G20 in Indonesia: si spera ancora nell’incontro tra Putin e Zelensky

  Articoli (Articles)
  Redazione
  12 ottobre 2022
  4 minuti, 48 secondi

A cura di Giusy Criscuolo

A confermare “la speranza” non sopita che i due leader possano incontrarsi a Bali durante il prossimo G20, sarebbe il ministro degli Esteri indonesiano che, nel primo pomeriggio locale ore di Bali dell’11 ottobre, all’indomani dei pesanti bombardamenti sull’Ucraina, avrebbe affermato che Putin e Zelensky potrebbero ancora partecipare al vertice nell’Isola indonesiana. Le dichiarazioni sarebbero state rilasciate al Quotidiano Okezone.

Retno L. P. Marsudi in una conferenza stampa a Jakarta avrebbe dichiarato: “La risposta al nostro invito è ancora positiva. L'agenzia continua a mantenere i contatti con i capi dei due stati” avrebbe aggiunto.

Ma oggi come pochi giorni fa, né la Russia né l'Ucraina hanno ancora confermato ufficialmente la presenza dei rispettivi presidenti. Il 7 ottobre scorso, l'ambasciatore indonesiano dalla sua sede negli Emirati Arabi Uniti, Husin Bagis, come riportato da The National, aveva riferito che Putin e Zelensky avrebbero partecipato al vertice del G20 Indonesiano, che si terrà il prossimo novembre tra il 15/16.

Subito dopo le dichiarazioni, il The National ha cambiato titolo, rimuovendo la citazione dell'ambasciatore a cui erano seguite le dichiarazioni dei portavoce dei due leader, che avevano affermato che non era stata ancora presa alcuna decisione.

Ma se prima del colpo al ponte di Crimea era viva la speranza nell’evento, che avrebbe visto i due leader dei paesi in guerra davanti ad un tavolo per i negoziati, per la prima volta dall’inizio del conflitto, ad oggi, dall’attacco al ponte di Kerch fino alla violenta risposta di Mosca su Kyiv/Kiev, Lviv/Leopoli, Dnipro e altre città di rilievo per l’Ucraina sembra che questa speranza possa svanire in un nulla di fatto. Se l’escalation continuasse, potrebbe risultare difficile trovare un punto di accordo e con molta probabilità, l’ipotesi e la speranza coltivata per il G20 dall’Indonesia, potrebbero subire un “abort mission” nella loro fase embrionale.

Si evince che non solo l’Occidente, ma anche il Medio Oriente guarda a questa guerra con timore. L’obiettivo comune sembra essere quello di condurre trattative per la pace, ma se da un lato c’è la volontà di sedersi e negoziare, al di qua della linea di confine dell’Occidente sembra che ci sia la tendenza ad alimentare il fuoco buttandoci sopra benzina.

Da una parte si parla di negoziati e si cerca il dialogo, dall’altra l’Europa manda “regali di compleanno” allo Zar. Questo poiché il giorno del 70° anniversario di Putin La Repubblica Ceca ha donato all’Ucraina un carro armato T-72 con visione notturna ottenuto con un cowdfunding da 1,30 milioni di euro e 11.288 donatori e la Slovacchia ha inviato nello stesso giorno all’Ucraina 2 cannoni semoventi Zuzana di ultima generazione, i primi di una lunga serie che verranno inviati alla terra invasa da Mosca e la cui produzione futura verrà finanziata da Norvegia, Danimarca e Germania.

Il leader ucraino Volodymyr Zelensky e il Presidente russo Vladimir Putin sono stati invitati a partecipare all'evento di quest'anno- Foto Getty & AFP

L’America sembra avere ben chiaro cosa fare (di negoziati neanche a parlarne), e l’Europa ricorda le movenze di un ippopotamo in un negozio di cristalli, tra quelle che potrebbero essere le scelte lungimiranti e quelle dissennate. Diversi giornali russi compresa Novaya Gazeta hanno riportano ciò che il The National aveva pubblicato riguardo all’ipotetico incontro che si sta organizzando tra i due leader in guerra.

Husin Bagis, il 7 ottobre, aveva dichiarato: “La situazione non è semplice a causa della guerra in atto tra Ucraina e Russia, ma i preparativi logistici per ospitare i due presidenti sono già in corso. Stiamo decidendo in quali hotel ospitarli, uno per Putin e uno per Zelensky” sottolineando la difficoltà anche nel sistemare la logistica per evitare ulteriori tensioni.

“Tutto è pacifico nel mio paese”, per sottolineare come l’Indonesia sia diversa dalle altre realtà statali. L’incontro dei Big dell’Economia che si terrà a Bali il 15 e 16 novembre prossimi, vedrà invitate anche EAU (Emirati Arabi Uniti) e Ucraina, de facto non inseriti nella lista dei 20. Il forum multilaterale sull'isola dovrebbe riunire i leader di 20 delle più grandi economie del mondo, nonché le due nazioni ospiti.

Bagis ha spiegato come sia possibile che due paesi non inseriti nella lista dei “Big” possano partecipare al summit. “La pace sarà in cima all'agenda, insieme a salute, trasformazione digitale e transizione energetica sostenibile. Vogliamo fare del G20 una piattaforma per la pace, non per il conflitto”.

Ma “la partecipazione della Russia al G20 non è ancora definita”, ha affermato l'addetto stampa del presidente della Federazione Russa Dmitry Peskov. Anche l'addetto stampa del leader ucraino non ha confermato la partecipazione di Zelensky al vertice. “La decisione non è stata ancora presa”, avrebbe spiegato.

Ma come è d'uopo “La speranza è l’ultima a morire”, così durante il vertice dei parlamenti del G20, la presidente del Consiglio della Federazione, Valentina Matvienko, ha invitato Russia e Ucraina a concordare la pace. “Sediamoci oggi al tavolo dei negoziati, sulla piattaforma del G20 parlamentare, con il parlamento russo e quello ucraino. Proviamo a capirci e a trovare accordi”.

E mentre il Ministro degli esteri russo Lavrov lancia una frecciatina a Presidente Biden invitandolo a negoziare la pace con Putin a Bali quest’ultimo rilancia dicendo: “La pace non va fatta con me ma con l’Ucraina”, aliti di vento di tempesta sembrano sempre più insistenti e i timori sulla durata del conflitto, dopo gli ultimi accadimenti, vedono affievolire la fiamma “olimpica” sui possibili negoziati.

Husin Bagis - ambasciatore dell'Indonesia negli Emirati Arabi Uniti nel suo ufficio nell enclave diplomatica di Abu Dhabi - Foto Ambasciata indonesiana negli Emirati Arabi Uniti

Cover - immagine: https://unsplash.com/photos/5M...

Condividi il post

L'Autore

Redazione

Tag

G20 Putin Ucraina guerra