La profilassi vaccinica degli adulti

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  Redazione
  08 luglio 2023
  4 minuti, 20 secondi

A cura del Dott. Pierpaolo Piras, Specialista in Otorinolaringoiatria e membro del Comitato per lo sviluppo di Mondo Internazionale APS

La gran mole di dati epidemiologici ottenuti negli ultimi decenni in materia di profilassi vaccinica, ha consentito agli enti preposti e all’Organizzazione Mondiale della Sanità ed CDC, di esprimere importanti raccomandazioni clinico-sanitarie valide nell’età adulta.

Diventare adulti significa lasciarsi alle spalle alcune incombenze della nostra giovinezza, ma le vaccinazioni non sono necessariamente una di queste. Alcune di queste che abbiamo praticato da bambini devono essere, invece, ripetute in età adulta per mantenere un corretto e salutare livello di immunità.

L'età adulta comporta l’assunzione di una nuova serie di responsabilità. Una di questa consiste nel praticare un’ ulteriore sequela di vaccinazioni aggiornate sulle più recenti minacce.

Perché c’è il bisogno di vaccinazioni per gli adulti?

Le vaccinazioni sono fondamentali per proteggere non solo i bambini ma anche gli adulti da malattie acute e potenzialmente letali.

Molti dei vaccini che abbiamo ricevuto da bambini per creare una protezione immunitaria nei confronti delle malattie infettive durano tutta la vita, ma non tutti. Ad esempio, i vaccini contro il tetano e la difterite devono essere aggiornati con un nuovo vaccino e poi con dosi di richiamo ogni 10 anni per mantenere alto il livello dell'immunità.

Ci sono altre ragioni per cui le vaccinazioni degli adulti possono rendersi necessarie:

Uno. Alcuni adulti non hanno mai ricevuto vaccinazioni neanche in età infantile.

Due. Le raccomandazioni sui vaccini possono subire importanti aggiornamenti nel corso degli anni. Inoltre, alcuni vaccini potrebbero non essere disponibili quando gli attuali adulti erano bambini.

L'immunità può svanire nel tempo

Con l'avanzare dell'età, diventiamo ipso facto più suscettibili a gravi malattie causate da infezioni comuni come l'influenza.

Da adulti, vale per gli addetti all'assistenza sanitaria o in un'altra professione che ci mette a specifico rischio di contatto con determinate malattie infettive.

Quali vaccinazioni dovrebbero praticare gli adulti?

Nell’ultimo decennio ci sono stati diversi aggiornamenti.

Uno dei più autorevoli è quello dell' “Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP)” che raccomanda sentitamente il vaccino contro il papillomavirus umano (HPV) in tutte le donne adulte fino ai 26 anni.

Le linee guida relative all’HPV sono simili per i maschi, richiedendo in questi casi la vaccinazione dai 13 ai 21 anni di coloro che non erano stati precedentemente vaccinati.

La vaccinazione è raccomandata anche per i maschi fino a 26 anni che hanno abituali rapporti omosessuali e per coloro il cui sistema immunitario potrebbe essere compromesso.

Altre modifiche significative includono:

L'ACIP ora suggerisce che gli adulti senza evidenza di una precedente immunità alla varicella ricevano il vaccino contro la varicella .

Inoltre, particolare attenzione dovrebbe essere data a:

  • Persone ad alto rischio di infezione o trasmissione, come operatori sanitari e insegnanti
  • Coloro che sono a stretto contatto con persone ad alto rischio di infezione
  • Familiari e altri che entrano in contatto con persone con un sistema immunitario compromesso
  • L'herpes zoster può essere una malattia molto dolorosa e per certi versi debilitante. Le persone di età pari o superiore a 60 anni e le persone con un qualche deficit immunitario dovrebbero essere vaccinate contro l'herpes zoster.

Ulteriori raccomandazioni dell’ACIP

L'ACIP raccomanda inoltre di somministrare una o più dosi di vaccino contro morbillo , parotite, rosolia (MPR) agli adulti di determinate fasce di età e con determinati fattori di rischio. Gli adulti nati prima del 1957 possono essere considerati immuni al morbillo e alla parotite .

Il vaccino contro l'epatite B è raccomandato per gli adulti che cercano protezione dall'esposizione all'epatite B. Tutti gli adulti che lavorano in ambienti ad alto rischio come le cliniche per la cura di malattie sessualmente trasmissibili o centri di riabilitazione dall’uso di stupefacenti, dovrebbero essere vaccinati per l'epatite B.

Anche gli operatori sanitari e della pubblica sicurezza, i contatti domestici e i partner omo ed eterosessuali di persone con epatite B dovrebbero ricevere il vaccino contro l'epatite B.

Gli adulti di età compresa tra 19 e 64 anni dovrebbero ricevere un vaccino contro la polmonite se hanno determinate condizioni mediche oppure se sono fumatori. Tutti gli adulti di età pari o superiore a 65 anni devono ricevere una dose del vaccino antipneumococcico (PPSV23).

L'ACIP raccomanda a tutte le persone di età pari o superiore a 12 anni di vaccinarsi contro il COVID-19. Questi possono essere combinati con altri vaccini di routine.

Coloro che hanno completato l’intero ciclo vaccinale possono tornare alle attività che svolgevano prima della pandemia e non devono indossare una mascherina oppure praticare il distanziamento sociale a meno che non sussistano localmente regole specifiche oppure apposite leggi che lo richiedano.

Immunizzazioni per adulti e gravidanza

In uno stato di gravidanza oppure se la si sta pianificando, è importante assicurarsi che le vaccinazioni degli adulti siano già in corso.

La prima serie di protezione immunitaria di un bambino viene spesso trasmessa dalla madre sino alla fine dall’allattamento al seno.

Contrarre alcune malattie infettive, come la rosolia, durante la gravidanza aumenta notevolmente il rischio di deformazioni a carico del nascituro.

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