La disputa tra pastori Fulani e agricoltori in Nigeria

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  Redazione
  05 aprile 2021
  3 minuti, 35 secondi

Un problema particolare che affligge la Nigeria è la perenne lotta tra i pastori Fulani e gli agricoltori. Il mandriano, alla costante ricerca di pascoli più verdi per il suo bestiame, è spesso portato ad invadere le fattorie più vicine, provocando controversie tra pastori e contadini. Le dispute sono in numerose occasioni degenerate in veri e propri bagni di sangue e relative azioni di rappresaglia.

Si tratta di una vera e propria crisi nazionale, ma in molti non sembrano avere un'idea della portata del disastro in corso. Una società di ricerca di Bruxelles ha analizzato il fenomeno tra il maggio 2017 e il maggio 2020, stimando 2059 vittime in quel periodo. La crisi, che ha avuto origine nell'arido nord del Paese, si è estesa a sud e nella foresta pluviale, poiché i pastori continuano a migrare in ogni angolo della nazione. La problematica è emersa dalla lotta per la conquista del terreno e sta gradualmente diventando più cruenta, con un numero totale di 393 rapimenti, 7572 case di civili e contadini andate distrutte, 16 stupri e 393 feriti. In più, la circolazione di circa 350 milioni di armi illegali nel Paese rende la situazione ancora più spaventosa.

È importante sottolineare che non tutti i pastori sono criminali: il deterioramento delle condizioni ambientali ha costretto molti di loro a spostarsi dal nord della Nigeria al sud per cercare pascoli più verdi. Il viaggio è pieno di ostacoli e insidie e occasionalmente comporta la perdita del bestiame. Il crescente numero di scontri per l'accesso alla terra e alla sue risorse ha incrementato il livello della violenza e dei relativi attacchi nello Stato nigeriano. Le vittime sono anzitutto gli agricoltori, che hanno dovuto cessare le proprie attività e sono scappati dai propri insediamenti.

La rivolta che sta prendendo piede nella parte meridionale del Paese fa emergere nuovi appelli ai rappresentanti politici affinché questi si mobilitino maggiormente per proteggere gli agricoltori dagli attacchi. Quando una regione è in crisi, il suo governo è mosso dall'urgenza di cercare soluzioni. Governatori come Akeredolu e Ortom sono stati i più attivi per la risoluzione della crisi e anche un commando africano, il Sunday Adeyemo (popolarmente noto come IGBOHO) sta conquistando i cuori di molti con il suo rinnovato attivismo nel cercare una soluzione al problema (mandando via i pastori che hanno commesso crimini e illegalità dal sud-ovest del Paese). In diverse occasioni, il commando ha esortato il governo di Buhari a fare di più per reagire ad una situazione molto pericolosa per le sorti dello Stato africano.

Questo problema, caratterizzato anche dalla componente etnica, deve essere risolto nel minor tempo possibile, prima che si tramuti in un disastro dalle proporzioni maggiori. Le soluzioni sono francamente disponibili e, tra queste, l'allevamento è in prima linea. Tuttavia, ci sono persone che si oppongono a tale idea, sostenendo che il sistema di allevamento andrebbe a colpire la cultura nomade che è parte integrante dei pastori, riducendone l'importanza. Secondo loro, dunque, questa iniziativa allontanerebbe un popolo dalle sue secolari tradizioni. Eppure, possiamo indicare prototipi di successo del sistema di allevamento in tutto il mondo, specialmente in Europa e Nord America e più recentemente in Paesi africani come il Ruanda, il Kenya e l'Eritrea, dove le tendenze nomadi dei pastori hanno ceduto il passo a un modo economicamente più efficace di allevare il bestiame, attraverso un sistema definito di allevamento.

Dunque, a quale costo dovremmo aggrapparci a tradizioni che hanno un disperato bisogno di essere modificate? Il ranch potrebbe porre un rimedio a questa crisi, garantendo la sicurezza del bestiame, dei pastori e degli agricoltori, scongiurando le fratture tra le comunità e salvaguardando la salute degli stessi pastori nomadi. Un sistema di ranching ben eseguito, che di per sé non è un'iniziativa totalmente sconosciuta, non sminuirebbe un'antica tradizione di allevamento del bestiame, anzi la allineerebbe alle realtà moderne.

A cura di Alexander Omoniyi Ominyi, Presidente di Mondo Internazionale Nigeria

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Fonti e link:

https://theconversation.com/insights-from-fulani-pastoralists-and-host-communities-in-southwestern-nigeria-154196

https://www.google.com/amp/s/www.vanguardngr.com/2021/02/insecurity-revisiting-ortoms-epistle-to-buhari/amp/

www.crisisgroup.org
http://saharareporters.com/2021/03/01/they-wanted-assassinate-me-friday%E2%80%94sunday-igboho



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