legati alla radicalizzazione di individui presenti illegalmente sul suolo americano.

(Federica Placidi)

Stati Uniti, sanzioni nei confronti dei giudici della Corte penale internazionale. Il dipartimento di Stato americano ha imposto sanzioni individuali nei confronti di quattro giudici della Corte penale internazionale (ICC). Il Dipartimento ha motivato le misure contro il tribunale internazionale, affermando come le stesse si siano rese necessarie a fronte delle ultime azioni intraprese dalla Corte nei confronti di Stati Uniti e Israele, denunciando un abuso di potere motivato, secondo Washington, da ragioni profondamente politiche. Nello specifico, il Dipartimento di Stato ha citato i mandati di arresto contro Benjamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e l’autorizzazione ad indagini preliminari per presunti crimini di guerra commessi dalle forze statunitensi in Afghanistan. La Corte, la cui giurisdizione non è riconosciuta da Stati Uniti e Israele, ha definito le sanzioni come un tentativo chiaro di delegittimare la sua autorità.

(Davide Shahhosseini)

Federica Placidi e Davide Shahhosseini


Framing The World è un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.

Antonella Franzelli: Asia ed Estremo Oriente

Alessia Boni: America Latina e Caraibi

Aurelia Puliafito: Africa Sub-Sahariana

Beatrice Baroni: Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Bianca Colli: America del Nord

Bianca Franzini: Europa Occidentale e Unione Europea

Caterina De Rosa: America del Nord

Chiara Bertolotto: Medio Oriente e Nord Africa

Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Eleonora Tirolese: Europa Orientale e Russia

Federica Iannò: America del Nord

Federica Placidi: Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Francesca Rosti: Europa occidentale e Unione Europea

Francesco Oppia: Asia ed Estremo Oriente

Giovanni Ferrazza: America del Nord

Giulio Ciofini: Africa Sub-Sahariana

Giuliana Báruş: Europa Orientale e Russia

Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale

Lorenzo Graziani: America del Nord

Lucas Torres: America Latina e Caraibi

Matteo Francescucci: Medio Oriente e Nord Africa

Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa

Nicole Mancinelli: America Latina e Caraibi

Ratì Mugnaini Provvedi: Asia ed Estremo Oriente

Silvia Pasetto: Europa Centro-Orientale e Russia

Susanna Fazzi: Europa occidentale e Unione Europea

Valeria Picciolo: Asia ed Estremo Oriente

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