Haiti in crisi, un nuovo intervento internazionale?

In preda alla violenza delle gang, Haiti è un paese al collasso, quale la risposta della comunità internazionale?

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  Gaia De Salvo
  26 gennaio 2023
  4 minuti, 48 secondi

A partire da gennaio 2023, Haiti è stato dichiarato “failed state”. La carestia e l’epidemia di colera, insieme all’anarchia causata dall’assenza di governo e la violenza delle gang - che de facto controllano il paese - hanno dato il via a un vero e proprio collasso di Haiti, sia dal punto di vista economico che da quello istituzionale dando vita ad una crisi multidimensionale: economica, sanitaria, e di sicurezza.

Per far fronte a questa tragica situazione, si sta discutendo una soluzione esterna: il dispiegamento di forze internazionali da parte dei ricchi vicini nordamericani Canada e Stati Uniti. La richiesta di intervento straniero è provenuta dal governo di Haiti stesso, questo ottobre, in seguito al blocco da parte delle gang del più grande terminal di benzina e gas con l'obiettivo di stabilizzare il paese con un governo di transizione legittimo, indebolendo le gang e fornendo aiuti umanitari alla popolazione.

Una lunga “tradizione” di interventi internazionali

Haiti ha una lunga storia di interventi da parte di paesi stranieri, non sempre con esiti positivi e malvisti dalla popolazione. Dal 1915 al 1934, il paese è stato occupato dagli USA a cui è seguito un lungo periodo di dittatura. Gli USA tornano ad occupare Haiti nel 1994 in reazione a un colpo di stato militare e insieme alle Nazioni Unite, fondano una nuova forza di polizia che si rivela essere impreparata alla violenza e alla corruzione presente nel paese, nonostante il nuovo regime democratico in atto. Inoltre, la missione di Peace-keeping delle Nazioni Unite MINUSTAH - dispiegata dopo la fuga del presidente nel 2004 e finita solo cinque anni fa - non riesce a ottenere i risultati sperati. I baschi blu MINUSTAH sono stati perfino accusati di molestie sessuali e di aver dato inizio all’epidemia di colera (portata dal Nepal dai soldati).

Fragilità: terremoti, gang, colera

I terremoti del 2010 e del 2021 hanno contribuito ulteriormente agli shock sociali e politici del paese. Poco dopo l’ultimo sisma infatti, l’assassinio del Presidente Kovenel Moise ha rinforzato ulteriormente l’autorità delle gang. I fenomeni di violenza politica riflettono un governo fragile e insicuro, contribuendo alla delegittimazione delle autorità istituzionali e politiche.

Nel 2022, le gang prendono il controllo del Palazzo di Giustizia della capitale, Port-Au-Prince, e bloccano per due mesi il terminal di Varreux, ostacolando l’accesso della popolazione a servizi essenziali come la sanificazione e distribuzione dell’acqua, la raccolta dei rifiuti, il circolo dell’elettricità, impedendo il pieno funzionamento degli ospedali.

Questo scenario ha visto una crescita esponenziale del colera. Infatti, l’epidemia, iniziata nel 2010 – alcuni mesi dopo il terremoto – sembrava essere stata debellata nel 2019, solo per tornare, nel 2022, con quasi 14000 casi in tre mesi (ottobre-dicembre 2022) secondo il Ministero della Sanità Pubblica e della Popolazione di Haiti.

La malattia si diffonde attraverso acqua e cibo contaminato, a causa di sanificazione inadeguata e difficoltà di accesso ad acqua potabile. Nonostante il colera sia ad oggi curabile, la debolezza e l’inadeguatezza del sistema sanitario causano un tasso di morte insolitamente alto.

Un nuovo intervento? Responsabilità e difficoltà

Data la storia del paese, è significativo che il governo stesso abbia chiesto un intervento da parte di forze extra-nazionali, richiesta reiterata da Amina Mohammed nel suo discorso al Consiglio di Sicurezza dell’ONU:

“..c'è un urgente bisogno di sostegno e solidarietà internazionale. Non è certo questo il momento in cui il mondo si allontana da Haiti. È il momento di farsi avanti e di trasformare l'attuale crisi in un'opportunità per Haiti per riprendersi con maggior forza.
Esorto tutti i Paesi in grado di farlo a prendere in considerazione con urgenza la richiesta del governo haitiano di una squadra armata internazionale specializzata per contribuire a ripristinare la sicurezza e ad alleviare la crisi umanitaria”

Ora che il governo è de facto inesistente, l’intervento è non solo necessario, ma obbligatorio. Infatti, secondo la dottrina della Responsabilità di Proteggere (R2P) – approvata dalle Nazioni Unite al World Summit del 2005 – quando una popolazione civile è sottoposta a gravi sofferenze a causa del fallimento dello stato, e lo stato stesso non è capace di proteggerla, allora la responsabilità risiede nella comunità internazionale.

Nonostante ciò, è difficile capire come la popolazione accoglierebbe una nuova forza internazionale. Inoltre, il presidente ‘uscente’ può difficilmente essere considerato come reale rappresentante della volontà del popolo -dato lo scenario politico in corso- e la sua richiesta è stata vista da alcuni come guidata dal desiderio di rimanere in potere, piuttosto che dal desiderio di fornire sollievo alla popolazione.

La ricerca del paese-guida

A ottobre 2022, è stata approvata dal Consiglio di Sicurezza ONU un regime di sanzioni contro i capi delle gang e i loro principali finanziatori, sotto proposta degli USA e del Messico. Per lo “step successivo” che avrebbe come oggetto una missione di sicurezza per ristabilire l’ordine nel paese e consentire ai cittadini più facile accesso agli aiuti umanitari, si sta ancora cercando un paese leader con abbastanza risorse, esperienza e interessi.

Data la situazione critica e le complicate dinamiche interne, gli USA intervengono spesso con cautela, e il Segretario di Stato Anthony Blinken si è recato in Canada per un incontro con Justin Trudeau affinché potesse convincerlo a capitanare una possibile operazione.

Lottare contro bande criminali in baraccopoli labirintiche potrebbe causare più danni che vittorie, perciò, perché la missione abbia successo, serve un piano ragionato e il supporto di partner locali. I rischi sono alti, ma la crisi umanitaria non può che peggiorare in assenza di un intervento.

Fonti:

https://pixabay.com/it/photos/...

https://reliefweb.int/report/haiti/united-nations-integrated-office-haiti-report-secretary-general-s2022761

https://reliefweb.int/report/haiti/haiti-fragility-brief-2023

https://www.who.int/emergencies/disease-outbreak-news/item/2022-DON427

https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMp2214763

https://www.theguardian.com/world/2022/oct/07/haiti-international-armed-force-decree-blockade

https://www.crisisgroup.org/latin-america-caribbean/haiti/b048-haitis-last-resort-gangs-and-prospect-foreign-intervention

https://www.theguardian.com/world/2023/jan/12/haiti-crisis-jovenel-moise-gangs-water-way-out

https://www.britannica.com/place/Haiti/Haiti-in-the-21st-century

https://reliefweb.int/report/haiti/united-nations-integrated-office-haiti-report-secretary-general-s2022761

https://www.reuters.com/world/americas/us-mexico-call-haiti-security-mission-confront-gangs-2022-10-17/

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Gaia De Salvo

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