La Spagna vuole escludere il settore finanziario dalle regole della CSDDD

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  Leonardo Di Girolamo
  24 novembre 2023
  3 minuti, 7 secondi

L'attuale presidenza spagnola del Consiglio dell'Unione Europea sembra propendere per l'esclusione del settore finanziario dalle regole di responsabilità aziendale dell'UE, attualmente oggetto di negoziati interistituzionali. Ma facciamo un passo indietro: quali sono le “regole di responsabilità”, e perché il Consiglio dell’UE ha deciso di proseguire su questa strada?

Gli euro-commissari Thierry Breton e Didier Reynders hanno presentato a Bruxelles, il 23 febbraio dello scorso anno, la proposta di una direttiva sulla sostenibilità aziendale, sostenendo che una combinazione di processi di controllo pubblico e misure di responsabilità civile promuoverebbe uno scambio commerciale più sostenibile. In tal senso, la 'Direttiva sulla Diligente Attuazione della Sostenibilità Aziendale' (Directive on Corporate Sustainability Due Diligence, anche detta CSDDD) obbligherebbe le aziende a prevenire, identificare e mitigare le violazioni dei diritti umani e ambientali nella loro value chain ('catena del valore'). Le aziende sarebbero anche tenute a istituire una procedura di reclamo per le vittime e a monitorare le proprie misure e quelle dei propri fornitori secondo il testo della proposta. La direttiva quindi risponde alla domanda pubblica comune in tutta Europa, con più di 500.000 risposte nel processo di consultazione pubblica. L'obiettivo è assicurare che i servizi e i beni utilizzati in Europa siano forniti nel pieno rispetto dei diritti umani e senza danneggiare l'ambiente. 

Inoltre, bisogna specificare che la direttiva si applicherebbe alle aziende dell'UE aventi più di 500 dipendenti e un fatturato mondiale netto superiore a 150 milioni di euro. Tuttavia, per le aziende attive in settori a rischio, i limiti sarebbero abbassati a 250 dipendenti e 40 milioni di euro di fatturato. Inoltre, la Commissione sostiene che molte piccole e medie imprese (PMI) saranno indirettamente coinvolte perché spesso fanno parte della value chain di aziende più grandi. Alcuni Stati membri, come Germania e Francia, hanno già introdotto regole nazionali in linea con le linee guida comunitarie attualmente soggette alla negoziazione.

Arriviamo dunque al mese di novembre 2023. La Spagna - attualmente alla guida della Presidenza del Consiglio dell'Unione Europea - propone di escludere il settore finanziario dalla 'Direttiva sulla Diligente Attuazione della Sostenibilità Aziendale': tale proposta ha origine dalle divisioni interne fra gli Stati membri, che potrebbero mettere a rischio l’accordo sulla legge nella sua interezza. Nella loro posizione generale adottata a dicembre dello scorso anno, gli Stati membri hanno concordato di lasciare l'inclusione del settore come opzione nazionale; questa è una mossa guidata dalla Francia, che continua a sostenere fortemente l'esclusione del settore finanziario dai requisiti obbligatori di diligente attuazione. Di conseguenza, per trovare una soluzione di compromesso con il Parlamento, il documento pubblicato dal Consiglio propone di includere una clausola di revisione per coinvolgere le istituzioni finanziarie in una fase successiva, accompagnata da una dichiarazione politica delle tre istituzioni dell'UE per mostrare un forte impegno politico.

Si prevede già che l'eventuale esclusione del settore finanziario farà sicuramente suscitare critiche sia da parte delle organizzazioni della società civile - che da tempo chiedono che le istituzioni finanziarie siano responsabili dell'impatto dei loro investimenti sui diritti umani e sull'ambiente - sia da parte dei membri del Parlamento Europeo. Tuttavia, secondo il documento pubblicato, se i negoziatori del Parlamento non dovessero concordare sull'esclusione del settore finanziario, le discussioni ripartirebbero alla ricerca di altre soluzioni di compromesso con il Consiglio. Non resta altro che attendere l’esito dei prossimi incontri fra i rappresentanti delle parti in causa per vedere quale posizione, fra quella ideologica e quella pragmatica, ne uscirà vittoriosa dai negoziati comunitari.

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