Il biologico fa davvero bene?

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  Valeria Fraquelli
  13 ottobre 2023
  4 minuti, 13 secondi

Tutti sentiamo parlare del cibo biologico e dei suoi benefici per la nostra salute e per l’ambiente. Negli ultimi anni, i marchi della grande distribuzione stanno puntando su alimenti e prodotti naturali per venire incontro alle richieste sempre maggiori dei consumatori.


Veniamo continuamente bombardati da pubblicità che presentano i prodotti biologici come i migliori per la nostra salute e per l’ambiente, in cui si vedono persone felici che camminano nella natura incontaminata. Siamo accerchiati da etichette colorate di verde, con immagini di spazi aperti e nel pieno della natura, animali con musetti sorridenti che ci invitano a consumare alimenti piuttosto che altri solo perché etichettati come “bio” e sostenibili.

Di fatto, marketing e pubblicità, ci presentano il biologico come unico prodotto buono e accettabile e ci invogliano a comprare un alimento piuttosto che un altro solo perché, appunto, biologico e naturale.

Ma il cibo biologico fa bene o no? Parliamo davvero di biologico o di semplice greenwashing, ambientalismo di facciata? 


Come per tutte le cose non esiste una risposta giusta e una sbagliata, la verità sta nel mezzo. I cibi biologici, così come tutti i prodotti bio, dovrebbero essere quasi privi di pesticidi e agenti inquinanti ma a pensarci bene anche se un’azienda è seria e segue scrupolosamente le regole, un rischio di inquinamento del cibo esiste lo stesso. Questo perché ci può essere vicino un campo non biologico o una città particolarmente grande ed ecco che particelle inquinanti possono depositarsi anche sul terreno bio.


Inoltre, rispettare le regole nel campo del biologico è molto costoso per le aziende produttrici e spesso il prezzo finale proposto ai consumatori è molto elevato, per molti quasi inavvicinabile. Tuttavia, quasi il 16% del Pil viene speso per il biologico, un dato che indica che i consumatori si fidano di chi opera in campo biologico e amano pensare di avere dato una mano al pianeta.


La buona alleanza - si legge sul sito dell’Associazione italiana per l’agricoltura biologica -  “è quella fra agricoltori e consumatori, necessaria per avere un’agricoltura che produca cibi buoni, sani, e rispettosi dell’ambiente. Per ottenerla è importante programmare e promuovere le produzioni e il consumo consapevoli. Uno degli obiettivi fondanti è quello di incidere sulle scelte di mercato, permettendo in questo modo che i valori sociali alla base dello sviluppo agricolo siano un bene comune”.


Purtroppo, nonostante la maggiore diffusione di questi prodotti, spesso le informazioni che arrivano al riguardo sono ancora confusionarie e molte persone continuano a domandarsi quali siano per il cibo biologico i vantaggi e gli svantaggi.


Come si è già detto, il biologico ha regole molto stringenti da seguire, non deve usare OGM e neanche pesticidi o qualsiasi tipo di diserbante, ma la realtà non è sempre così e spesso capita che dietro una scritta “bio” si celi una truffa bella e buona. Non è tutto oro quello che luccica, così come non è tutto biologico quello che viene etichettato come tale.


In teoria gli allevamenti bio si differenziano da quelli convenzionali in quanto non vengono utilizzati antibiotici e altri farmaci e gli animali vengono messi nella condizione di vivere una vita dignitosa, potendo pascolare all’aperto e così via.

Inoltre, le coltivazioni biologiche non inquinano l’ambiente; acqua, terra e aria restano pulite e possiamo lasciare un mondo migliore alle generazioni future. Dovrebbero essere premiati i grani antichi, il rispetto per la biodiversità, per l’essicazione lenta nella produzione della pasta e tutto quello che aiuta l’ambiente e la nostra salute.

In ogni caso il biologico è un settore che viene premiato dai consumatori, infatti l’ultimo report ISMEA ci dice che la spesa per acquistare cibo biologico ha sfiorato i 3,3 miliardi di Euro ed è cresciuta del 4,4% nell’ultimo anno. Quando leggiamo bio in etichetta ci viene quasi spontaneo pensare che quel prodotto sia migliore più sano, etico, rispettoso della natura e questo spinge i consumatori a comprare. 

In conclusione, possiamo dire che comprare biologico va bene ed è consigliabile se abbiamo a cuore la nostra salute e quella del pianeta. Tuttavia, bisogna sempre fare molta attenzione al falso, alle certificazioni fasulle e alle sofisticazioni.



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L'Autore

Valeria Fraquelli

Mi chiamo Valeria Fraquelli e sono nata ad Asti il 19 luglio 1986. Ho conseguito la Laurea triennale in Studi Internazionali e la Laurea Magistrale in Scienze del governo e dell’amministrazione presso l’Università degli Studi di Torino. Ho anche conseguito il Preliminary English Test e un Master sull’imprenditoria giovanile; inoltre ho frequentato con successo vari corsi post laurea.

Mi piace molto ascoltare musica in particolare jazz anni '20, leggere e viaggiare per conoscere posti nuovi ed entrare in contatto con persone di culture diverse; proprio per questo ho visitato Vienna, Berlino, Lisbona, Londra, Malta, Copenhagen, Helsinki, New York e Parigi.

La mia passione più grande è la scrittura; infatti, ho scritto e scrivo tuttora per varie testate online tra cui Mondo Internazionale. Ho anche un mio blog personale che tratta di arte e cultura, viaggi e natura.

La frase che più mi rappresenta è “Volere è potere”.

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