“Healthy food for all”, il grido dalla CPO 28

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  Valeria Fraquelli
  15 dicembre 2023
  4 minuti, 21 secondi


Il cibo ci fa piacere, ci nutre, ci offre conforto nei periodi di maggiore stress ma anche ci preoccupa alla luce dei cambiamenti climatici. E sappiamo tutti che non possiamo più fare finta di niente, ormai la situazione è davvero arrivata al limite e dobbiamo fare in fretta per invertire la rotta.


“Il 40% dei Paesi segnala perdite economiche in agricoltura esplicitamente legate al cambiamento climatico; un settore che diventa quindi sempre più strategico per creare un'economia resiliente e sostenibile. Da qui la necessità di migliorare i sistemi agroalimentari per arginare le perdite e i danni sempre più ingenti”, è questo che dice il nuovo rapporto pubblicato dalla Fao. Dalla nostra capacità di coltivare cibo sano e sicuro per tutti dipende la nostra stessa sopravvivenza e non abbiamo un altro pianeta in cui vivere.



Il direttore generale della Fao lo dice chiaramente, "gli agricoltori si sono adattati ai cambiamenti dei loro ambienti, ma quello che stanno vivendo oggi va oltre la loro capacità. Loro sono i migliori investimenti nel rafforzamento della resilienza ai cambiamenti climatici". Ciò vuole dire che anche se stanno cercando di adattarsi gli agricoltori vanno aiutati perché sono proprio loro a pagare il prezzo più alto del clima che cambia.


Il cibo buono e sano per tutti deve essere una priorità, lo ha ribadito il nostro Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, perché si innesca così un circolo virtuoso tra rispetto per il pianeta e le risorse naturali e qualità del cibo di cui potremmo beneficiarne tutti.


E il nostro Paese infatti cerca di difendere il diritto di ogni uomo o donna al buon cibo e alla salute, “Una sostanziale parte del nostro progetto per l’Africa", è il Piano Mattei, "che è basato sulla cooperazione con il continente africano, è diretto al settore agricolo. Ma il nostro scopo non è fare della beneficenza. L’Africa non ha bisogno di elemosina, ma di qualcosa di diverso: la possibilità di competere su un campo da gioco che sia equo. Dobbiamo aiutare questo continente a prosperare basandosi sulle sue risorse”. E ancora “Il continente africano ha il 65% delle terre arabili presenti al mondo, ciò implica che con una adeguata tecnologia e un adeguato addestramento possa soddisfare il proprio bisogno e la propria crescita economica”.



La maggiore soddisfazione è vedere i Paesi più poveri e svantaggiati crescere senza fare assistenzialismo, dare una seria possibilità a questi territori di intraprendere la giusta strada di sviluppo senza dimenticare l’ambiente è il segreto per un mondo pulito e in pace. Se non danneggiamo il nostro pianeta e ci impegniamo tutti insieme per un mondo sano e pulito potremo ottenere cibo di qualità per tutti.

Il cibo sano deve essere disponibile per tutti, non solo per i più ricchi e garantire la giusta alimentazione per tutti vuole dire volere bene al nostro pianeta, salvaguardare la biodiversità e assicurare una vita sana alle future generazioni.

Ma la Cop 28 deve pensare anche all’eliminazione dello spreco alimentare, una vera piaga per i nostri tempi che esaspera le disuguaglianze tra ricchi e poveri e fa malissimo alla natura. Per questo una nota catena di supermercati ha lanciato l’iniziativa Choose Better in cinque supermercati tra i quali uno è proprio all’interno della sede della conferenza, uno in centro città e uno all’aeroporto di Dubai, realizzati con materiali sostenibili e illuminati da luci a basso consumo, venderanno alimenti e bevande contrassegnate con diciture che informeranno i clienti sulla sostenibilità. Lo scopo è “sensibilizzare i clienti, e verificare se e quali diciture siano più efficaci nell’orientare le scelte”.

A Dubai inoltre ci sono ben 2500 prodotti alimentari etichettati con il sistema HowGood, che mira a premiare i prodotti che dopo attente analisi risultano i più sostenibili.

Le buone iniziative ci sono e si spera che siano solo l’inizio di un mondo davvero sostenibile e sano che può nutrire tutta la popolazione nel modo migliore. Ma pere fare questo dobbiamo prima aiutare i Paesi poveri a gestire bene le loro ricchezze naturali e agricole, che possono offrire tanto dal punto di vista nutrizionale e paesaggistico.

In conclusione la Cop 28 dovrà fare di cibo e agricoltura le sue priorità perché sono le basi su cui costruire un mondo migliore per tutti, anche per le generazioni future.

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L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

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