Framing The World, Edizione CX

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  Redazione
  19 giugno 2023
  21 minuti, 53 secondi

Framing The World, Edizione CX

Nel nuovo numero di Framing ci occupiamo di diplomazia, descrivendo da una parte il tentativo di mediazione africana nel conflitto russo-ucraino e dall’altra il tour diplomatico di Von der Leyen in America Latina e in Tunisia. In tema migratorio, invece, ci soffermiamo sulla tragedia umanitaria avvenuta al largo della Grecia. Infine, mostriamo come il soft power cinese in Medio Oriente sia arrivato anche in Palestina. Tutto questo e molto altro nel 110° numero di Framing the World!

DIRITTI UMANI

ECONOMIA E FINANZA INTERNAZIONALE

AFRICA SUB SAHARIANA

AMERICA DEL NORD

AMERICA LATINA

ASIA ED ESTREMO ORIENTE

EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

EUROPA ORIENTALE E RUSSIA

MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE




DIRITTI UMANI

Grecia, naufragio di migranti: almeno 600 vittime. Il 14 giugno, un peschereccio salpato dalla Libia e diretto in Italia ha subito un naufragio a sudovest di Pylos, nel Peloponneso. A bordo dell’imbarcazione si trovavano 750 migranti, di cui oltre 100 bambini. Le autorità fanno sapere che il numero delle vittime è già salito a 79, mentre 104 sono le persone tratte in salvo. Il governatore della regione del Peloponneso, Panagiotis Nikas, teme che il numero dei morti salirà di molto, rendendo questo naufragio il più mortale avvenuto al largo della Grecia negli ultimi anni. Intanto, Alarm Phone, una linea telefonica di emergenza per i migranti in difficoltà in mare, ha denunciato la Guardia costiera greca per non aver avviato nessuna operazione di salvataggio nonostante fosse a conoscenza del fatto che l’imbarcazione fosse sovraffollata e inadeguata.

(Lorenzo Franceschetti)

Regno Unito, donna condannata a 2 anni di carcere per aver assunto pillole abortive. Una donna di 44 anni è stata condannata a 28 mesi di reclusione per aver assunto pillole abortive oltre il limite massimo stabilito dalla legge britannica per interrompere la gravidanza. Quest’ultima si è dichiarata colpevole ai sensi della legge del 1861 sui reati contro la persona. Nel 2020, la donna aveva ricevuto dal British Pregnancy Advisory Service (BPAS) il farmaco nell’ambito del programma “pillole per posta”, introdotto durante la pandemia di Covid-19, attestando falsamente di essere incinta da 7 settimane. In Gran Bretagna l'aborto è legale prima delle 24 settimane e deve essere effettuato in clinica dopo 10 settimane di gravidanza, mentre la donna ha assunto le pillole quando era tra le 32 e le 34 settimane. A seguito della condanna, numerosi gruppi di medici hanno richiesto una revisione di questa legge antiquata e un’attenuazione della pena.

(Lorenzo Franceschetti)

Malawi, detenzione forzata di rifugiati e minori. Il governo del Malawi è stato accusato di gravi violazioni dei diritti umani dopo aver arrestato e trasferito forzatamente rifugiati e richiedenti asilo in tutto il paese, ignorando completamente i loro diritti fondamentali. Il 26 maggio, il ministero della sicurezza interna del Malawi ha annunciato di aver detenuto 902 rifugiati e richiedenti asilo dal 17 maggio, residenti nella capitale Lilongwe e in altri distretti del paese. Sono stati temporaneamente detenuti in prigione prima di essere lasciati senza mezzi nel campo profughi di Dzaleka, situato a circa 40 chilometri da Lilongwe. Alcuni dei detenuti hanno riferito di essere stati maltrattati e di aver subito danneggiamenti o furto delle loro proprietà. L'organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch ha denunciato queste azioni e ha chiesto alle autorità del Malawi di invertire immediatamente questa situazione e garantire il rispetto dei diritti di tutti alla libertà di movimento, all'istruzione e a un tenore di vita dignitoso.

(Sofia Ena)

Sofia Ena e Lorenzo Franceschetti




ECONOMIA INTERNAZIONALE

Federal Reserve, cambio di passo. Dopo 15 mesi di continui rialzi dei tassi di interesse, la Federal Reserve di Jerome Powell, con decisione unanime, ha annunciato che manterrà invariati i tassi praticati, ma al contempo non esclude una ripresa delle politiche restrittive nei prossimi mesi. Powell infatti giustifica questa decisione come un'opportunità per valutare gli effetti degli aumenti degli scorsi mesi alla luce dei dati economici delle prossime settimane e nel corso della conferenza stampa Powell ha rivelato che quasi tutti i membri del Federal Open Market Committee prevedono di ulteriori aumenti dei tassi durante il 2023 e come si sia, probabilmente, ad un paio di anni di distanza dal primo taglio dei tassi.

BCE, tassi ancora in aumento. ​​La Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di interesse di altri 25 punti base e la Presidente Lagarde ha descritto un ulteriore innalzamento a luglio come molto probabile, salvo cambiamenti significativi ed inattesi nello scenario economico. La decisione arriva il giorno successivo alla comunicazione proveniente dalla Fed che avrebbe mantenuto invariati i propri tassi e porta i tassi in Europa al 3.5%, ai massimi da oltre due decenni. Lagarde ha aggiunto che c'è ancora strada da fare prima di decretare vittoria contro l'inflazione e i mercati sembrano aver ascoltato attentamente queste parole. Infatti, sui mercati la probabilità che i tassi raggiungano il 4% prima di ottobre è ora valutata all'80%, rispetto al 50% dei giorni precedenti.

Cina, intervento del governo. I dati negativi, o almeno meno positivi rispetto al previsto, proveniente dall'economia cinese hanno convinto la Banca Popolare Cinese ad abbassare i tassi d'interesse di 10 punti base per stimolare una maggiore attività economica, portando i tassi a 1 anno al 2.65%. A suggerire la decisione sono stati infatti i dati sulla produzione industriale, in rallentamento al +3.5% dal 5.6% di aprile, sugli investimenti privati (-0.1%) e sugli immobili (-7.2%), ma anche il tasso di disoccupazione, rimasto stabile a maggio al 5.2% e invece cresciuto per la popolazione tra i 16 ed i 24 anni al 20.8%, ai massimi dal 2018. Allo stesso tempo, il Consiglio Statale sta lavorando ad un pacchetto di misure di stimolo per i settori più in difficoltà, anche se al momento sarebbero misure limitate rispetto a quanto fatto in passato, anche in vista del fatto che la crescita dovrebbe comunque raggiungere l'obiettivo del +5% annuo.

Leonardo Aldeghi



AFRICA SUB SAHARIANA

Sudafrica: Cyril Ramaphosa guida l'iniziativa africana per la pace in Ucraina. Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa è arrivato in Ucraina. Questa visita, la prima dall'inizio dell'invasione russa, fa parte degli sforzi di alcuni paesi africani per contribuire a porre fine al conflitto. Ramaphosa ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky prima di recarsi a San Pietroburgo per un incontro con il presidente russo Vladimir Putin. Durante la sua visita, Ramaphosa ha visitato Bucha, un sobborgo di Kiev, dove l'esercito russo è accusato di aver ucciso civili nel 2022. Un raid aereo a Kiev durante la sua visita ha sottolineato le sfide che i leader africani devono affrontare. Ramaphosa ha chiesto una de-escalation del conflitto da entrambe le parti. La delegazione africana, che include anche alti funzionari di Uganda, Egitto e Congo, si dirigerà a Mosca il 17 giugno. Questa iniziativa di pace africana arriva mentre l'Ucraina lancia una controffensiva per scacciare le forze del Cremlino dalle aree occupate, utilizzando armi avanzate fornite da paesi come Stati Uniti, Francia, Regno Unito e Germania.

Sudan: l'Unicef denuncia, più di 330 bambini uccisi, feriti 1900. L'Unicef denuncia che più di un milione di bambini sono stati sfollati in due mesi di conflitto in Sudan, con oltre 330 bambini uccisi e oltre 1.900 feriti. L'accesso ai servizi vitali è limitato e oltre 13 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria. La situazione nel Darfur è particolarmente preoccupante, con quasi 270.000 bambini sfollati di recente a causa dei combattimenti. La guerra in Sudan, che dura da tre mesi tra l'esercito regolare e le forze paramilitari di supporto rapido (Rsf), ha causato oltre 2.000 morti e 2,2 milioni di sfollati, secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim). I combattimenti, iniziati il 15 aprile, hanno anche causato la fuga di 528.000 persone nei paesi vicini.

Giulio Ciofini



AMERICA DEL NORD

Stati Uniti d’America: Sunak a Washington per contrastare Cina e Russia. Il Primo Ministro britannico Rishi Sunak ha fatto visita a Washington questo giugno e ha annunciato, durante una conferenza stampa con Biden alla Casa Bianca, un accordo di cooperazione transatlantica, spostando fermamente il Regno Unito nell'orbita economica americana e aprendo nuovi legami con l'amministrazione di Washington, decisamente raffreddati a seguito della Brexit. La decisione è derivata dalla volontà di contrastare le minacce che Cina e Russia rappresentano nei mercati internazionali, come dichiarato da Sunak: "Stati come Cina e Russia sono intenzionati a manipolare e sfruttare le nostre debolezze". Biden ha fin da subito decantato i benefici economici derivanti dall'accordo, sottolineando come il Regno Unito possa diventareil principale partner americano nell'ambito della "tecnologia green" e casa di un sistema di regolazione dell'Intelligenza artificiale, come ideato da Sunak.

Nord America: Canada e Paesi Bassi accusano la Siria. Il Canada e i Paesi Bassi il 3 marzo del 2021 e il 18 settembre del 2020 avevano già invocato la responsabilità del regime siriano per atti di tortura e trattamenti crudeli, inumani e degradanti inflitti ai propri cittadini. Nonostante i genuini sforzi dei due stati per ricercare un accordo, questo non è stato ancora raggiunto e la politica di terrore siriana permane. Per questa ragione, l'8 giugno Canada e Paesi Bassi hanno dato inizio ad una causa legale alla Corte di Giustizia Internazionale per la responsabilità siriana per tutte le violazioni dei diritti umani perpetrate dal 2011, come dichiarato congiuntamente dal Ministro degli Affari Esteri canadese Mélanie Joly e dal Ministro degli Affari Esteri Olandese Wopke Hoekstra.

Lorenzo Graziani

AMERICA LATINA

Perù, la Ministra della Salute dà le dimissioni. La Ministra della salute del Perù, Rosa Gutiérrez, si è dimessa mentre il Paese lotta per controllare un'epidemia di febbre dengue. La febbre dengue è un'infezione diffusa dalle zanzare, più comune nei climi tropicali e subtropicali. L'epidemia ha causato morti e infezioni da record, con almeno 248 morti e casi segnalati che superano i 146.000. Sotto pressione per la sua gestione della crisi, la signora Gutiérrez ha annunciato la sua decisione di dimettersi giovedì.

(Ludovica Costantini)

Colombia, ritrovati nella foresta 4 bambini dopo che il loro aereo era caduto il 1 maggio. Quattro bambini sono stati trovati vivi dopo essere sopravvissuti a un incidente aereo e aver trascorso settimane nella giungla amazzonica della Colombia. Il presidente della Colombia Petro ha detto che il salvataggio dei fratelli, di 13, 9, 4 e 1 anno, è stata "una gioia per l'intero paese". La madre dei bambini e due piloti sono morti quando il loro aereo leggero si è schiantato nella giungla il 1° maggio.

(Ludovica Costantini)

America Latina, Ursula von der Leyen ha appena concluso il tour del continente. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha da poco completato un tour in America Latina, per intensificare i rapporti tra l'Unione europea ei Paesi del Mercosur. Inoltre, ha visitato Cile, Argentina, Brasile e Messico, dialogando con i rispettivi presidenti e cercando di trovare strategie comuni per combattere il cambiamento climatico.

(Francesco Andrea Rossi)

Colombia, la Germania restituisce delle maschere indigene del XV secolo. Un museo in Germania ha deciso di restituire alla Colombia due maschere indigene appartenenti al gruppo Kogi, risalenti al XV secolo. Le maschere finirono a Berlino dopo che un esploratore tedesco, Theodor Preuss, le portò con sé nel 1915.L'accordo è stato raggiunto grazie alla partecipazione del presidente colombiano, Gustavo Petro, e di quello tedesco, Frank Walter Steinmeier.

(Francesco Andrea Rossi)

Ludovica Costantini e Francesco Andrea Rossi


ASIA ED ESTREMO ORIENTE

Cina, Pechino ospita il leader palestinese. L’incontro che ha visto protagonisti il presidente cinese Xi Jinping e il leader palestinese Mahmoud Abbas si è tenuto Mercoledì 14 Giugno. Durante l’incontro Xi ha espresso il suo supporto alla causa del popolo palestinese per ripristinare i suoi legittimi diritti nazionali. La Cina ha inoltre rinnovato la sua proposta di mediazione tra Israele e Palestina, condividendo un piano in tre punti che riconferma il sostegno Cinese alla creazione di due stati da crearsi con riferimento ai confini precedenti al 1967 e con Gerusalemme Est come capitale di uno stato palestinese sovrano, sottolineando la rilevanza di una maggiore assistenza internazionale per garantire adeguato sostegno allo sviluppo dei palestinesi. I due leader hanno inoltre concordato di stabilire un partenariato strategico, firmando diversi accordi bilaterali, tra cui figura un accordo per la cooperazione economica e tecnologica.

Indonesia, la Corte costituzionale respinge il tentativo di modificare il sistema elettorale. La decisione è stata resa nota a seguito di una sentenza emessa giovedì 15 Giugno, a ormai meno di un anno dalle prossime elezioni. La contestazione legale aveva come scopo quello di modificare l’attuale legge elettorale generale, approvata nel 2017, riportando il sistema elettorale indonesiano a un sistema chiuso, impedendo quindi agli elettori di esprimersi direttamente sui candidati locali. L’iniziativa è stata fonte di preoccupazione per via delle implicazioni per la democrazia indonesiana del ritorno a un sistema chiuso. Tra i promotori delle modifiche figura anche Demas Brian Wicaksono, membro del Indonesian Democratic Party of Struggle (PDI-P), partito a cui appartiene anche l’attuale presidente Joko “Jokowi” Widodo, che terminerà il suo mandato il prossimo anno. Nel 2024 i cittadini Indonesiani verranno chiamati alle urne sia per le elezioni presidenziali che quelle legislative.

Alessandra Tamponi


EUROPA OCCIDENTALE E UNIONE EUROPEA

Francia, approvato il bilancio della difesa 2024-2030. L'Assemblea nazionale francese ha approvato in prima lettura il disegno di legge sul bilancio militare per il periodo 2024-2030. Il bilancio senza precedenti, che ammonta a 413 miliardi di euro, rappresenta un aumento significativo e mira a rafforzare le capacità dell'esercito francese. Saranno destinati fondi sia alla deterrenza nucleare che al potenziamento delle capacità navali, aeree e di difesa informatica. Un focus del disegno di legge riguarda l'assistenza all'Ucraina: sono stati destinati 16 miliardi di euro per fornire munizioni ed equipaggiamenti al paese. Nonostante il sostegno di alcuni partiti di destra, il voto ha evidenziato divisioni all'interno della coalizione di sinistra NUPES. Mentre alcuni partiti si sono opposti per ragioni ideologiche, altri hanno scelto di astenersi dal voto. Il disegno di legge sarà ora esaminato dal Senato, e il governo spera di promulgarlo prima del 14 luglio, una data simbolica per la Francia.
(Sofia Ena)

UE, nucleare come fonte alternativa al fossile. Lo scorso 16 giugno gli ambasciatori dell'Unione hanno approvato il testo di una dichiarazione che "mette le altre fonti energetiche non fossili alla pari con le rinnovabili negli sforzi per la decarbonizzazione". L'inserimento del nucleare nella lista delle fonti energetiche a basse emissioni di carbonio era stato fortemente voluto dalla Francia, ma inizialmente bocciato da Germania, Lussemburgo ed Austria. La Commissione ha dichiarato che "altre fonti di energia senza combustibili fossili, oltre alle rinnovabili, contribuiscono a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 per gli Stati membri che decidono di fare affidamento su tali fonti di energia".

(Bianca Franzini)

Patto di stabilità UE, scontri tra Francia e Germania. Le maggiori economie dell'Unione, Francia e Germania, continuano a essere in disaccordo sulla riforma delle regole fiscali EU. Berlino spinge verso standard uniformi che possano migliorare la conformità, mentre Parigi sostiene la flessibilità per dare ai Paesi altamente indebitati un maggiore margine di manovra. In base alle regole attuali, gli Stati membri devono mantenere i loro deficit di bilancio al di sotto del 3% del prodotto interno lordo (PIL) e i loro livelli di debito pubblico al di sotto del 60% in rapporto al PIL. Dopo la proposta presentata dalla Commissione ad aprile, il Consiglio dei ministri dell'Economia a Lussemburgo ha in ogni caso costituito l'inizio delle trattative sul nuovo Patto di Stabilità; l'obiettivo sarebbe quello di raggiungere un accordo per l'autunno, così da avere un nuovo negoziato prima che scada la clausola che aveva sospeso l'applicazione delle regole durante la pandemia.

(Bianca Franzini)

UE verso regolamentazione dei sistemi IA: I legislatori dell'Unione europea hanno votato a favore di avviare i negoziati per l'approvazione di una legge che regolamenti i sistemi di intelligenza artificiale (IA), incluso ChatGPT. L'UE sostiene che la legge promuoverà l'innovazione dell'IA e proteggerà le persone dai pericoli associati alla tecnologia. Tuttavia, ci potrebbero essere resistenze da parte delle grandi aziende tecnologiche come OpenAI, che potrebbero essere costrette a ritirarsi dall'UE a causa delle restrizioni imposte dalla legge. L'obiettivo principale della legge è affrontare i rischi legati ai deepfake e alle possibili minacce alla disinformazione, soprattutto in periodo elettorale. La legge classificherebbe i sistemi di IA in base al livello di rischio, con maggiori obblighi per i sistemi ad alto rischio. Ci sono differenze tra il testo proposto dal Parlamento europeo e quello proposto dalla Commissione europea, in particolare per quanto riguarda l'uso della sorveglianza biometrica. La legge richiederebbe anche requisiti speciali per i sistemi generativi di IA, come ChatGPT, per informare gli utenti che il contenuto è stato prodotto da una macchina. L'UE mira ad approvare la legge entro la fine dell'anno, ma potrebbe essere necessario un patto provvisorio con le aziende tecnologiche fino al 2026. Alcuni gruppi di pressione, come la CCIA, hanno sollevato preoccupazioni riguardo alle regole eccessivamente prescrittive che potrebbero rallentare l'innovazione nell'UE.

(Francesca Pasqualino)


Bianca Franzini , Sofia Ena, Francesca Pasqualino

EUROPA CENTRO-ORIENTALE E RUSSIA

Russia, processo contro un difensore dei diritti umani. L’8 giugno è iniziato il processo a Mosca contro Oleg Orlov, un noto difensore dei diritti umani e vicepresidente dell'organizzazione russa non governativa Memorial. È accusato di "screditamento ripetuto" delle forze armate, un reato contemplato nell'articolo 280.3.1 del codice penale, che potrebbe portare a una condanna fino a cinque anni di reclusione in una colonia penale. Secondo Natalia Zviagina, direttrice di Amnesty International Russia, Orlov si trova ora sul banco degli imputati a seguito della pubblicazione di un articolo contro la guerra sulla versione francese di Mediapart nel novembre 2022. In tale articolo, Orlov ha denunciato la Russia di Putin come una società totalitaria fascista. Amnesty International sollecita le autorità russe a revocare immediatamente tutte le accuse mosse contro Oleg Orlov, a porre fine alla repressione delle organizzazioni della società civile e degli attivisti per i diritti umani.

(Sofia Ena)

Serbia-Kosovo, nuova escalation di tensioni nel territorio. Le tensioni sono aumentate tra Kosovo e Serbia dopo che tre agenti di polizia del Kosovo sono stati arrestati da Belgrado. Il Kosovo ha accusato la Serbia di rapimento, mentre la Serbia sostiene che gli agenti erano armati e hanno violato il confine. Il primo ministro del Kosovo ha definito l'ingresso delle forze serbe un'aggressione e ha chiesto il rilascio immediato degli agenti. Entrambi i paesi hanno adottato misure restrittive, con il Kosovo che ha vietato l'ingresso dei veicoli con targhe serbe e la Serbia che ha promesso di fare tutto il possibile per evitare un conflitto. Le tensioni sono aumentate a seguito della decisione del Kosovo di installare sindaci di etnia albanese in comuni a maggioranza serba. Francia, Germania e Stati Uniti hanno invitato entrambe le parti a ridurre le tensioni, mentre gli Stati Uniti hanno criticato apertamente la decisione del Kosovo. L'Unione europea ha chiesto al Kosovo di adottare misure per produrre una de-escalation della situazione. Questi recenti eventi si aggiungono alla lista degli incidenti che hanno scosso la regione dalla dichiarazione di indipendenza del Kosovo nel 2008.

(Francesca Pasqualino)

Grecia, l’affondo della barca dei rifugiati richiama la solidarietà Turca Il governo turco ha chiesto una "responsabilità equa e condivisione degli oneri" dopo il naufragio di una barca di rifugiati al largo della Grecia, che ha causato almeno 78 morti e centinaia di dispersi. Il ministero degli Esteri turco ha espresso le proprie condoglianze e ha sottolineato la necessità di eliminare le cause profonde della migrazione irregolare per prevenire tragedie simili. È stata evidenziata la responsabilità condivisa di migliorare le condizioni dei migranti e dei rifugiati, sottolineando l'urgenza di trovare soluzioni a livello internazionale. La Turchia ospita la più grande popolazione di rifugiati al mondo, con circa 3,9 milioni di persone. Sopravvissuti al naufragio hanno affermato che la guardia costiera greca era direttamente coinvolta e potrebbe aver causato il disastro. L'UNHCR e l'Organizzazione internazionale per le migrazioni hanno chiesto azioni urgenti per prevenire ulteriori morti in mare, sottolineando l'obbligo di salvare le persone in difficoltà secondo il diritto marittimo internazionale. Sono state sollecitate indagini approfondite sulla tragedia e un maggiore coordinamento tra gli Stati del Mediterraneo per salvare vite umane.

(Francesca Pasqualino)

Sofia Ena e Francesca Pasqualino



MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA (MENA)

Kurdistan siriano, l’Amministrazione autonoma comincerà a processare i foreign fighters dell’ISIS. Bedran Jiya Kurd, funzionario dell’Amministrazione autonoma della Siria nel nord-est (Aanes), ha dichiarato che si procederà a processare i 10 mila sospettati foreign fighters militanti dell’ISIS, in quanto, dopo anni di negligenza da parte della Comunità internazionale, la situazione in loco è diventata insostenibile e “necessita di misure urgenti”. Questa decisione viene definita dal portavoce come “un passo significativo nella lotta al terrorismo e al raggiungimento della giustizia sociale”, principi cardine dell’amministrazione ispirata al confederalismo democratico. È dal 2019 che i leader dell’Aanes chiedono urgentemente la creazione di un Tribunale internazionale ad hoc per processare i crimini di guerra e contro l’umanità commessi dai foreign fighters dell’ISIS, ma la mancanza di una legislazione adeguata e della volontà politica degli Stati di provenienza dei militanti, non ne ha permesso l’istituzione. Per queste ragioni, l’Aanes ha deciso di agire da sola, affermando che i processi seguiranno gli standard internazionali a tutela dell’imputato e per un giusto processo, nonostante le scarsità di risorse detenute dall’amministrazione. I processi saranno aperti a tutti gli Stati partecipanti alla coalizione anti-ISIS e alle ONG interessate. Tale presa di posizione risulta necessaria a causa dell’insostenibilità e della minaccia securitaria date dalla presenza di 10 mila foreign fighters, insieme ad almeno 40 mila tra mogli e bambini, detenuti al campo di al-Hol e alla prigione di Hasakah.

(Sara Oldani)

Trattativa UE-Tunisia su migranti, energia ed economia. Domenica 11 giugno, la presidente Ursula von der Leyen, la premier Giorgia Meloni e il primo ministro olandese Mark Rutte hanno visitato la Tunisia per discutere di economia, energia e migrazioni. L'obiettivo dei leader europei è quello di concludere un memorandum d'intesa con il paese nord-africano entro la fine del mese, al fine di garantire un sostegno finanziario di circa 1,9 miliardi di euro da parte del Fondo Monetario Internazionale, da investire nella stabilità e prosperità economica e finanziaria. L'Italia ha posto l'attenzione sulla dimensione esterna del nuovo patto migrazione-asilo includendo la situazione in Tunisia, essendo interessata da flussi migratori costanti verso l'Europa. "Esiste solo un modo per risolvere il problema per tutti, e cioè controllare le frontiere esterne”, ha sottolineato Meloni, auspicando che la stabilizzazione dei paesi di origine possa porre fine al fenomeno migratorio. La distribuzione dei fondi non è l’obiettivo principale, ma quello di bloccare le partenze promuovendo soluzioni per i problemi economici e sociali, nonché creando un ulteriore fondo per finanziare i progetti legati al problema migratorio, sempre nel rispetto dei diritti umani. Nonostante le dichiarazioni positive dei leader europei al termine dei colloqui, le parole del presidente tunisino Said fanno presagire il contrario. Inaccettabile tenere migranti in Tunisia in cambio di soldi, è quanto dichiarato dal presidente, affermando che il paese non farà mai da “guardia di frontiera” per altri paesi.

(Sofia Ena)

Libia, un puzzle intricato: l’alleanza tra il Cairo e il comandante dell’Esercito Nazionale della Libia, Khalifa Haftar sembra indebolirsi. L’Egitto lamenta l’espulsione di alcune migliaia di propri concittadini dal territorio orientale della Libia e il sostegno fornito dal generale della Cirenaica alle forze di supporto rapido sudanesi del generale Mohamed Hamdan Dagalo. Inoltre, non è gradito l’avvicinamento del generale al governo di unità nazionale con sede a Tripoli, guidato da Abdulhamid Dabaiba. Anche il politico di riferimento della Camera dei Rappresentanti di Tobruk, Aguila Saleh, non gradisce tale avvicinamento, considerando il governo di Tripoli illegittimo. Il Comitato congiunto 6+6, composto da rappresentanti dei due rami del legislativo libico, continua a lavorare per indirizzare il paese verso nuove elezioni, ma le divergenze dei suoi membri su diversi temi fondamentali rimangono ampie.

(Michele Magistretti)

Sofia Ena, Michele Magistretti e Sara Oldani



TERRORISMO E SICUREZZA INTERNAZIONALE

Uganda, attacco terroristico in una scuola. Il bilancio dell’assalto, avvenuto in una scuola secondaria di Mpondwe, città al confine con la Repubblica Democratica del Congo, è di almeno 25 persone, con altrettanti feriti, molti dei quali in condizioni critiche. Secondo le forze di polizia locali, l’attacco sarebbe opera del sedicente gruppo terrorista delle Forze democratiche alleate (ADF). Quest’ultimo è attivo dagli anni ‘90 nei territori dell’Uganda e delle regioni orientali dell’ex Congo belga. Dopo l’assalto gli attentatori sarebbero fuggiti verso il parco nazionale di Virunga, zona tipicamente usata come rifugio da diverse milizie armate che operano nella regione, portando con sé un numero ancora non definito di ostaggi.

Polonia, bloccata all’aeroporto di Varsavia parte della delegazione sudafricana in viaggio verso l’Ucraina. Circa 120 membri, per lo più cronisti e addetti alla sicurezza al seguito del presidente Cyril Ramaphosa, quest’ultimo a capo della missione di pace in Ucraina organizzata con altri leader africani, sono stati bloccati dalle autorità di frontiera una volta atterrati a Varsavia giovedì scorso. Queste ultime hanno motivato la decisione affermando che gli agenti di sicurezza sudafricani non avevano le autorizzazioni necessarie per il trasporto di armi. Sebbene il presidente sudafricano sia riuscito, insieme agli altri capi della delegazione africana, a raggiungere Kiev per l’incontro programmato con il presidente Zelensky, lo stesso avrebbe viaggiato senza una consistente parte dei suoi agenti di sicurezza, provocando un piccolo incidente diplomatico tra i due paesi.

Davide Shahhosseini

Framing The World è un progetto ideato e creato grazie alla collaborazione di un team di associati di Mondo Internazionale.

Alessandra Tamponi: Asia ed Estremo Oriente

Andrea Ghilardi: Africa Sub-Sahariana

Bianca Franzini: Europa Occidentale e Unione Europea

Davide Shahhosseini: Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Francesco Lorenzini: Medio Oriente e Nord Africa, Terrorismo e Sicurezza Internazionale

Francesca Pasqualino: Europa occidentale e Unione Europea, Europa Centro-Orientale e Russia

Francesco Rossi: America Latina

Giulio Ciofini: Africa Sub-Sahariana

Leonardo Aldeghi: Economia e Finanza Internazionale

Lorenzo Franceschetti: Diritti Umani

Lorenzo Graziani: America del Nord

Ludovica Costantini: America Latina

Michele Magistretti: Medio Oriente e Nord Africa

Rocco Salvadori: Asia ed Estremo Oriente

Sara Oldani: Medio Oriente e Nord Africa

Sofia Ena: Europa occidentale e Unione Europea, Diritti Umani



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