La crisi del Mar Rosso: i costi economici per l’Italia e la missione ASPIDES

Le conseguenze degli attacchi degli Houthi sull'economia italiana e la partecipazione alla missione ASPIDES

  Articoli (Articles)
  Elisa Modonutti
  23 febbraio 2024
  3 minuti, 58 secondi

L’Italia sta subendo notevoli perdite economiche, vedendo il suo commercio fortemente danneggiato, a causa della crisi nel Mar Rosso - che vede contrapposto il gruppo armato degli Houti alle potenze sostenitrici di Israele. Gli attacchi del gruppo armato yemenita nel Mar Rosso contro navi mercantili appartenenti non necessariamente a potenze filoisraeliane stanno continuando da diversi mesi, in un tentativo di ritorsione contro i bombardamenti israeliani nella striscia di Gaza.

Il tratto interessato dalle aggressioni è fondamentale per il commercio internazionale, tanto che proprio circa il 12% delle merci globali e il 30% dei container viene trasportato tramite il canale del Mar Rosso, costituendo uno snodo focale tra Europa e Asia. Infatti, a causa degli attacchi, le compagnie di navigazione sono fortemente vulnerabili e corrono molti più rischi nell’attraversamento del tratto di mare che costeggia lo Yemen. L’alta probabilità di vedere le proprie navi - e i carichi che trasportano - fortemente danneggiati impone il pagamento di assicurazioni sulle merci trasportate molto più alte rispetto alla norma.

Per evitare il pericoloso attraversamento, molte compagnie hanno fatto ricorso a soluzioni drastiche, come nel caso del colosso danese Maersk, che ha deciso di sospendere l’attraversamento della tratta, optando per la circumnavigazione dell’Africa e far transitare le merci dal Mediterraneo al Pacifico con una rotta più lunga di diverse migliaia di chilometri e che richiede fino a due settimane in più di viaggio. Sia che le compagnie decidano di optare per percorsi alternativi, sia che decidano di correre i rischi dell'attraversamento a prezzi assicurativi più elevati, i trasporti risultano molto più costosi, con un notevole aumento delle spese per gli armatori che, in futuro, potrà comportare anche un incremento dei prezzi per tutti i consumatori. Ciò che è certo, è che i processi di distribuzione danneggiati da questa faida sono numerosi e l’Italia non ne è esclusa.

Secondo i dati diffusi da Confartigianato, i danni causati al commercio estero italiano tra novembre 2023 e gennaio 2024 ammontano a 8,8 miliardi di euro, ossia 95 milioni al giorno. In sostanza, si tratta di 35 milioni al giorno per impatto sull'export e 60 milioni per mancati approvvigionamenti. Nel 2023, infatti, il passaggio attraverso il canale di Suez e il Mar Rosso riguarda circa il 40% delle merci che costituiscono il commercio italiano con il resto del mondo, per un valore annuale che vale circa 150 milioni di euro. Tuttavia, negli ultimi tre mesi, il minor traffico di navi mercantili tra l’Oceano Indiano e il Mar Rosso ha fatto sì che l’Italia abbia perso “3,3 miliardi, pari a 35 milioni al giorno, per mancate o ritardate esportazioni e 5,5 miliardi (60 milioni al giorno) per il mancato approvvigionamento di prodotti manifatturieri” provenienti dal continente asiatico.

La crisi del commercio internazionale ha ripercussioni anche sulle piccole e medie imprese italiane, il cui export manifatturiero diretto nei Paesi extra Ue è pari al 32,7% del totale europeo. Nel 2023, infatti, ammonta a 30,8 miliardi di euro (pari a 1,5 punti di Pil) il flusso di import-export di merci dei settori made in Italy (con maggiore presenza di piccole e medie imprese) che transita attraverso il Mar Rosso. Le esportazioni, in particolare, riguardano i prodotti alimentari (per un valore di circa 4,2 miliardi di euro), seguiti dai prodotti in metallo (1,8 miliardi), altri prodotti tra cui gioielleria e occhialeria, sempre con 1,8 miliardi, moda con 1,5 miliardi e legno e mobili con 1 miliardo. A questi settori si aggiunge il settore di macchinari e impianti che nel 2023 è stato di 11,6 miliardi.

Secondo il Presidente di Confartigianato, Marco Granelli, “L’escalation della crisi in Medio Oriente penalizza il sistema del made in Italy e l’approvvigionamento di prodotti essenziali per la trasformazione della manifattura italiana, aggravando la frenata del commercio internazionale”.

Missione ASPIDES

A causa delle non indifferenti perdite economiche che gli attacchi degli Houthi stanno provocando alla sua economia, l'Italia ha avviato - insieme a Francia e Germania - una missione europea a tutela del traffico mercantile, la missione “Aspides”. Questa operazione, approvata dal Consiglio Europeo degli Affari esteri, prevede l’invio di navi europee a difendere i mercantili dagli attacchi e vedrà l’Italia a capo del comando tattico. La missione durerà almeno un anno, con un possibile rinnovo previa decisione del Consiglio Ue: sarà difensiva e non prevede attacchi via terra ma solamente l'abbattimento di droni, missili e qualsiasi altra arma diretta contro le navi mercantili.

Mondo Internazionale APS - Riproduzione Riservata ® 2024

Condividi il post

L'Autore

Elisa Modonutti

Studentessa di Scienze internazionali e diplomatiche, amante della lettura, dei viaggi e con una curiosità innata di scoprire il mondo che ci circonda

Tag

Mar Rosso Houthi PMI Aspides Economy international trade Italy merchant shipping international mission trade crisis