Framing The World, Edizione CI

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  Redazione
  06 febbraio 2023
  19 minuti, 2 secondi

Framing The World, Edizione CI

Nel 101esimo numero di Framing the World ci occupiamo delle rinate tensioni in Israele, nonché dei rapporti tra Stati Uniti e Cina. Ricordiamo inoltre la Giornata della Memoria, e l’anniversario della scomparsa di Giulio Regeni in Egitto.

Tutto questo e molto altro nel 101° numero di Framing the World!

DIRITTI UMANI

ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

AFRICA SUB SAHARIANA

AMERICA DEL NORD

AMERICA LATINA

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

EUROPA ORIENTALE E RUSSIA

MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE




DIRITTI UMANI

Finlandia, approvata legge sui diritti delle persone transgender. L’1 febbraio, il parlamento finlandese ha approvato una nuova legge che abolisce i requisiti della sterilizzazione e di una diagnosi psichiatrica, rendendo più facile per le persone transgender cambiare il proprio genere. Secondo la legislazione precedente, che violava la Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, la persona doveva fornire prova della sua infertilità prima che le venisse riconosciuto il genere. In base alla nuova legge, invece, il riconoscimento del genere verrà garantito a seguito di richiesta scritta e dopo un “periodo di riflessione” obbligatorio di un mese. Matti Pihlajamaa, consulente per i diritti LGBT+ di Amnesty International Finland, ha accolto favorevolmente questa decisione affermando che “la Finlandia ha compiuto un passo importante verso la protezione dei diritti delle persone trans e il miglioramento delle loro vite e del diritto all'autodeterminazione”.

Giornata della Memoria. Il 27 gennaio è stato celebrato il 78° anniversario dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau da parte dalle truppe della 60ª Armata del 1° Fronte ucraino guidate dal maresciallo Ivan Konev. La ricorrenza, già commemorata da alcuni Paesi – in Germania dal 1996 e in Italia dal 2001 – fu istituita a livello mondiale il 1° novembre 2005 dalle Nazioni Unite, nel 60° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale. Il tema scelto per quest’anno per ricordare le vittime dell’Olocausto è stato “Casa e appartenenza”. L’obiettivo è quello di mettere in luce l’umanità delle vittime e dei sopravvissuti dell’Olocausto e al tempo stesso osteggiare l’incitamento all’odio, l’antisemitismo, il pregiudizio, la distorsione e la negazione dell’Olocausto.

Sette anni dalla scomparsa di Giulio Regeni. Sono passati sette anni dal 25 gennaio 2016, giorno in cui Giulio Regeni, 28enne ricercatore friuliano, venne rapito al Cairo e trovato morto 9 giorni dopo con evidenti segni di tortura. Dopo i primi anni di depistaggi, nel dicembre 2018 la Procura di Roma iscrive nel registro degli indagati il nome di cinque - successivamente quattro - militari egiziani ritenuti responsabili del sequestro di Regeni. A gennaio 2021, il caso arriva anche al Consiglio degli Esteri Ue. Da allora, però, il processo per i quattro militari è stato sospeso due volte e verrà discusso il prossimo 13 febbraio. Nel frattempo, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha riferito di aver incontrato il presidente egiziano al-Sisi e che quest’ultimo gli abbia garantito che “l’Egitto farà di tutto per eliminare gli ostacoli che ci sono e che rendono difficile il dialogo con l'Italia".

Lorenzo Franceschetti



ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

Adani, miliardi in fumo. Il fondo Hindenburg Research ha dichiarato di aver identificato la più grande frode aziendale mai scoperta. L’Adani Group, controllato dal miliardario indiano Gautam Adani, fino a metà gennaio era il terzo uomo più ricco del mondo con un patrimonio personale di $119 miliardi, userebbe almeno 38 società di facciata nelle Mauritius per manipolare gli utili, mentre gli audit sarebbero svolti, inadeguatamente, da una piccola società con soli 15 dipendenti, a fronte delle centinaia di aziende facenti parte del gruppo. Adani ha prima respinto le accuse come infondate, per poi dipingerle come un attacco all’intera economia indiana, ma i mercati non sembrano ascoltare: in pochi giorni, Adani ha perso $60 miliardi, mentre il valore delle sue società è calato di circa $108 miliardi.

Federal Reserve, nessuna sorpresa. La Federal Reserve, come ampiamente atteso, ha alzato i tassi di interesse di soli 25 punti base, rallentando il passo degli aumenti per la secondo volta consecutiva e portando i tassi ad un intervallo tra 4.5% e 4.75%. Il presidente Powell ritiene questa decisione consistente con l’obiettivo di riportare l’inflazione al 2% e coerente con i primi segnali di rallentamento dell’inflazione, tanto da annunciare che “il processo deflazionistico è iniziato” e far intuire che il rialzo dei tassi potrebbe terminare già in primavera. Dopo queste parole i mercati hanno preso il volo (Nasdaq +5% in due giorni, S&P +3%), salvo poi essere riportati a terra dai dati del mercato del lavoro.

USA, cala ancora la disoccupazione. Se il Big Tech continua ad annunciare tagli al personale (4.000 per IBM, 10.000 per Microsoft, 12.000 per Google, 18.000 per Amazon), alcune aziende della “vecchia” economia dell’industria e dei servizi fa vanno in direzione opposta: Airbus, ad esempio, assumerà 13.000 persone per rispondere alla crescente domanda di aerei, mentre il fast-food Chipotle prevede 15.000 assunzioni nei nuovi ristoranti in apertura. Ciò potrebbe spiegare in parte perché l’ultimo report sull’occupazione negli Stati Uniti abbia mostrato la disoccupazione in calo al minimo storico del 3.4% e 517.000 nuovi posti di lavoro a fronte dei 190.000 attesi. I mercati, intimoriti dalla possibilità che ciò convinca la Fed ha alzare di più i tassi, chiudono la sessione in forte calo, ma in positivo per la settimana.

Tesla e Meta, inizio con il botto. Due delle società che hanno più sofferto durante il 2022 hanno iniziato l’anno nuovo con tutt’altro spirito e sono state premiate dagli investitori. I dati trimestrali di Tesla hanno battuto le previsioni degli analisti e l’azienda stima ora di poter vendere 1.8 -2.0 milioni di auto nel 2023 grazie alle nuove fabbriche in Germania e Cina e alla riduzione dei prezzi di listino: in borsa il rialzo è del 75% dal 1 gennaio. Meta, appesantita dagli investimenti miliardari per il “metaverso”, aveva perso quasi il 75% nel 2022, ma l’impiego dell’intelligenza artificiale che ha contribuito ad aumentare gli utenti giornalieri e il taglio dei costi (compresi 11.000 licenziamenti) sembrano aver riportato l’ottimismo: dai minimi di novembre il titolo è cresciuto del 106%.

IMF, crescita in rialzo. Per la prima volta in 12 mesi, il Fondo Monetario Internazionale ha alzato le proprie previsioni di crescita, per le quali l’economia mondiale, dopo la riapertura cinese e il calo dei prezzi energetici in Europa, dovrebbe crescere del 2.9% nel 2023 e del 3.1% l’anno successivo. L’unica economia di rilievo per la quale le stime sono state ridimensionate è il Regno Unito, unico paese previsto in contrazione causa aumenti delle tasse, riduzione della forza lavoro e rialzo dei tassi d’interesse, mentre anche la Russia, nonostante le sanzioni, dovrebbe vedere il segno positivo. Questo ottimismo è stato immediatamente seguito dai dati del pil europeo, cresciuto a sorpresa anche nel IV trimestre (+0.1%), anche se solo grazie al dato irlandese (+3.5%).

Leonardo Aldeghi




AFRICA SUB SAHARIANA



Congo: Papa Francesco "Giù le mani dall’Africa!" Il Papa sta compiendo il più grande dei suoi viaggi in Africa, in particolare è in visita apostolica nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan. La sua prima omelia i n territorio africano è stata accompagnata dalla presenza di oltre un milione di persone, che hanno ascoltato le parole del pontefice. In particolare, Papa Francesco ha lanciato un forte appello, affermando “Giù le mani dalla Repubblica Democratica del Congo, giù le mani dall'Africa! Basta soffocare l’Africa”. Il pontefice ha spiegato infatti che il continente africano non è una miniera da sfruttare e un suolo da saccheggiare. Francesco ha spiegato come, dopo quello politico, in Africa si sia scatenato infatti un 'colonialismo economico', altrettanto schiavizzante. Lo sfruttamento dell’Africa, ha affermato, "è un dramma davanti al quale il mondo economicamente più progredito chiude spesso gli occhi, le orecchie e la bocca”. Durante la sua omelia, il Papa ha invitato le autorità congolesi ad investire sui giovani e sulla loro istruzione.

Zimbabwe: Lukashenko in visita. Il presidente bielorusso Lukashenko ha effettuato la sua prima missione in Africa sub-sahariana. LA BBC ha sottolineato che il viaggio di Lukashenko segue la firma di alcuni importanti accordi commerciali, dal valore di 350 milioni di dollari tra i due paesi, comprendenti anche la fornitura di macchine agricole. Il presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnagagwa, visitò Minsk nel 2019, lo stesso anno in cui il presidente bielorusso pubblicò sul proprio sito web ufficiale le grandi opportunità viste dal suo governo nella cooperazione tra Bielorussia e Zimbabwe. I rapporti economici tra i due paesi sono cresciuti negli ultimi sette anni. Secondo i media statali della nazione africana, durante la sua visita dovrebbero essere firmati altri accordi nei settori dell'energia, della produzione, dei trasporti e della logistica.



Andrea Ghilardi

AMERICA DEL NORD

Stati Uniti d’America, Aspettando Blinken a Pechino. Durante il prossimo weekend il segretario di stato Antony Blinken intraprenderà un viaggio verso Beijing: lo scopo sarà quello di riaprire i rapporti con la Cina che ha da poco annunciato di concentrare i suoi sforzi sulla ripresa economica, dopo la politica Zero Covid. Le premesse a questo incontro sono state poste già dall'incontro del G20 a Bali, nel Novembre del 2022, quando il presidente americano Biden e la maggiore carica cinese Xi hanno intrapreso "conversazioni amichevoli", aprendo la possibilità ad un riavvicinamento. Al contempo, il portavoce del Ministro degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha confermato che "la Cina accoglie la visita di Blinken con piacere". Non è mancato però un accenno alla necessità che i due paesi prendano "la stessa direzione, per consolidare il consenso preso dai leader dei rispettivi stati, [...] per portare ad una florida e salutare relazione". La necessità sarà indubbiamente quella di superare la poco fortunata visita di Nancy Pelosi, Speaker della Camera dei Rappresentati, a Taiwan, che in quel contesto aveva generato non poco scalpore in Cina con le sue dichiarazioni "pro democrazia". Senza maggiori informazioni, non possiamo che attendere con grande interesse, sperando in quello che potrebbe essere un punto d'inizio per un nuova "diplomazia del Ping Pong".

Stati Uniti d’America, Gli F-16s voleranno fino all’Ucraina? Alla richiesta ucraina di ricevere gli aerei da combattimento americani F-16, il Presidente Americano Joe Biden ha risposto semplicemente "no". La questione è ovviamente più ampia di quanto sembri, basti pensare come, qualche giorno dopo la dichiarazione della massima carica americana, un ufficiale americano ha confermato come "non sia ancora stata intrapresa alcuna discussione ufficiale" a riguardo. Bisogna inoltre considerare la possibilità che la sbrigativa risposta di Biden possa venir interpretata come un "non ora", invece che come un secco "no". Questa possibilità viene supportata dall'intervista del MSNBC a uno dei deputati del National Security Adviser, Jon Finer, che ha confermato come la materia verrà discussa in maniera "molto cauta" con Kiev e con i suoi alleati. Un'altra decisione che potrebbe permettere agli Stati Uniti di appoggiare la resistenza ucraina sarebbe quella di permettere la re-esportazione degli F-16 da parte di paesi terzi. Al contempo, nuovi attori si stanno muovendo in tal senso, come la Polonia che, secondo l'indiscrezione di Andriy Yermak, figura vicina al Presidente ucraino Volodymr Zelensky, si sarebbe resa disponibile a fornire gli aerei di guerra richiesti.

Lorenzo Graziani

AMERICA LATINA 

Cile, prorogata dichiarazione di emergenza. un'altra regione è in emergenza poiché i vigili del fuoco hanno avuto difficoltà per controllare dozzine di incendi che hanno ucciso almeno 23 persone. L'ultimo ordine di emergenza di sabato copre la regione meridionale dell'Araucania, accanto alle regioni precedentemente dichiarate Biobio e Nuble, situate vicino al centro della lunga costa del Pacifico del paese sudamericano.

Ludovica Costantini

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

Myanmar, la giunta militare annuncia una proroga dello stato di emergenza. Il regime militare del Myanmar ha annunciato una proroga di sei mesi dello stato di emergenza, che di fatto ritarderà le elezioni promesse dalla giunta stessa. La proroga ha avuto inizio il primo febbraio del 2023, anniversario del colpo di stato guidato dal generale dell’esercito Min Aung Hlaing che, preso il controllo del Paese ha destituito e messo agli arresti domiciliari la leader democratica eletta Aung San Suu Kyi. Il colpo di stato ha gettato il Paese in una profonda crisi politica, economica e sociale, e le proteste della popolazione, inizialmente pacifiche, si sono lentamente trasformate in veri e propri scontri armati. Diverse aree del Paese da quest’anno sono sotto la legge marziale, fatto che ha portato alla nascita di gruppi noti come “Forze di difesa Popolare”. Secondo le stime condivise dall’ Assistance Association for Political Prisoners (AAPP), ad oggi la giunta avrebbe arrestato oltre 17,000 oppositori politici e ne avrebbe uccisi oltre 1000.

(Alessandra Tamponi)

Giappone, cresce la cooperazione securitaria con gli USA. Secondo quanto ribadito durante un colloquio in formato “due più due” tenutosi l’undici Gennaio 2023 che ha coinvolto i ministri giapponesi degli Esteri e della Difesa e i segretari di Stato e della Difesa statunitensi, la cooperazione tra Washington e Tokyo entra in una nuova fase. In seguito alle crescenti incertezze riguardanti la Cina, i rappresentanti dei due Paesi hanno infatti deciso “di portare avanti iniziative bilaterali di modernizzazione per costruire un'Alleanza più capace, integrata e agile che rafforzi la deterrenza e affronti le mutevoli sfide alla sicurezza regionale e globale”. Durante il colloquio le due parti hanno espresso approvazione per le rispettive strategie di sicurezza e di difesa nazionale, comunicando l’intenzione di rafforzare le capacità militari statunitensi nelle isole sud-occidentali del Giappone, in prossimità di Taiwan. Il colloquio è avvenuto qualche settimana dopo la decisione del Governo Kishida di raddoppiare le spese militari del paese, portandole al 2% e virando dal tradizionale approccio difensivo che ha caratterizzato il Giappone del dopoguerra.

(Alessandra Tamponi)

Alessandra Tamponi e Laura Salvemini


EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

UE-Ucraina, visita dei vertici europei a Kiev. La presidente della Commissione Ursula Von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, l’Alto rappresentante Josep Borrell e altri 16 commissari dell'esecutivo dell'Unione si sono incontrati a Kiev con il presidente Volodymyr Zelensky e funzionari del suo governo lo scorso 3 febbraio. I partecipanti hanno parlato del decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia (che verrà concordato con i Paesi del G7 e dovrebbe scattare il 24 febbraio, un anno dopo l'aggressione), del sostegno militare nei confronti dell'Ucraina e dell'importanza del fronte alleato contro la Russia. Si è discusso anche del processo di adesione dell'Ucraina all'UE. La delegazione UE ha dichiarato che il futuro dell'Ucraina è nell'Unione; tuttavia, mentre Kiev spinge per una adesione nell'immediato futuro, l'Europa chiede garanzie sulle riforme ed il raggiungimento di specifici obiettivi da parte dell'Ucraina.

Regno Unito, settore pubblico in sciopero. A partire dal primo febbraio nel Regno Unito ci sono stati grossi scioperi che hanno coinvolto soprattutto il settore pubblico. Le prime stime dei sindacati parlano di circa mezzo milione di lavoratori scesi in piazza per richiedere migliori condizioni lavorative e aumento degli stipendi. Gli scioperi dei giorni scorsi hanno coinvolto soprattutto insegnanti, ferrovieri, dipendenti pubblici. Si tratta tuttavia solo di una parte dell'ondata di scioperi che continua ormai dalla fine del 2022, quando a scioperare erano stati principalmente postini, fisioterapisti, infermieri, autisti per protestare contro i tagli ai servizi pubblici (soprattutto alla sanità, all'istruzione ed ai trasporti). Tuttavia, il governo sembra non voler concedere aumenti salariali troppo generosi, che potrebbero rendere cronica l'alta inflazione. Altri scioperi sono già stati programmati fino a fine marzo.

Bassa Austria, continua a crescere l'estrema destra. Le elezioni statali del 29 gennaio in Bassa Austria (il più grande Stato federato del Paese) hanno visto la sconfitta storica del partito conservatore ÖVP e di quello socialdemocratico SPÖ, mentre l'estrema destra continua la sua crescita. Il Partito Popolare Austriaco ha perso la maggioranza assoluta in Bassa Austria, costringendolo a cercare una coalizione provinciale per la prima volta in vent’anni. Il Partito della Libertà, partito anti-immigrazione, è salito al secondo posto con il 25,4% e i socialdemocratici sono arrivati terzi con il 20,7%. Nonostante abbia ottenuto circa 10 punti percentuali in meno di voti rispetto alle ultime elezioni, il Partito Popolare è ancora primo con il 39,7%. Il Partito della Libertà rappresenta il chiaro vincitore di queste elezioni e sembra ora pronto a vincere quelle federali del 2024.

Il ministro dell'Interno Gerhard Karner, conservatore della Bassa Austria, ha dichiarato che dopo questa elezione "gli estremisti identitari di destra hanno dimostrato ancora una volta il pericolo che rappresentano per la democrazia".


Bianca Franzini



MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

Israele, settimane di sangue: le forze militari israeliane hanno compiuto un raid nel campo profughi di Jenin in un’operazione volta a neutralizzare alcuni terroristi. Negli scontri sono morti dieci palestinesi. Come rappresaglia per questo intervento, nei due giorni successivi due terroristi palestinesi, apparentemente lupi solitari non collegati a qualche organizzazione, hanno compiuto due attentati a Gerusalemme. Nel primo sono state uccise sette persone che uscivano da una sinagoga di un quartiere ultraortodosso della città. Vi è stato anche un lancio di razzi da Gaza su Israele, il quale ha reagito bombardando la Striscia. Il governo israeliano è pronto a liberalizzare maggiormente il porto d’armi pensando di favorire così la deterrenza. Inoltre, è al vaglio un inasprimento della legislazione che colpirebbe lo status legale dei familiari dei terroristi.

(Michele Magistretti)

Tunisia, astensione record anche al secondo turno delle legislative. 11, 3%, è questo il dato della partecipazione al secondo turno delle elezioni del nuovo Parlamento tunisino, che si sono tenute il 29 gennaio scorso. Il dato si discosta appena dal 11,2% raggiunto al primo turno. Un risultato che punta al guinness dei primati: raramente si sono visti tassi di astensione così alti a livello mondiale. Un dato sconfortante per il Presidente Saied che non ha più scuse di fronte ad un flop di tale portata. A riprova dell’imbarazzo dell’esecutivo, l’ISIE (Istituto Superiore Indipendente per le Elezioni) ha cercato di impedire ai media l’accesso agli uffici elettorali. Gli effetti del voto saranno tuttavia marginali per un’Assemblea che ha ben poco bisogno del sostegno popolare. Il Parlamento, che si riunirà per la prima volta il 4 marzo, è stato svuotato di buona parte dei suoi tradizionali poteri con la riforma costituzionale del 2022. I principali partiti d’opposizione - che non hanno partecipato al voto come forma di protesta - si sono ricompattati, chiedendo a gran voce fin da subito le dimissioni del Presidente e l’organizzazione di nuove elezioni legislative.

(Francesco Lorenzini)



Michele Magistretti e Francesco Lorenzini




TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE

Stati Uniti, sospetto “pallone spia” cinese sui cieli del Montana. Secondo quanto riferito dal Dipartimento della Difesa americano, il presunto “pallone spia”, individuato mercoledì scorso nello spazio aereo del Montana, starebbe volando ad un’altezza superiore alle rotte aeree civili e commerciali e che non rappresenterebbe una minaccia né fisica né militare. Alle accuse di spionaggio di Washington ha risposto il ministro degli Esteri cinese Qin Gang, il quale ha affermato che il “pallone” sarebbe in realtà un dirigibile civile utilizzato a scopo di ricerca meteorologica, che ha visto erroneamente deviare la propria traiettoria verso il territorio statunitense a causa delle avverse condizioni meteo.

(Davide Shahhosseini)

Filippine, nuovo accordo di cooperazione militare tra Manila e Washington. La nuova intesa è stata annunciata in occasione della visita del segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, avvenuta giovedì scorso a Manila. Sulla base del nuovo accordo, che sostituisce quello siglato nel 2014 il quale garantiva all’esercito americano di avere presidi in cinque basi militari filippine, gli Stati Uniti potranno stanziare contingenti in altrettante basi del paese. Washington ottiene così la possibilità di incrementare ulteriormente la presenza militare in un punto nevralgico della strategia del contenimento marittimo della Cina.

(Davide Shahhosseini)

Mali, la missione MINUSMA sempre più in bilico. In data 27 gennaio il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito per discutere a proposito del rapporto del Segretario Generale Guterres sull’andamento della missione di peacekeeping MINUSMA in Mali. Guterres ha sottolineato l’impossibilità di poter mantenere lo status quo, alla luce del comportamento della giunta militare attualmente al potere in Mali. L’ONU lamenta in particolare gli ostacoli posti alla libertà di movimento dei caschi blu. Due le opzioni sul tavolo: aumentare il numero di effettivi di altri 3.000 soldati rispetto ai 12.000 attuali in modo da rafforzare le capacità di espletamento del mandato, oppure chiudere la missione. Gli ambasciatori americano e francese hanno sostenuto la posizione di Guterres affermando di voler riesaminare l’opportunità del proprio sostegno all’operazione. Il Ministro degli Affari Esteri maliano ha però contrattaccato, denunciando il mancato rispetto delle esigenze di sicurezza del suo popolo. L’ambasciatore russo ha sottolineato che la posizione del paese ospitante deve avere un maggior peso nella decisione, accusando le potenze occidentali di neocolonialismo. MINUSMA, avviata nel 2013 per far fronte alla pressione dei gruppi jihadisti sul governo di Bamako, ha sofferto molto negli ultimi mesi a causa del ritiro dei contingenti francesi e di altri Stati europei. Dopo l’arrivo delle truppe paramilitari della Wagner nel paese ad inizio 2022, la continuazione della missione è ormai sempre più in dubbio.

(Francesco Lorenzini)

Burkina Faso, la giunta al potere chiede il ritiro delle truppe francesi. Il governo Burkinabé ha notificato il 24 gennaio alla Francia la denuncia dell’accordo con cui nel 2018 aveva acconsentito alla presenza di truppe francesi sul proprio territorio per lottare contro i gruppi jihadisti. Con tale atto la giunta militare chiede la conclusione dell’operazione Sabre ed il rientro entro un mese dei 400 effettivi appartenenti alle forze speciali francesi. La decisione è strettamente legata all’avvicinamento alla Federazione russa del nuovo regime di Ouagadougou, arrivato al potere con un colpo di Stato nel settembre 2022. Il 26 gennaio il governo francese ha deciso di richiamare il proprio ambasciatore in Burkina Faso per procedere a delle consultazioni. Le truppe in territorio burkinabé saranno presumibilmente spostate nel vicino Niger, dove la Francia già conta un contingente composto da più di 2.000 uomini.

(Francesco Lorenzini)

Davide Shahhosseini e Francesco Lorenzini



Framing The World è un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.

Alessandra Tamponi: Asia ed Estremo Oriente

Andrea Ghilardi: Africa Sub-Sahariana

Bianca Franzini: Europa Occidentale e Unione Europea

Chiara Giovannoni: Diritti Umani

Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Elisa Maggiore: America Latina

Federico Pani: America del Nord

Francesco Lorenzini: Medio Oriente e Nord Africa, Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Francesco Rossi: America Latina, Europa Centro-Orientale e Russia

Giulio Ciofini: Africa Sub-Sahariana

Laura Salvemini: Asia ed Estremo Oriente

Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale

Lorenzo Franceschetti: Diritti Umani

Ludovica Costantini: America Latina

Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa

Rosario Giorgio Maria Saffioti: Europea Centro-Orientale e Russia

Samuele Abrami: Medio Oriente e Nord Africa

Sara Oldani: Medio Oriente e Nord Africa



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