Iran - Israele: il timore di una guerra nucleare scuote il Medio Oriente

  Articoli (Articles)
  Federica Luise
  31 gennaio 2024
  4 minuti, 40 secondi

Lo scorso anno, tramite mediazione della Cina, l’Iran e l’Arabia Saudita hanno concordato di riprendere le relazioni diplomatiche, riaprendo le rispettive ambasciate nei Paesi. Nel corso della mediazione di pace, sono emerse chiare richieste da entrambe le parti: l'Iran ha manifestato l'auspicio di non subire interferenze negli affari interni, sottolineando il principio del buon vicinato con l'Arabia Saudita; e Riyadh ha richiesto all’Iran di collaborare con l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica per supervisionare il programma nucleare in corso.

Infatti, l’espansione del settore nucleare nel Medio Oriente trova le sue radici nella diversificazione delle fonti di entrate dei Paesi Arabi in termini energetici ed economici, con lo scopo di ridurre la propria dipendenza storica da petrolio e gas e di soddisfare l’obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050.

La comunità internazionale ha manifestato la sua preoccupazione a seguito del Report dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica dell’ottobre 2023, che segnalava un incremento di arricchimento di uranio da parte di Teheran, avvicinandosi alla quantità di uranio necessaria per la potenziale produzione di armi nucleari. Pare che l’Iran abbia portato i propri livelli di uranio all’84%, dove il 90% è considerato il punto di riferimento per la generazione di un’arma nucleare. Questa situazione ha sollevato ulteriori preoccupazioni sulla stabilità e la sicurezza nella regione mediorientale, già scossa dal conflitto tra Israele ed Hamas.

Il potenziale di un’arma nucleare costituisce, in effetti, un potente mezzo sia per l’attacco che per la difesa, in quanto rappresenta un efficace strumento di dissuasione contro possibili interventi militari nei confronti di Teheran, contribuendo così a preservare la propria sicurezza e sovranità. Tuttavia, considerando i recenti sviluppi della situazione in Medio Oriente tra Israele ed Hamas, non si può escludere la possibilità dell’utilizzo di armi nucleari. Questa preoccupazione è alimentata maggiormente dalle dichiarazioni di minaccia dell’Iran a seguito degli attentati verificatisi nell’anniversario della morte di Qassem Soleimani a Kerman.

Il governo iraniano ha attribuito gli attentati, nonostante la rivendicazione dell’ISIS, agli Stati Uniti, che a seguito di questo evento e della situazione in Palestina, ha minacciato vendetta contro Israele. Infatti, nonostante la guerra a Gaza sia visibilmente condotta da Hamas, l'Iran è considerato il principale avversario di Tel Aviv, in quanto finanziatore e sostenitore del gruppo. Questa crescente tensione potrebbe portare a un'escalation tra Israele e Iran, con il rischio di una guerra potenzialmente nucleare, soprattutto considerando la storica ambiguità di Israele riguardo al possesso di armi nucleari. Infatti, sarebbe da considerare il possibile uso delle armi israeliane in risposta ad un eventuale attacco da parte dell’Iran e viceversa.

Non solo Iran

È essenziale riconoscere che l'Iran non è l'unico attore coinvolto nella complessa scacchiera geopolitica del Medio Oriente, ma sostiene diversi altri attori nella situazione attuale della regione.

L'Iran, attraverso l'Islamic Revolutionary Guard Corps - Qods Force (IRGC-AF), fornisce sostegno finanziario alla fazione politica siriana guidata dal Presidente Bashar al-Assad, a gruppi affiliati in Siria, a Hamas e ad altri gruppi insorgenti per la liberazione della Palestina.

Finanzia anche gruppi insorgenti filo-sciiti in Iraq e Siria, come Harakat Hezbollah al Nujaba e Asa'ib Ahl al Haq, oltre a sostenere Hezbollah in Libano dal 2006 con armamenti avanzati e rifugi. Questo sostegno è particolarmente rilevante ora che Israele ha esteso il suo coinvolgimento in Libano, colpendo i leader di Hezbollah.

Inoltre, l'Iran finanzia gruppi insorgenti in Bahrein, come Al Ashtar Brigades e Sayara Al Mukhtar, e sostiene i ribelli Houthi in Yemen, un gruppo sciita in opposizione al governo sostenuto dall'Arabia Saudita, il che è un punto controverso nelle trattative di pace mediate da Pechino. L'Iran supporta anche Al Qaeda, facilitando il movimento dei suoi affiliati all'interno del paese.

Quindi, in un contesto in cui vari attori non statali assumono il controllo e generano conflitti, l'Iran emerge come il principale sostenitore di tali gruppi. Attraverso i finanziamenti, l'Iran ha la capacità di influenzare i movimenti contro Israele e i suoi alleati, e fornire loro il relativo supporto militare.

La guerra nucleare è possibile?

È importante tenere a mente che Israele non ha siglato il Trattato di Non Proliferazione Nucleare, così come l’Iran ha violato ripetutamente l’accordo. Si tratta di un trattato internazionale, entrato in vigore nel 1970, il cui obiettivo è prevenire la diffusione delle armi nucleari e promuovere la cooperazione per usi pacifici dell’energia nucleare, mirando al disarmo.

Tuttavia, l’uso di armi nucleari nei confronti di Israele avrebbe delle ripercussioni sul coinvolgimento degli Stati Uniti all’interno della guerra in Medio Oriente. Nonostante ciò, l’interesse di Washington di trasformare il conflitto regionale in uno internazionale e di essere coinvolto in prima persona è relativo. Recentemente, più volte l’amministrazione statunitense si è tirata indietro in un possibile confronto militare diretto con l’Iran. In particolare, gli Stati Uniti sono venuti meno all’accordo di petro-allineamento con l’Arabia Saudita, che, in occasione dell’attacco iraniano ai giacimenti petroliferi sauditi, avrebbero dovuto intervenire militarmente contro Teheran.

Al contempo, è fondamentale sottolineare che l’impiego di armi nucleari sarebbe una mossa estremamente rischiosa da parte di entrambe le Parti, e genererebbe conseguenze sfavorevoli per tutti i paesi del Medio Oriente e del mondo intero.

Mondo Internazionale APS - Riproduzione Riservata ® 2023

Condividi il post

L'Autore

Federica Luise

Tag

Nuclear nuclear weapons Nucleare energia nucleare Iran Israele Medio Oriente Stati Uniti