La politica e i media - Parte 2

  Articoli (Articles)
  Graziana Gigliuto
  19 giugno 2021
  4 minuti, 18 secondi

Nel precedente articolo “La politica e i media - Parte 1”, grazie ad alcuni esempi di reti televisive appartenenti all’Italia e alla Russia, è stato possibile cogliere alcuni aspetti dell’influenza del potere statale sui canali televisivi. In questo articolo faremo riferimento ad altri due Stati, molto differenti fra loro e dai precedenti trattati: la Gran Bretagna e la Cina.

Caso Inglese

La più longeva emittente televisiva al mondo, nonché universalmente riconosciuta come una delle voci più autorevoli nel campo della diffusione di notizie relative ai contesti nazionali e internazionali, è proprio la British Broadcasting Corporation (BBC). La BBC – fondata nel 1922 con il nome di British Broadcasting Company Ltd – è una società concessionaria del servizio pubblico inglese. Il suo operato viene regolato principalmente dagli assetti normativi-istituzionali come il Broadcasting Act 1990 e il Brodcasting Act 1996, seguendo i principi di libera informazione e imparzialità. Rimane celebre lo storico motto aziendale “Nation shall speak peace unto Nation”, ovvero “la Nazione parlerà di pace alla Nazione“, simbolo del desiderio – tutt’ora attuale – di offrire ai cittadini britannici un servizio d’informazione puntuale e apolitico. Dalla sua fondazione a oggi, le trasmissioni patrocinate dalla BBC sono state sospese esclusivamente durante la seconda guerra mondiale per poi riprendere nel 1946; il suo monopolio dei canali d’informazione fu quasi totale fino agli anni ’50 e ’60 con la nascita di nuovi enti simili, ma che non raggiunsero mai il livello qualitativo dei servizi della BBC.

La struttura organizzativa della BBC è di fatto uno fra i modelli mondiali più accreditati in quanto funzionale, economico, ma soprattutto in grado di produrre utili.

Per far in modo che l’operato della BBC sia il più possibile svincolato da influenze politiche parlamentari, la Regina d’Inghilterra, su segnalazione del Premier, nomina un comitato Trust composto da dodici persone. I membri del Trust sono personalità estranee alla politica ma di rilievo nei settori di cultura, media ed economia; essi non intervengono attivamente nella gestione della BBC, tuttavia nominano il direttore generale e i membri del comitato esecutivo, per poi limitarsi a monitorare il lavoro e accertarsi che la TV sia effettivamente indipendente, introducendo così per primi la licenza di Creative Commons.

Questo sistema mina qualsiasi tentativo da parte di un governo di influenzare la TV di Stato, garantendo l’imparzialità politica della stessa.

I servizi dei canali BBC non si limitano al territorio inglese, ma la loro validità è ampiamente riconosciuta anche all’estero, in particolare il canale BBC World News. Negli anni della digitalizzazione, l’azienda è stata in grado di occupare un posto di rilievo nel web grazie al proprio sito BBC Online.

Caso cinese

Il governo centrale della Repubblica Popolare cinese si contraddistingue per le sue politiche di controllo stringenti sui canali d’informazione. La più grande emittente televisiva della Cina continentale è la China Central Television (CCTV). Venne fondata nel 1958 in veste di agenzia statale a guida dell’informazione e della coscienza pubblica cinese; la sua ideologia politica combacia con quella del Partito Comunista cinese, divenendo un importante strumento di propaganda e diffamazione contro i nemici del partito stesso.

I servizi CCTV, guidati dal desiderio di rieducazione sociale, offrono un’ampia gamma di canali: dall’intrattenimento all’informazione e allo sport. Durante gli anni ’90, in seguito a una riduzione dei fondi statali a supporto della CCTV, sono stati introdotti inserzioni pubblicitarie volte a ottenere proventi anche da aziende private. L’introduzione della pubblicità – caratteristica pressoché scontata agli occhi di un occidentale – può essere letta come un ulteriore simbolo del cambiamento politico del Paese, sempre più distante da un regime comunista vecchio stampo, e più vicino a un Socialismo di mercato.

Alla fine del 2016 la Cina lancia un nuovo canale a trasmissione globale: la China Global Television Network (CGTN), con sedi in diversi paesi e trasmessa in varie lingue. La CGTN si pone come obiettivo di portare il punto di vista cinese sulla storia e sulle vicende internazionali, e sembra godere di una solida base finanziaria, a differenza dei suoi competitor occidentali.

Controversie fra Cina e U.K.

Recentemente sono sorti attriti fra Pechino e Londra riguardanti le trasmissioni patrocinate dalle due TV di Stato nei rispettivi territori. In seguito alla diffusione di alcune notizie da parte della BBC (relative, per esempio, gli scontri in piazza avvenuti durante le proteste di Hong Kong, l’intensificarsi della repressione della comunità degli Uiguri nello Xingjiang e per finire la gestione della pandemia causata dal virus Covid-19), il governo cinese ha accusato l’ente televisivo inglese di propagazione di notizie distorte e influenzate da un “pregiudizio ideologico”, revocando così gli accordi con la BBC di trasmettere in territorio cinese e oscurando definitivamente il canale.

Di rimando il governo britannico, che sostiene l’imparzialità della propria rete, ha interrotto le trasmissioni della CGTN nel territorio inglese. In altre parole un litigio internazionale, senza esclusione di colpi, in diretta TV.

Condividi il post

L'Autore

Graziana Gigliuto

IT

Graziana Gigliuto è nata e cresciuta in Sicilia. Ha conseguito la laurea magistrale in Relazioni Internazionali Comparate, curriculum Global Studies presso l'università Ca' Foscari di Venezia. Ha conseguito la laurea triennale in Lingue,Culture e Società dell'Asia e dell'Africa Mediterranea, curriculum Cina presso il medesimo ateneo.

Durante i suoi studi non solo ha sviluppato un forte interesse per l'apprendimento di lingue straniere, consolidato durante i soggiorni di studio all'estero, ma anche una spiccata curiosità verso tutto ciò che riguarda la cultura, le dinamiche sociali e la politica estera, in primo luogo dell'Asia, per poi estendersi ad altre aree geografiche.

All'interno della stimolante realtà di Mondo Internazionale ricopre il ruolo di Caporedattore per l'area tematica Società.

EN

Graziana Gigliuto was born and she grew up in Sicily. She graduated in Master degree in Comparative International Relations, curriculum Global Studies at Ca’ Foscari University in Venice. She obtained a Bachelor Degree in Language,Culture,Society of Asia and Mediterranean Africa, curriculum China at the same university.

During her studies, besides developing a strong interest for the process of learning foreign languages, consolidated during her periods of studies abroad, she also developed a particular curiosity regarding culture, social dynamics and foreign policy, initially of Asia, and later of others parts of the globe.

She is working as the Editor in Chief for the Society thematic area in the stimulating reality of Mondo Internazionale.

Categorie

Tag

Politica