Nel 1985 entra in vigore l’accordo siglato tra Regno Unito e Cina per la restituzione di Hong Kong alla Repubblica Popolare Cinese, che avverrà ufficialmente nel 1997. Con la restituzione, Hong Kong viene designata come "Regione Amministrativa Speciale", un titolo che garantisce un certo grado di autonomia politica e la possibilità di mantenere un sistema economico di mercato. Tuttavia, l’accordo stabilisce anche che, nel 2047, Hong Kong sarebbe dovuta passare sotto il pieno controllo del governo cinese.
Nel tempo, però, il panorama politico di Hong Kong ha visto emergere forze con tendenze indipendentiste, in aperta opposizione alle politiche di Xi Jinping. Tra queste, uno dei principali attori è stato il Partito Democratico, fondato nel 1994, da sempre in prima linea nella difesa della democrazia nella regione.
Negli ultimi anni, la Repubblica Popolare ha intensificato il controllo su Hong Kong. Nel 2019 è stata introdotta una legge sulla sicurezza nazionale che ha portato all’arresto di numerosi esponenti del Partito Democratico. Successivamente, nel 2021, Pechino ha imposto una nuova legge elettorale che consente la candidatura solo a persone fedeli al Partito Comunista Cinese, escludendo di fatto le opposizioni e rendendo inoperativo il Partito Democratico.
Nonostante questo, ci sono stati anche motivi di scontri: il movimento di protesta del 2014, conosciuto come Umbrella Movement, è uno di questi. In risposta alla decisione di Pechino di permettere elezioni dirette ma solo con candidati “approvati”, migliaia di cittadini scesero in piazza per chiedere elezioni veramente democratiche. Il nome del movimento deriva dagli ombrelli usati dai manifestanti per proteggersi dai gas lacrimogeni della polizia, diventando simbolo della resistenza pacifica.
A fronte di queste pressioni crescenti, nel febbraio scorso, il presidente del partito, Lo Kin-hei, ha annunciato l’intenzione di smantellare progressivamente la formazione politica. La decisione doveva essere approvata da almeno il 75% dei membri.
La votazione interna si è tenuta nei giorni scorsi: il 90% dei 110 membri presenti ha votato a favore dello scioglimento. A partire da ora, un comitato interno si occuperà delle questioni legali e organizzative in vista della votazione finale prevista per l’anno prossimo, che ufficializzerà la chiusura del partito.
La fine del Partito Democratico rappresenta un passaggio cruciale nella storia di Hong Kong e nei rapporti con la Cina. L’obiettivo di Xi Jinping di riportare pienamente la regione sotto il controllo centrale appare sempre più vicino, con le basi politiche ormai saldamente consolidate.
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L'Autore
Maria Pol
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