Le proteste continuano in Iran

In occasione della tradizionale festa del fuoco, Chaharshanbe Suri, gli attivisti si sono mossi per protestare contro il governo iraniano in varie città del Paese.

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  Wiam Kessab
  22 marzo 2023
  2 minuti, 36 secondi

Le proteste continuano durante il Chaharshanbe Suri


Le forti proteste in Iran sono continuate, anche in occasione della festa del fuoco. Iniziate a settembre contro il Governo, a seguito della morte di Mahsa Amini, avevano avuto immediatamente un eco a livello mondiale.  Gli attivisti, in occasione della tradizionale celebrazione della festa, il Chaharshanbe Suri, la notte che precede l'ultimo mercoledì prima del capodanno iraniano - il Nowruz - hanno convocato tre giorni di manifestazioni e scioperi.

Il termine Nowruz significa «nuovo giorno». In sostanza è il primo giorno dell’anno iraniano, ed è una delle celebrazioni più antiche al mondo. Sebbene, si sia tenuta per la prima volta nell’antico Iran, questa festa ricorre anche nel calendario di alcuni paesi vicini come l’Afghanistan, il Tagikistan e l’Uzbekistan. La festa di Nowruz cade tra il 19 marzo e il 21 marzo e ogni anno cambia, venendo di fatto a coincidere con l’equinozio di primavera.

Per quanto riguarda il nome persiano, Chaharshanbe Suri, esso deriva dalla combinazione di due parole “mercoledì” e “rosso” , il colore del fuoco che agisce da agente purificatore nella festa e che ha le sue radici nella religione zoroastriana (religione dell’Iran antico prima dell’avvento dell’Islam) . Secondo la tradizione, al tramonto, si da alle fiamme legna o tutto ciò che non serve più, in uno spazio aperto e libero, arrivando perfino a saltare sopra il fuoco. Mai come quest'anno la festa ha assunto le caratteristiche del simbolico: le fiamme della festa e quelle della rivolta hanno cominciato a bruciare già ieri notte in diverse città iraniane.

La questione di Mahsa Amini non è stata dimenticata

Le fiamme della tradizionale celebrazione, Chaharshanbe Suri, che precede il capodanno iraniano si sono così mescolate a quelle delle proteste iniziate mesi fa dopo la morte di Mahsa Amini. Sono stati segnalati mobilitazioni e scontri a Teheran, Isfahan, Mashhad e Kamiyaran, Rasht, Saqqez e Sanandaj.  Durante le manifestazioni è stata criticata duramente la Guida suprema Ali Khamenei ed è stato intonato lo slogan "Donna, Vita, Libertà", simbolo delle proteste esplose a Settembre.

Il quotidiano iraniano Etmad aveva annunciato in precedenza che gli attivisti per i diritti e la democrazia contro la dittatura di Teheran avevano già proclamato 3 giorni di manifestazioni in occasione dei festeggiamenti del "Chaharshanbe Suri".

Un bilancio tragico

A seguito delle manifestazioni durate 3 giorni, il bilancio è stato davvero tragico, come ha ufficializzato Jafar Miadfar a capo dell’Organizzazione nazionale per le emergenze mediche, durante un'intervista in una televisione di Stato. Un annuncio, che ha diramato a suon di cifre la portata dello scontro tuttora in corso in Iran, tra attivisti, studenti, uomini e donne, contro le autorità locali.

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Fonti consultate per il presente articolo:

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L'Autore

Wiam Kessab

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Wiam Kessab, classe 2001, ha conseguito la laurea triennale presso la Fondazione UniverMantova in mediazione linguistica; lingue per le relazioni internazionali.

Attualmente sta frequentando il corso di laurea magistrale in relazioni internazionali e diplomazia, curriculum in diritto internazionale ed economia presso l’Università degli studi di Padova.

Durante i suoi studi ha sviluppato un forte interesse sia per le relazioni internazionali che per le lingue.

Attualmente è autrice di Mondo internazionale Post per "Società e Legge".

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Wiam Kessab, born in 2001, graduated from the Fondazione UniverMantova in language mediation; languages for international relations.

She is currently attending the Master's degree course in international relations and diplomacy, curriculum in international law and economy at the University of Padua.

During her studies, she developed a strong interest for the international relations and languages.

She is currently author of International World Post for 'Society and Law'.



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