INTENSIFICATO L'ADDESTRAMENTO HOUTHI DAL MAR CASPIO ALL'ISOLA DI FAROOR

Il Consiglio Nazionale di Resistenza Iraniana aveva avvisato di quanto accadeva

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  Giusy Criscuolo
  12 marzo 2024
  5 minuti, 54 secondi

I ribelli Houthi che da 4 mesi lanciano attacchi su navi israeliane, americane, britanniche ed europee (a loro dire effettuati per vendicare Gaza) hanno in realtà un obiettivo ben più pericoloso, che viene camuffato con la scusa della partigianeria per La Striscia. Parliamo dell’indebolimento del Continente Europeo a livello economico. Era solo questione di tempo, bisognava creare un precedente per poter mettere a sistema il piano ordito dall'Iran contro l'Occidente Kafir. Senza tralasciare il ruolo che questo ha assunto in un altro recente conflitto come quello russo/ucraino. 

C'è una nuova riorganizzazione "Regionale" che mira a destabilizzare gli equilibri già vacillanti dell'Occidente. L’asse Russia, Cina, Turchia e Iran sta operando con grande acume, affinché ci sia un logoramento sui fianchi dell’Europa e/o in termini più pratici affinché avvenga uno stravolgimento dell’assetto economico mondiale e più specificatamente europeo. L’obiettivo, camuffato da richiesta di cessate il fuoco, consisterebbe nel capovolgimento dell’economia a favore del nuovo asse che vedrebbe come protagonisti Medio Oriente, Asia e Africa.

Ma partiamo dall’addestramento che sta rendendo questi ribelli, una forza tanto capace quando ben armata, grazie al training e alle dotazioni belliche procurate dall’Iran. Addestramento iniziato in tempi non sospetti con numeri inferiori a quelli di oggi e intensificatosi negli ultimi mesi. Dopo gli attacchi del 7 ottobre in Israele, per i ribelli Houthi l’addestramento si sarebbe intensificato con oltre 200 unità nel Mar Caspio. Secondo fonti locali sarebbero stati addestrati e si addestrerebbero in una prestigiosa Accademia Navale iraniana.

Anche il “The Telegraph” avrebbe parlato di più di 200 ribelli Houthi, definiti dal giornale “mercenari”, inviati in una delle principali istituzioni navali iraniane per ricevere un training di livello da funzionari della Guardia Rivoluzionaria. I dettagli dell'addestramento, raccolti da fonti di intelligence iraniane, e vendute al Quotidiano britannico, mostrerebbero il coinvolgimento diretto di Teheran nell'espansione del conflitto in Medio Oriente.

Secondo le fonti, un folto gruppo di ribelli Houthi sarebbero stati addestrati in diverse basi tra cui quella vicino a Zibakanar Dore. Si parla dell'Accademia di Scienze e Tecnologie Marine voluta da Khamenei, situata sulle rive del Mar Caspio e a questa si aggiungerebbe la base sull'isola Faroor nel Golfo Persico.

All’Accademia di Scienze Tecnologiche Marine, a gennaio, sarebbe partito un corso di addestramento della durata di sei mesi per le forze mercenarie straniere, compresi gli Houthi. Il tutto sotto la supervisione della Forza Quds dell’IRGC (Corpo delle guardie della Rivoluzione Islamica). Sembrerebbe addirittura che fonti militari abbiano confermato che una sezione del corso di formazione sarebbe stata dedicata ai mercenari stranieri sotto il comando della Forza Quds della Guardia Rivoluzionaria iraniana, tra questi gli Houthi.

Fondata nel 2013, in soli 4 anni la sua gestione e formazione navale sarebbe stata trasferita all’IRGC, compresa la formazione dei delegati iraniani. Stando a fonti OSINT (Open Source Intelligence), il primo corso di scienze e tecnologia marina degli Houthi sarebbe iniziato nel gennaio 2020 e gli Houthi sarebbero stati alloggiati separatamente dagli altri “corsisti”, ai quali era vietato interagire con loro per evitare la fuga di informazioni.

I luoghi dell’addestramento

Ma anche l’isola di Faroor, una piccola isola disabitata nel mezzo del Golfo Persico e controllata dalla Marina della Guardia Rivoluzionaria iraniana viene utilizzata per addestrare i mercenari. Difatti, le notizie sul tipo di addestramento e su chi dei “mercenari” prendesse parte agli stessi avrebbero iniziato a circolare già dal periodo in cui la gestione del training sarebbe passata alle IRGC.

La Forza Quds avrebbe di fatto creato “un’unità marina per procura” diventando ad oggi a distanza di pochi anni, un’unità paramilitare fin troppo addestrata. I mercenari arrivano in Iran dall'Iraq, dallo Yemen, dal Libano, dalla Siria e da alcuni paesi africani e tornano nei loro paesi dopo l'addestramento al terrorismo marittimo.

A confermarlo, il 2 febbraio del 2022, sarebbero state le dichiarazioni del “Consiglio Nazionale di Resistenza Iraniana” appartenente ai gruppi di opposizione della Repubblica islamica. Le dichiarazioni rilasciate in una conferenza stampa a Washington D.C. confermavano che Teheran stava formato un'unità navale, addestrando mercenari stranieri nel porto di Zibakanar, nella provincia di Gilan. Il tutto per attaccare i suoi nemici, soprattutto nelle acque intorno allo Yemen, per espandere le attività terroristiche del regime nella regione con l’aiuto dei suoi alleati.

Proprio in quella conferenza furono forniti dettagli su come l’IRGC reclutava e addestrava gli alleati, in particolare quelli provenienti dallo Yemen e dall'Iraq, nonché dai paesi africani per prepararli ad operazioni terroristiche di pirateria. Chi intervenne diede anche spiegazioni complete sulla rete del regime per l'invio di armi e supporto logistico agli alleati della Repubblica Islamica dell’Iran con tanto di foto satellitari.

Il rapporto intitolato “Information of Proxy Naval Units” parlava della nuova unità marittima della Forza Quds, che sarebbe stata in grado di attaccare obiettivi come navi commerciali, dirottare navi, sequestrarle, affondarle e su come attaccare i porti.

Non era dunque un segreto quello che sta accadendo oggi, anche perché ampiamente documentato ed esposto già nel febbraio 2022. Il Consiglio Nazionale della Resistenza aveva di fatto sottolineato che questi mercenari sarebbero stati inviati nello stretto di Bab al-Mandab tra lo Yemen e il Corno d'Africa, il Mar dell'Oman e il Mar Rosso dopo l'addestramento sotto forma di unità di commando marine.

Nel rapporto si fa anche accenno alle conseguenze subite dall’IRGC dopo l'uccisione di Qassem Soleimani, ex comandante della Forza Quds, che avrebbe portato ad una diminuzione dell'influenza dell'Iran nei paesi della regione e ad una diminuzione del potere dei gruppi per procura. Per compensare questa carenza, Teheran avrebbe pensato bene di agire ed intensificare le attività terroristiche marittime, minacciando la navigazione internazionale con la formazione di unità dedicate a questo.

Oltre alle già citate basi, dal rapporto si evincerebbe che la Forza Quds possiederebbe altri centri di addestramento nell’ isola Qeshm nel sud dell’Iran, e che il porto di Jask nel Golfo sarebbe uno dei punti di accesso più importanti per l’invio di armi allo Yemen.

L’Iran è sempre stato accusato di aver effettuato operazioni di sabotaggio contro navi commerciali e di minacciare la navigazione internazionale, soprattutto nel Golfo di Aden, nel Mar Arabico e nel Mar Rosso.

Soona Shamsami, rappresentante del Consiglio Nazionale della Resistenza nel suo intervento a Washington, aveva dichiarato riguardo al rapporto del Consiglio: «Senza l'ordine diretto di Teheran, nessun missile sarà lanciato, nessuna nave sarà attaccata e nessun motoscafo carico di esplosivi o attentatori suicidi attaccherà le coste della regione». Luce verde che oggi è stata data senza ma e senza sé.

De facto già da tempo si parlava dell’obiettivo che la Forza Quds iraniana si era preposta. Quello di addestrare forze per procura nella guerra asimmetrica, ma la novità stava nel fatto che queste forze sarebbero state addestrate per attacchi navali.


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Giusy Criscuolo

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