Il sostegno offerto dall'oratorio Don Bosco di Chisinau ai profughi ucraini

Interviste - Parte 1

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  Valentina Ruaro
  28 settembre 2022
  6 minuti, 41 secondi

Gli effetti dell’invasione dell’Ucraina sulle persone son stati e continuano ad essere devastanti. I dati forniti dalle autorità nazionali e raccolti da UNHCR contano 4,8 milioni di rifugiati dall’Ucraina registrati in tutta Europa. I rifugiati ucraini hanno trovato una calorosa accoglienza in Moldavia, Stato situato al confine orientale dell’Ucraina. Nonostante la Moldavia sia un Paese piccolo con una popolazione di 2,7 milioni di abitanti e risorse limitate, la popolazione ha accolto svariate famiglie che scappavano dalla guerra a braccia aperte.

Dal 16 al 26 agosto ho avuto l’opportunità di fare volontariato nella casa salesiana di Chişinău, la capitale della Moldavia, che ospita e sostiene diverse famiglie profughe provenienti dall’Ucraina. I Salesiani di Chişinău si sono organizzati sin dai primi giorni dello scoppio della guerra per dare accoglienza alle famiglie ucraine. Sono stati allestiti 125 posti letto e grazie al sostegno e l’aiuto dei volontari sono stati serviti pasti e sono state organizzate attività ricreative e educative per i bambini. Durante la mia permanenza ho avuto la fortuna di intervistare Don Andrea, direttore del Centro Don Bosco di Chişinău, Nadia, profuga ucraina ospite presso la Casa salesiana, e Wolfgang Wedan, Emergency Relief Coordinator dell’ONG internazionale austriaca “Jungend eine Welt” che si occupa della promozione di aiuti diretti al sostegno della gioventù a livello nazionale e internazionale e della collaborazione per creare uno sviluppo sostenibile.

Intervista a Don Andrea

Si presenti:

Sono Don Andrea, direttore della Casa salesiana di Chisinau, la capitale della Moldavia.

Cosa hanno fatto i salesiani per sostenere i profughi ucraini?

Abbiamo trasformato l’Oratorio Don Bosco di Chisinau in un centro di accoglienza temporaneo per profughi. L’obbiettivo era di offrire un posto letto ed un pasto caldo a chi è scappato dall’Ucraina e, non sapendo dove andare, aveva bisogno di tempo per riprendersi ed organizzare il proprio futuro. Abbiamo iniziato accogliendo gli italiani che si trovavano in Ucraina. L’ambasciata italiana di Chisinau ci aveva chiesto se avessimo potuto dare una mano, perché nei primi giorni successivi allo scoppio della guerra tutti gli alberghi di Chisinau erano pieni. Successivamente, siamo stati contattati dai salesiani della Polonia, i quali ci hanno chiesto di aiutare accogliendo alcune famiglie che scappavano dall’Ucraina.

Dove alloggiavano i profughi?

Sono stati organizzati un centinaio di posti letto. Li abbiamo ospitati nelle camere che abbiamo in mansarda e in palestra fornendola con materassini e coperte che avevamo a nostra disposizione. L’obbiettivo era quello di migliorarsi costantemente. Abbiamo liberato diverse aule trasformandole in dormitori. Dopo qualche settimana, la Caritas ci ha regalato dei letti, ma all’inizio non si trovava il materiale necessario, quando cercavamo di comprare sacchi a pelo non ce ne erano più disponibili, abbiamo chiesto aiuto dall’Italia ma c’erano troppe difficoltà con le dogane.

Il numero di profughi è andato a diminuire con il mese di aprile con la Pasqua. Noi avevamo già idea di ridurre il flusso perché avevamo in programma il campo estivo con i bambini di Chisinau. Ora, il numero di ucraini ospiti è fortemente calato, molti sono tornati in Ucraina altri si sono traferiti in svariati Paesi europei.

Quali attività avete organizzato per i bambini e i ragazzi ucraini?

A giugno abbiamo organizzato un doposcuola per i bambini e i ragazzi con professori del liceo o universitari scappati dall’Ucraina, è stato un modo per permettergli di continuare la scuola non potendo assistere alle lezioni in Ucraina. A partire da questo autunno avrà luogo un altro doposcuola per aiutare i giovani con i compiti.

Come descriverebbe le case salesiane?

Le case salesiane sono case per i giovani. Ogni casa salesiana dovrebbe essere composta da quattro elementi: un cortile, ossia, uno spazio dove poter giocare, una scuola, necessaria alla preparazione per il futuro, oppure dei corsi che aumentano le competenze, una casa, un posto dove uno si sente amato e, infine, la chiesa, un luogo che ti porta a Dio.

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L'Autore

Valentina Ruaro

Sono laureata in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Bologna e attualmente sto frequentando il corso di laurea magistrale in Studi sulla Sicurezza, l'Intelligence e la gli studi strategici, con un percorso accademico che include prestigiose istituzioni come l'Università di Glasgow, l'Università di Trento e l'Università Karlova di Praga.

Nel campo accademico, collaboro come autrice per Mondo Internazionale, affrontando temi fondamentali sul ruolo delle organizzazioni internazionali, con particolare attenzione all’Unione Europea e alla NATO. Inoltre, per coinvolgere un pubblico più ampio, produco anche contenuti su Instagram per MI Post. Attualmente, sto svolgendo un tirocinio presso il NATO Defense College a Roma, dove approfondisco le mie competenze nell'ambito dell'educazione, della sicurezza e della difesa.

Ho maturato esperienza nel settore della ricerca lavorando per l'European Army Interoperability Centre di Bruxelles, concentrandomi sull'interoperabilità degli stati membri e sul ruolo esterno dell’UE.

I miei interessi ruotano attorno alla geopolitica, alla CSDP dell'UE, alla difesa NATO, con un focus geografico sulla regione Euro-Atlantica e il Medio Oriente, in particolare la Siria.

Motivata dall'empatia e da una determinazione incessante per il cambiamento, sono pronta a continuare a plasmare conversazioni e azioni nel campo della sicurezza internazionale e della difesa.

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I hold a Bachelor's degree in International Relations and Diplomatic Affairs from the University of Bologna, and I am currently pursuing a Master's degree in Security, Intelligence, and Strategic Studies. My academic journey includes esteemed institutions such as the University of Glasgow, the University of Trento, and Charles University in Prague.

Within the academic realm, I collaborate as an author for Mondo Internazionale, addressing pivotal topics concerning the roles of international organisations, particularly focusing on the European Union and NATO. Additionally, I engage a broader audience by creating content on Instagram for MI Post. I am currently interning at the NATO Defense College in Rome, further honing my skills in the education, security, and defence sectors.

I have gained research experience while working at the European Army Interoperability Centre in Brussels, where I focused on member states' interoperability and the EU's external role.

My interests revolve around geopolitics, EU Common Security and Defence Policy (CSDP), and NATO defence, with a geographical focus on the Euro-Atlantic region and the Middle East, specifically Syria.

Driven by empathy and an unwavering determination for positive change, I am prepared to continue shaping discussions and actions in the field of international security and defence.

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guerra russia-ucraina volontariato rifugiati Don Bosco Chisinau